Aldo Bianchini
SALERNO – Troppe sono le trasmissioni televisive che parlano di Covid-19 sulle reti nazionali; capisco che questa tragedia sta rappresentando per la tv il ripristino di un ruolo di credibilità ormai perduto in favore del web, ma è assolutamente inaccettabile che dai cosiddetti “piccoli schermi” chiunque possa vomitare ciò che crede, anche le bufale più clamorose pur di accreditare la sua tesi in merito alle cose da fare per contrastare questa maledetta pandemia che rischia davvero di travolgerci tutti tra morti che sfilano sui camion dell’esercito mentre alcuni idioti fanno finta di fare la famigerata “corsetta” pur non avendo mai fatto un passo veloce in vita loro.
Ieri mattina, 20 marzo 2020, ho provato profonda delusione nell’ascoltare le dichiarazioni pubbliche rese dal sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, (sindaco dal 2014 e prima presidente della Provincia, appartenente al Partito Democratico) nel corso della trasmissione Agorà su Rai/3; ritenevo Ricci uno dei personaggi politici nazionali più affidabili per la concretezza delle cose che da sempre diceva. Mi sono dovuto ricredere.
Matteo Ricci ha propinato ai tanti telespettatori la sua “ricetta differenziata”, tutta in favore dell’Italia e del suo partito a disdoro degli Stati Uniti d’America affermando che negli USA il “tampone” pro-covid costa 2-3mila dollari.
Non esiste bestialità più grossa di questa; difatti la dichiarazione di Ricci è stata vera fino al 9 marzo scorso, da quel momento negli USA il tampone non costa niente, anzi ogni cittadino (e di qualsiasi colore e nazionalità) si prenota via web, poi rimanendo comodamente seduto in macchina raggiunge i punti sanitari gli fanno il tampone e, infine, l’esito gli verrà comunicato via web (su computer o cellulare) con tutte le indicazioni sulle cose da fare.
Nell’attesa che Ricci si aggiorni prima di sparare cazzate è d’uopo segnalare che come lui ce ne sono tantissimi che imperversano con le loro stupidaggini come ad esempio la mitica (si fa per dire !!) giornalista Claudia Fusani (comunista radicale) che pur di accusare la Cina di dittatura è arrivata a dire che lei “preferisce la libertà” alla chiusura totale delle città come è avvenuto nel Paese del Sol Levante.
Non sanno, probabilmente, sia Ricci che la Fusani che ad alcuni medici dell’ IDI (uno degli ospedali romani più attrezzati d’Italia) messi in quarantena non viene fatto il tampone perché non ce ne sono.
Non sanno che nell’ospedale di Polla (uno dei nosocomi di riferimento per una vasta zona) dove è stato registrato il primo caso mortale del Vallo di Diano vengono evidenziati tutti i difetti e palesate tutte le carenze del “sistema sanitario nazionale”; e questo nonostante l’impegno professionale del direttore sanitario, dr. Luigi Mandia, e dei suoi più stretti collaboratori che devono scontrarsi quotidianamente con l’annosa carenza delle risorse umane, strumentali e strutturali che hanno determinato la fissazione di un basso profilo del presidio ospedaliero “L. Curto” con un trasferimento negativo nell’immaginario collettivo che parla dell’ospedale di Polla come una struttura da evitare ogni volta che èì possibile. E questo non fa bene al territorio che ha comunque bisogno di sapere che in quella struttura, vero e proprio avamposto della salute pubblica, potrà trovare accoglienza, umanità, professionalità e cure adeguate.
Così come non sapevano quei signori partecipanti al raduno pseudo religioso (che De Luca ha brillantemente definito come “raduno dell’imbecillità”) che con la loro scellerata azione omissiva (ben tre raduni in barba alle disposizioni) non solo hanno mandato in crisi un intero territorio con circa 70mila cittadini ma hanno ancor più evidenziato le carenze ospedaliere di cui prima scaraventando la popolazione nel disagio psicologico che sconforta e mette paura.
Fortunatamente, sullo sfondo, si registrano anche iniziative molto interessanti.
