Dott. Nunzio Antonio Babino
(già direttore sanitario Ospedale Polla)
TEGGIANO – Finalmente l’AIFA, Agenzia italiana per il farmaco, ha autorizzato i Medici di Medicina generale ad usare contro il coronavirus i farmaci antivirali, al momento disponibili e già utilizzati contro i virus in ambiente ospedaliero.
Finalmente sta crescendo anche a livello nazionale la convinzione che la Medicina territoriale può fare molto di più nella lotta contro il coronavirus, soprattutto nelle prime fasi dell’infezione, a domicilio, in modo che non tutti i malati di coronavirus abbiano bisogno dell’ospedale, quando i sintomi sono ormai già molto gravi, per la crisi respiratoria severa, che subentra dopo circa sette giorni dall’infezione.
In realtà la strategia curativa messa in campo in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, ha dimostrato di essere debole e poco efficace, nonostante il decantato livello di eccellenza della sanità nelle suddette Regioni.
Ciò è avvenuto soprattutto perché, in una organizzazione assistenziale ospedalo-centrica esasperata, moltissimi malati in stato di crisi respiratoria severa sono stati portati tutti e contemporaneamente negli ospedali, mentre la Medicina territoriale ha potuto fare ben poco per contrastare la malattia a domicilio dei malati, nella fase pre-ospedaliera.
Mi auguro che, quando il virus sarà sconfitto, chi ha le responsabilità del sistema sanitario assistenziale, soprattutto a livello regionale, essendo la sanità a gestione regionale, valorizzi il ruolo della Medicina generale e dei Distretti sanitari territoriali, primo baluardo di contrasto alle malattie, soprattutto per i tanti pazienti che non hanno bisogno di ricovero.
Confido che ad aprile potremo essere un poco
più ottimisti, rispetto a questo terribile mese di marzo, in cui, quotidianamente si è verificata una crescita vertiginosa dei casi di malattia e purtroppo anche dei decessi, nonostante la elevata intensità di cure messa in campo.
Confido che durante la prossima settimana la curva epidemiologica dei nuovi casi non sarà più in salita, ma si posizionerà in una situazione di andamento piano, quotidianamente stabile, fino a inizio maggio, quando comincerà a scendere, fino ad azzerarsi, o quasi, nel giro di un mese circa.
Confido che a luglio potremo essere liberi dalla malattia. Vedrete che sarà così. L’ho dedotto dalla attenta osservazione della curva epidemiologica che si è verificata in Cina, confrontandola con la curva in salita verificatasi nel mese di marzo qui da noi in Italia.
Sono convinto che a luglio saremo liberi dalla malattia, forse prima, se alle ingenti forze, messe in campo con la radicale riorganizzazione degli ospedali, si affiancheranno anche la riorganizzazione della Medicina territoriale, per la quale pure si dovrà impegnare risorse, umane, tecnologiche e finanziarie.