da Filippo Ispirato
La Fed, la banca centrale americana, agisce contro gli effetti negativi sull’economia generati dal coronavirus. All’unanimità ha tagliato con effetto immediato di mezzo punto percentuale i tassi d’interesse, citando l’evolversi «del rischio posto all’attività economica» dal Covid-19. Questo anche se l’economia americana, ha ribadito la Fed, non presneta situazioni particolarmente preoccupanti e i suoi fondamentali sono ancora solidi.
I tassi interbancari americani sono stati ora portati all’1%-1,25 per cento. Secondo gli esperti e gli operatori non si escludono ulteriori azioni a venire, con un vertice della Fed in programma il 17 e 18 marzo. Una mossa di sicuro non a sorpresa, ma presa in poco tempo e con il consenso di tutti i membri, visto il particolare momento al quale stiamo assistendo.
Durante la conferenza stampa è stato comunicato che «la diffusione dei virus nel mondo e anche negli Stati Uniti» ha spinto all’azione senza indugi. E che ci sono «attive discussioni con leader a livello globale e la dichiarazione del G7 riflette un elevato coordinamento». Politiche fiscali, invocate da molti come più efficaci di sole azioni sui tassi, «non sono di nostra competenza», ma il G7 «le ha menzionate come appropriate».
Scopo della banca centrale americana è quello di voler aiutare e sostenere l’economia a stelle e strisce ed evitare contraccolpi dovuti al coronavirus, che potrebbero verificarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.