La prima quella di Nicola Ammaccapane (direttore di Italia/2 tv e responsabile locale di MEDA – Movimento Europeo Diversamente Abili) che ha proposto al governatore De Luca, all’assessore regionale Matera ed al ministro della salute Speranza, la riutilizzazione del presidio ospedaliero di Sant’Arsenio che oggi ospita il 118; un presidio già quasi perfettamente funzionante, dotato di tutti i servizi ed anche della necessaria guardiania; questa struttura darebbe a tutto il territorio in via preventiva la possibilità di attrezzarsi anche per le necessarie sale rianimatorie.
L’altra iniziativa è quella del giornalista-sociologo di Montesano, Gigi Pastore, che ha indirizzato ai suoi concittadini, alla popolazione del Vallo di Diano e, perché no, a tutti gli italiani una lettera aperta a mò di messaggio per indurre tutti ad un comportamento più consono con le regole in vigore.
Per non intaccare nessuna parola dell’autenticità della lettera abbiamo preferito pubblicarla integralmente.
ULTIMA ORA: Nel Vallo di Diano, intanto, è stata toccata quota 32 contagiati, ed a Sala e Atena si sono aggiunti Sant’Arsenio, Caggiano e Buonabitacolo. Il tutto sempre legato ai “raduni dellimbecillità”
GIGI PASTORE -SOCIOLOGO E GIORNALISTA DI MONTESANO SULLA MARCELLANA
|
da GIGI PASTORE
(SOCIOLOGO E GIORNALISTA DI MONTESANO SULLA MARCELLANA)
Dal balcone di casa mia non vedo tanta gente in strada e tante persone che conosco stanno adempiendo al loro dovere di cittadini: restano chiusi in casa ed escono solo se è veramente necessario.
I miei fratelli vivono in Lombardia e Veneto e sono tra quelle persone responsabili che sono rimaste lì dove erano e non hanno preso d’assalto nessun treno.
Io sto a casa, ho fatto scorta di sigarette e provo a pianificare la spesa settimanalmente. Anche se in questo la mia compagna è più brava, quindi è lei ad occuparsi delle provviste.
Questa presunta mancanza di disciplina, tanto dichiarata sui social e dalle autorità che denunciano una situazione fuori controllo, mi pare un po’ fuorviante.
Sicuramente gli imbecilli ci sono, per dirla alla De Luca, e vanno persuasi a prendere coscienza del particolare momento e perseguiti senza sconti.
STIAMO A CASA, RICORDIAMOLO IN OGNI POST!
Ma quello che vedo dal balcone o affacciato alla bacheca del mio profilo fb è una popolazione impaurita dalla pandemia in corso che ha accettato di buon grado le misure di distanziamento sociale. Forse mi sbaglio, ma questa è la mia sensazione.
Ma siamo sicuri che continuare ad agitare lo spauracchio dell’esercito, delle denunce e di arresti sia l’unica cosa da fare?
Io penso di no. Credo invece che si debbano denunciare altre cose. Riporto notizie apprese dalla stampa.
Barbara Palombelli,Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana,sposata con Francesco Rutelli, la giornalista che conduce su Rete 4 il programma ‘’Stasera Italia’’, con una controversa domanda, in un momento tragico vissuto da tutta l’Italia ,l’Italia intera ,ha innescato una polemica stupida contro il Sud, nel corso della trasmissione dedicata alla questione coronavirus, rivolgendosi al Sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha detto: «Oggi è venuto fuori che il 90% dei morti è nelle Regioni del Nord: che ci può essere stato di più? Qualcosa di diverso, persone più ligie che quindi vanno tutte a lavorare… Come mai c’è questa esplosione al Nord?». Affermazioni ,secondo me,di cattivo gusto e discriminatorie,una gaffe,una grave caduta di stile per la moglie dell’ex Ministro dell’ambiente ed ex Sindaco di Roma. Il particolato atmosferico accelera la diffusione dell’infezione secondo l’analisi di un gruppo di ricercatori della Società Italiana Medicina Ambientale, dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e dell’Università di Bologna.
(PIETRO CUSATI –giornalista)