di Antonella Inglese
SALERNO – L’emergenza coronavirus ha imposto all’intero Paese un protocollo restrittivo: siamo costretti nelle nostre case, obbligati ad un regime di isolamento dalla comunità, abbiamo dovuto sacrificare le nostre
abitudini quotidiane in nome della nostra salute fisica e di quella della collettività. Eppure non possiamo non chiederci tutto questo che ripercussioni sta avendo sulla nostra salute mentale. A spiegarcelo e ad offrirci un supporto è la Dott.ssa Raffaella Sica, psicologa cresciuta ad Auletta e attualmente residente a Caggiano che da due anni collabora con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL di Salerno. Nativa di Como, Raffaella Sica, si è Laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche e poi specializzata in Psicologia Clinica presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo BO”, coltivando da sempre un interesse professionale ai temi della psicologia positiva e alle azioni di psicologia sociale a orientamento “Recovery e Benessere”. A luglio del 2019, la psicologa, ha presentato all’European Congress of Psychology (ECP), tenutosi a Mosca, la sua “ideaprogetto” denominata LAB (Laboratorio di Analisi al Benessere) un laboratorio sulla valenza terapeutica della medicina e della psicologia narrativa.
Dal punto di vista psicologico, cosa stanno provando gli italiani in questo momento?
- Questo momento ci ha tolto la possibilità di avere paura, l’angoscia ha preso il sopravvento. La paura è un sentimento positivo, è un’emozione legata al momento preciso in cui viene innescata e comporta una reazione; l’angoscia, invece, è legata al futuro, all’apprensione, è una sensazione di malessere dovuta al fatto che le persone sono spaesate, hanno un’aspettativa negativa legata al futuro e, soprattutto, un senso di impotenza.
Perché la tecnologia è considerabile come una sorta di palliativo alla condizione che stiamo vivendo?
- Il periodo di quarantena ci ha costretti a interrompere le rassicuranti abitudini quotidiane creando inevitabilmente uno stato, seppure temporaneo, di disorientamento. In questo momento, allora, le tanto demonizzate nuove tecnologie, in particolare i social media, si rivelano molto utili perché ci consentono di contrastare il senso di isolamento e solitudine. È assolutamente necessario che le persone che si sentono sole, spaesate, angosciate sappiano che altre persone condividono il loro stesso stato d’animo, cosa che i social ci consentono di fare, ma bisogna saperli utilizzare con consapevolezza: potrebbero, infatti, facilmente sortire l’effetto contrario.
Che cos’è il LAB e come può essere utile alle persone che provano un senso di frustrazione durante questa emergenza?
- Il LAB è un laboratorio di analisi ed azione al benessere ed al buon vivere, in cui attraverso la parola, la conversazione e la riflessione tra sé ed altri, attraverso la possibilità e la forza del racconto si propone di tenere viva la fiducia e la speranza tra domande in aumento e risposte carenti. Affronta, quindi, le disarmonie mentali, cognitive e relazionali correlate al malessere in generale e perciò al periodo attuale, con lo scopo di aiutare le persone a “scongelarsi dall’isolamento” che il momento purtroppo promuove fortemente e a proteggersi dal rischio di “perdita della parola” come possibilità di espressione dell’angoscia.
Come funziona e quali sono i benefici che se ne possono trarre?
- I partecipanti ricevono la “ricetta psicologica” ossia 6 domande a cui rispondere quotidianamente divise nei sei momenti della giornata (mattina, pomeriggio, sera) che gli consentono di avere il controllo del proprio tempo. L’obiettivo è “avere il coraggio di avere paura” concentrandosi sul presente, sulla propria giornata, mettendo al bando l’angoscia del domani, e per il suo perseguimento è importante scrivere le proprie risposte, in quanto la scrittura di un pensiero ha un forte valore dal punto di vista psicologico. Il LAB si rivolge direttamente ai comuni che prendono parte al laboratorio raccogliendo il numero e i dati relativi agli iscritti ed organizzando uno spazio di restituzione del progetto attraverso delle videochat in cui è possibile confrontarsi con gli altri partecipanti e due esperti condividendo i propri scritti. L’obiettivo è l’orientamento al benessere perché crediamo che attraverso il dialogo, la narrazione, il racconto si possano conoscere delle parti di sé sopite che possono portare alla coltivazione delle proprie risorse.
Come si attiva il LAB?
- Contattando i miei recapiti si potranno ricevere le indicazioni utili per la partecipazione sia alle iniziative messe in campo dai comuni aderenti, sia alle videochat Skype con gli esperti.
Recapiti:
- Raffaella Sica – Psicologa “LAB” Tel: 334-3463164 E-mail: sicaraffaella@yahoo.it