di Eppe Argentino Mileto
ROMA – Nel momento in cui scrivo siamo tutti incollati davanti agli schermi per ascoltare le news, fra contagi e morti da o con o per coronavirus-Covid 19.
Ci sentiamo sollevati dai dati che affluiscono: meno contagi, anche se ancora troppi morti. Siamo arrivati al punto di sentirci sollevati se ne muoiono 600 anziché 850. Sono vite umane, ma meglio 600 di 850. Vero.
Ma quello che desta particolare preoccupazione, a parte naturalmente i contagi e i decessi, è la gravissima situazione economica che lo Stato italiano, quindi tutto il popolo italiano, dovrà affrontare nei prossimi anni. Sì, perché se per la pandemia i tempi sono mediamente brevi (si spera), per l’economia si annunciano drammaticamente lunghi. I cicli economici sono sempre medio-lunghi. Nel breve periodo infatti si assisterà ad una diffusa assistenza. Ma nel lungo periodo?
Allora sono qui a lanciare una proposta. Non so se sia praticabile. Ma la storia insegna che nulla è impossibile. Anzi, tutto è possibile. Soprattutto in tempi di pandemia. Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito a condoni di varia natura. Della serie: meglio incassare meno soldi che niente. In questo modo il gettito incassato è stato notevole, da parte dello Stato. Bene. Ma nel prossimo futuro saranno milioni gli italiani morosi, con lo Stato e le Banche, proprio a causa della pandemia. Mi riferisco a milioni di partite iva, lavoratori autonomi, professionisti, imprenditori a qualunque titolo. Il conto sarà altissimo. Dopo aver pagato in termini di vite umane, il mondo intero ne dovrà pagare uno non meno grave: quello economico. Che, inevitabilmente sarà ancora più salato del primo. Sì, perché anche quello economico mieterà vittime. Nell’ordine di milioni, in tutto il mondo. E in Italia si assisterà al precipitare nell’insolvenza, poi nella clandestinità di legioni di cittadini, che rischiano così di diventare invisibili. Ma lo Stato siamo noi, quindi mi chiedo perché non azzerare ogni debito con l’Agenzia delle Entrate, non cancellare la famosa Crif, la Cai, i protesti e qualunque tipo di ostacolo all’accesso al credito. Se gli italiani sprofonderanno nella povertà e vedranno inibito l’accesso al credito, addio consumi. Se non si spenderà più nel prossimo futuro, anche le aziende, come birilli, cadranno. Una dopo l’altra. Quindi nuovi cassintegrati, nuovi tavoli di crisi, nuovi licenziamenti ed altre nuove povertà che andranno inevitabilmente ad aggiungersi alle vecchie. Senza cincischiare ulteriormente: qui non si tratta di un altro condono, che sarà inevitabile, sto parlando di un azzeramento totale. Chi non li aveva ieri, i soldi da dare allo Stato o da restituire alle banche, come si può pensare li avrà domani, all’indomani di una pandemia, se non si rendono nuovamente bancabili milioni di soggetti? Europa o non Europa, anche le Banche italiane salteranno, una dietro l’altra. Quanto pensate possano reggere con i soli dipendenti statali? Davvero pensiamo che a reggere il sistema Paese possano essere solo i dipendenti pubblici, gli unici soldi sicuri? Certo che no! E allora occorre operare una scelta: far saltare il banco o salvare il Paese. Ripeto, pongo solo delle domande dettate solo da una intima riflessione e dal buon senso e non certo da competenze in materie economiche che non ho. Ma il mio intuito vale la scienza di molti soloni. Ed anche più. Perché la successiva riflessione non è meno drammatica della prima: milioni di nuovi poveri significa spingere masse intere di popolazione fra le braccia della clandestinità. Sapete cosa significa? Mafia e mafie di varia natura, usura e scenari apocalittici vari. Non sarebbe molto più saggio cancellare i debiti a tutti e ripartire da capo? In fondo questo fanno le pandemie: azzerano i conti dell’umanità, sia quelli morali che spirituali. E si riparte. Non so dirvi se migliori o peggiori. Ma si riparte. Quindi non comprendo perché lo Stato non possa azzerare i debiti agli italiani. Tanto quei miliardi di debiti, e lo sanno tutti, ormai sono perduti e i crediti delle banche, inesigibili. Non sarebbe lungimirante e intelligente far ripartire il popolo? Senza ridare accesso al credito, senza restituire una verginità bancaria alla gente, addio consumi. Quindi addio tutti. E da questo nuovo virus economico, dubito si guarisca. Non esistono terapie se non si rendono i consumatori nuovamente bancabili. I consumi non ripartiranno mai. E i consumatori saranno sempre più braccia per la malavita. Cosa credete che faccia la gente quando ha fame?