Coronavirus: la nuova “mani pulite” del Trivulzio

Aldo Bianchini

Il Pio Albergo Trivulzio di Milano

SALERNO – Quanto sta accadendo intorno e dentro l’inchiesta giudiziaria (assolutamente legittima) sulle cosiddette “morti sospette” di anziani ricoverati nelle varie case di riposo (meglio note come RSA – residenza assistita sanitaria) è davvero sconcertante.

Chiarisco subito, dal mio punto di vista decisamente garantista, che l’inchiesta partita dalla Procura della Repubblica di Milano ed estesasi subito a macchia d’olio in diverse altre Procure sta, giorno dopo giorno, assumendo le caratteristiche della storica inchiesta di “mani pulite” che nel 1992 partì appunto dal Pio Albergo Trivulzio e, come copia incolla, invase quasi tutte le Procure italiane dando il via alla famigerata “tangentopoli” che, a conti fatti, ha sì smascherato qualche delinquente ma ha trascinato il Paese in un baratro dal quale ancora non ci siamo risollevati.

Avverto sulla pelle la brutta sensazione che ci stiamo avviando sulla china di un altro precipizio giudiziario che molto probabilmente verrà utilizzato per scopi sostanzialmente politici nell’eterna battaglia tra destra e sinistra; una battaglia che in passato ha maldestramente consegnato la palla alla magistratura e che fatalmente adesso gliela sta riconsegnando ancora più maldestramente dopo poco meno di trent’anni.

Anche la stampa, ovviamente, comincia a schierarsi in favore dell’una o dell’altra tesi: indagine concreta sulle morti degli anziani o pura battaglia politica con la scusante delle morti sospette; dai giornali di ieri 18 aprile 2020 leggo con stupore che La Repubblica ha già iniziato a sparare alzo zero in prima pagina contro la Lombardia dando fiato alle trombe che annunciano la guerra dei giudici contro la destra, mentre Il Corriere della Sera dà notizia dell’inchiesta soltanto a pagina 10, addirittura La Stampa non ne parla affatto.

Questa totale diversità nell’approccio verso la notizia, che è e resta clamorosa, mi inquieta più del normale e temo che fra qualche giorno al posto dei camion militari utilizzati per il trasporto delle bare, vedremo le camionette piene di politici, dirigenti, funzionari partire in velocità verso San Vittore e Opera.

Istituto Juventus - Casa di riposo di Sala Consilina

Gli anziani morti è vero che rappresentavano la classe debole per via della loro età, ma è anche vero che tutti quelli passati a miglior vita sono morti comunque con il coronavirus; è la morte è stata uguale dappertutto e in tutte le case di riposo d’Italia, da Milano fino a Sala Consilina.  (dove la Casa di Riposo Juventus ha controquerelato il Codacons Regionale che aveva sporto querela contro l’istituto).

Questo è uno dei pochi paletti che, forse, potrà rallentare l’azione tutta politica della Procura di Milano, cioè la similitudine delle morti in tutta Italia; del resto la velocità con cui si sta muovendo il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano (capo del pool di magistrati inquirenti) non promette niente di buono; i pm hanno iscritto nel registro degli indagati (mod. 21) tutti i vertici delle residenze nel mirino, almeno una dozzina da Lambrate, Affori e Corvetto. Oltre che sul sequestro dei referti, utili per accertare eventuali omissioni e correlazioni tra le morti e i contagi nella struttura, al Trivulzio le attività degli investigatori si concentrano sulla gestione organizzativa interna della struttura e sulle direttive date dall’amministrazione regionale (mod. 44), così come ad altre Rsa, in questa fase di emergenza. E questo la dice lunga sulla puntigliosità politica dell’inchiesta non rivolta soltanto agli aspetti (causa – effetto) della morte dei ricoverati, ma a quelli squisitamente amministrativo-politici della fase organizzativa del “modello di lavoro” che dovrebbe sempre essere tenuto fuori dall’accertamento giudiziario.

Vedremo come andrà a finire; oltretutto quando le indagini entrano nella sfera dei “modelli organizzativi” può accadere di tutto e di più.

 

Nel frattempo tutti gli investigatori titolati a portare avanti le indagini non dovranno mai dimenticare che la sciagurata vicenda nasce anche dalla cattiva gestione di sempre degli antichi ospizi (denominati poi case di riposo e più modernamente RSA) ed anche delle scuole dell’infanzia che in se portano i germi della cattiva gestione dovuta al fatto che entrambi le classi sociali, bambini e vecchi, spesso vengono travolte da questi germi pericolosissimi.

Mi auguro, così come se lo augurano tutti, che l’inchiesta giudiziaria questa volta, almeno questa volta, ci porti a risposte certe e ravvicinate; tenendo sempre da conto che gli arresti non hanno mai fermato i fenomeni (la dimostrazione viene dai maltrattamenti nelle scuole d’infanzia e materne), bisognerebbe piuttosto far lievitare un messaggio diverso e più umano nei confronti dei bambini e degli anziani che rimangono le classi più deboli di ogni sistema associativo.

La cosa che più di tutte dovrebbe essere scongiurata è quella degli applausi verso gli inquirenti, il lancio di monetine verso gli indagati e i girotondi intorno ai palazzi delle istituzioni; sono cose già viste che sicuramente non appartengono ad un Paese civile.

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