Aldo Bianchini
SALERNO – Qualcuno dopo aver letto l’articolo di ieri ed alla luce dei fatti di oggi mi ha chiesto: “Ma i neocatecumeni sono andati anche a Moliterno a dire messa ?”.
Questo assolutamente non lo so, ho risposto, così come so per certo che sono stati a Sassano o che da Sassano diversi soggetti hanno partecipato alle due riunioni di Atena Lucana ed a quella di Sala Consilina; e mentre Moliterno è stato sigillato per la virulenza del virus e per la sua evidente stretta vicinanza alla Campania (c’è qualche collegamento con l’ospedale di Villa d’Agri che era stato attenzionato dal sindaco di sala Consilina per via di quel neocatecumenale salese ?); a Sassano è scoppiato il primo caso di coronavirus attivo (come avevo ampiamente previsto); ma c’è anche la brutta notizia di “don Alessandro Brignone” (già parroco di Caggiano) ricoverato d’urgenza a Polla per necessità di supporto di ossigeno (come spiega l’Arcivescovo di Salerno, mons. Andrea Bellandi, con un comunicato ad hoc, dopo avere probabilmente espugnato tutti i Vescovi della provincia nella loro facoltà di comunicazione; come dire che il coronavirus è una cosa seria e va trattata in sede di arcidiocesi).
Prima di andare avanti voglio cogliere l’occasione di ringraziare tutti i giornalisti del territorio valdianese che con coraggio ed abnegazione vanno alla ricerca di tante notizie che faccio mie, assemblo e commento. Grazie.
Ma andiamo rapidamente alla prima parte del titolo “Luigi il santo e Francesco il diavolo”; alludo ovviamente al sindaco di Atena (Luigi il santo) e al sindaco di Sala Consilina (Francesco il diavolo).
Per quanto accaduto prima e dopo il drastico provvedimento di quarantena per quattro paesi del Vallo (Polla, Caggiano, Atena e Sala Consilina) ci sono naturalmente due schieramenti in campo, e come accade nei migliori tribunali c’è un imputato ed una pubblica accusa. Naturalmente l’imputato non sempre viene condannato e la pubblica accusa spesso vince.
L’imputato, nel nostro caso, è il movimento “Cammino Neocatecumenale” (dotato anche di un ufficio stampa), mentre la pubblica accusa è il “governatore Vincenzo De Luca” (presidente della Regione Campania); come dire Davide contro Golia.
De Luca (Golia) ha chiaramente definitivo come “irresponsabili” tutti i partecipanti ai tre raduni (due ad Atena e uno a Sala) ed ha ordinato la messa in quarantena di quattro paesi (cosa molto forte e mai accaduta) per aver violato gli obblighi imposti dalla legge; il Cammino Neocatecumenale, dopo aver annunciato una possibile querela contro il TG/1 e il TG/2 per diffusione di notizie false, risponde a muso duro che:
- L’incontro dei fedeli del Cammino è avvenuto il 28-29 febbraio in un hotel di Atena Lucana (mentre a Napoli si giocava Napoli-Toriuno – stadio aperto con 55mila spettatori)e nessuna ordinanza del Governatore proibiva l’incontro (l’ordinanza del 26 febbraio si riferisce esclusivamente ad altri due comuni: Montano Antilia e Ceraso. Lo stesso Vescovo di teggiano-Policastro, Mons. Antonio de Luca, ha dichiarato che i fedeli del Cammino hanno celebrato l’Eucarestia senza scambio della pace e ricevendo l’ostia nella mano, rispettando le norme diffuse dalle diverse diocesi in quei primi giorni. L’incontro a Sala Consilina, poi, è avvenuto il 4 sera dopo le ore 18.30. Il comunicato della CEI e quello della Conferenza Episcopale Campana sono del 5 marzo; quindi non vi era ancora nessuna proibizione di incontri. E l’ordinanza del Presidente del Consiglio per tutta l’Italia è del 9 marzo. Come si fa allora ad accusare i neocatecumenali di disobbedienza, o anche solo di disattenzione a questi documenti del vescovi e delle autorità civili ? La notizia data è lesiva del buon nome e dell’immagine del Cammino e va corretta, pena ricorso giudiziario, mentre molti fratelli in Italia e in tutto il mondo si stanno adoperando per dare il loro aiuto e la loro testimonianza in favore di tante persone più deboli, colpite dal virus, e la loro collaborazione in tante strutture e centri sanitari (comunicato stampa integrale firmato dall’avv. Adelchi Chinaglia, da don Ezechiele Pasotti e dall’addetto stampa; comunicato che il Cammino non mi ha inviato, che ho recuperato per vie traverse e che per dovere di cronaca pubblico).
