PIETRO CUSATI
SALERNO – Il quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana avrà luogo DOMENICA 29 marzo 2020,dalle ore 7 alle ore 23, le operazioni di scrutinio avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti.
Approvare o respingere la legge di revisione costituzionale dal titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione, in materia di riduzione del numero dei parlamentari”.
Nella Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 23, del 29 gennaio 2020 – è stato pubblicato il D.P.R. 28 gennaio 2020 con il quale è stato indetto, per domenica 29 marzo 2020 , il referendum popolare, ai sensi dell’articolo 138, secondo comma, della Costituzione, confermativo del testo della legge costituzionale concernente «Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari», approvato in seconda votazione a maggioranza assoluta, ma inferiore ai due terzi dei membri di ciascuna Camera, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 240 del 12 ottobre 2019.
Il testo del quesito referendario è il seguente:
«Approvate il testo della legge costituzionale concernente “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”,approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?».
La riforma costituzionale sul taglio dei parlamentari riduce i Deputati da 630 a 400 e i Senatori da 315 a 200.
L’istituto dei Senatori a vita è conservato fissandone a 5 il numero massimo (finora 5 era il numero massimo che ciascun Presidente della Repubblica poteva nominare).
Ridotti anche gli eletti all’estero: i Deputati scendono da 12 a 8, i Senatori da 6 a 4.
In base a quanto prevede l’articolo 138 della nostra Costituzione, per il risultato non conta il quorum dei votanti che invece determina la validità dei referendum abrogativi. Il referendum confermativo per le leggi costituzionali serve a sottoporre agli elettori la riforma votata dal Parlamento, ma può essere richiesto solo se i sì della Camera e del Senato non superano i due terzi dei componenti dell’assemblea. Tre sono i modi previsti dalla Costituzione per far partire la macchina referendaria: a chiedere il referendum possono essere 5mila elettori, 5 Consigli regionali o un quinto dei membri di una delle Camere (126 Deputati o 64 Senatori). Nel caso della legge sul taglio dei parlamentari, le firme sono arrivate da 71 senatori.
A differenza dei referendum abrogativi, per la validità del referendum costituzionale non è obbligatorio che vada a votare la metà più uno degli elettori aventi diritto: la riforma costituzionale sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi, indipendentemente da quante persone si recano ai seggi.
Mancano pochissimi giorni all’avvio della campagna referendaria che il 29 marzo 2020 chiamerà i cittadini
a esprimersi su una riforma costituzionale che prevede il taglio dei parlamentari.
Una scelta importante, con ripercussioni dirette sulla rappresentanza politica dei territori e dei cittadini,
che devono poter essere informati adeguatamente.
Nello scenario attuale, però, non è possibile per le misure di contenimento del contagio da Coronavirus,
il referendum dovrebbe essere posticipato !
Occorre garantire ai cittadini il pieno svolgimento della campagna referendaria e
spiegare bene agli elettori le conseguenze del voto!
Per l’emergenza sanitaria da Coronavirus e per consentire campagne elettorali efficaci e informazione adeguata
è stata rinviata la data del referendum confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, in programma il 29 marzo 2020.
Il Consiglio dei ministri ha deciso il marzo 2020 di proporre al Presidente della Repubblica la revoca del DPR 28 gennaio 2020, con il quale,
prima dell’emergenza sanitaria da Coronavirus,
è stato indetto il referendum popolare confermativo.
La scelta del Consiglio dei Ministri ha l’obiettivo di consentire a tutti i soggetti politici una campagna elettorale efficace e
ai cittadini un’adeguata informazione sulla scelta che sono chiamati a fare votando sul quesito referendario.
Le procedure referendarie in Italia e all’estero vengono quindi sospese,
per riprendere quando sarà fissata la nuova data del referendum.