Se ne desume che davvero la vicenda, come avevo ampiamente spiegato nell’articolo di ieri, finirà in diverse aule tra tribunali, tar, consiglio di stato e Corte Costituzionale; perché c’è anche chi sostiene che nel provvedimento di Golia-De Luca possono essere rintracciati elementi di incostituzionalità.
La posta in ballo è altissima in quanto in caso di soccombenza del Cammino Neocatecumenale la vedo molto brutta per i partecipanti alle tre riunioni in termini di risarcimento danno che ogni cittadino dei quattro paesi in quarantena potrà avanzare in sede legale.
Per concludere il ragionamento va detto che alla data del primo raduno neocatecumenale (che il Cammino asserisce essere stato effettuato il 28 febbraio) era già in vigore fin dal 23 febbraio 2020 il Decreto Legge n. 6 del 23 febbraio 2020; dal quale all’arti 1 – lettera c, si legge testualmente: “c) sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”.
Molto saggiamente il governatore De Luca al primo capoverso della sua “ordinanza n. 18 del 15 marzo 2020” scrive testualmente: “VISTO il decreto legge 23 febbraio 2020 n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria epidemiologica da Covid-2019 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 23 febbraio 2020 n. 45, convertito dalla legge 5 marzo 2020 n. 13 ….”.
C’è, inoltre, il provvedimento che la conferenza dei sindaci del Vallo di Diano – distretto sanitario n. 72 (datato 26 febbraio 2020) con il quale si ordinava “Dopo ampia e proficua discussione, il Comitato, in maniere unanime conviene di sospendere tutte le iniziative pubbliche o dal pubblico patrocinate in luoghi chiusi già programmate fino alla data del 10 marzo 2020, dandone diffusa comunicazione su tutto il territorio del Vallo di Diano. Vengono altresì confermate, quanto già diffuso dai vari Sindaci nei giorni passati attraverso loro comunicazioni alla cittadinanza, l’adozione di tutte le precauzioni volte al contenimento ed alla gestione dell’emergenza epidemiologica e si conferma la disponibilità di tutti i Sindaci a raccogliere e monitorare le presenze ed i movimenti di coloro i quali non provengono dalle zone come da allegato 01 del DCPM del 23/02/2020”. Si dava, inoltre, mandato al sindaco Francesco Cavallone di rappresentare il Vallo nell’ambito della riunione a Napoli presso gli uffici del governatore indetta appunto per la verifica dei provvedimenti adottati.
Non spetta a me dire tutto questo quale significato potrà assumere nelle sedi successive e competenti; posso solo dire che tutto questo non compare nel succinto comunicato stampa del Cammino Neocatecumenale.
19 MARZO 2020 .Il Sindaco di Caggiano (SA), Modesto Lamattina, ha dato la notizia della morte del giovane Parroco di Caggiano, don Alessandro Brignone,che ha colpito la Comunità di Caggiano e non solo:
”Ci stringiamo nel dolore a tutta la sua famiglia, in questo giorno della festa del papà ad un padre che perde un figlio.
A tutta la famiglia vanno le nostre sentite condoglianze. Una perdita enorme per la nostra comunità” e non solo.
Sentite condoglianze a tutti i familiari del giovane Parroco di Caggiano Don Alessandro Brignone.