Aldo Bianchini
SALERNO / NAPOLI – Quando sentiamo dire o leggiamo che “i medici del Pascale di Napoli sono i migliori d’Europa nella lotta al cancro” noi stessi campani e meridionali stentiamo a credere che un simile miracolo possa essere stato realizzato in una metropoli dove, più per luogo comune che per definizione, niente è al suo posto e niente funziona.
Perché ?, la risposta è semplicissima. Perché sempre secondo un luogo comune ormai consolidato a Napoli non funziona niente: la spazzatura arriva ai primi piani dei palazzi, le strade sono sporche e troppo bucate, i vicoli stretti e molto pericolosi, gli scugnizzi rubano gli orologi, i turisti vengono rapinati, la camorra governa la città, gli uffici pubblici non funzionano, i commercianti imbrogliano e i professionisti pure, i trasporti pubblici non esistono, le scuole vanno a singhiozzo, la stessa Università Federico II (onore e vanto) implode su se stessa, ecc. ecc.; insomma tutti gli abitanti del pianeta Terra sono convinti che, come diceva il grande Pino Daniele, “Napule è na’ carta sporca – e nisciuno se ne importa – e ognuno aspetta a’ sciorta” che nel tentativo ben riuscito di esaltare le bellezze della “sua Napoli” ha in parte contribuito a consolidare tutti quei luoghi comuni prima enunciati.
Però quando un cittadino campano, un meridionale, un italiano in genere, o un turista di qualsiasi altro Paese dopo aver soggiornato a Napoli (anche solo per poche ore) e va via si rende conto che tra se e se sta pensando che “non è vero tutto quello che si dice della città con il Vesuvio e che, in fondo in fondo, Napoli è tra le più belle città del mondo”, anche perché è portatrice, ne più ne meno, di tutti i difetti e i pregi delle grandi metropoli.
Con una ciliegina assoluta sulla torta che è la sanità pubblica, le strutture moderne, la quasi perfetta simbiosi tra operatore sanitario e paziente, la grandissima capacità professionale di tantissimi medici; una ciliegina che ha consentito al governatore Vincenzo De Luca di affermare anche attraverso una pubblicità efficace e capillare che “la Sanità in Campania viaggia A Testa Alta”; come recitano i manifesti pubblici da Napoli a Sapri.
Ma anche se, ad onor del vero, la sanità in Campania vive di luci ed ombre, quando si parla dell’eccellenza sicura non si può fare a meno di pensare all’ Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale che è stato ed è un centro per la cura dei tumori (di ogni ordine e grado) invidiato non solo da tutta Italia ma anche da tutta Europa, per fermarci al nostro continente.
E se è vero, come è vero, che i medici del Pascale sono i migliori d’Europa nella lotta al cancro, qualche merito dobbiamo anche darlo, in maniera assolutamente spontanea e senza piaggeria, a chi gestisce ed organizza una simile eccellenza sanitaria. Parlo del dr. Attilio Bianchi, salernitano doc e direttore generale di quell’eccellenza del Pascale; voluto in quel posto e tenacemente bloccato (nonostante i vari tentativi di rimuoverlo) dal governatore in persona.
Che i medici del Pascale siano i migliori d’Europa non lo dico io che non ho alcun titolo per farlo e non lo dice neppure il direttore generale Bianchi che qualche titolo ce l’avrebbe; ad affermarlo è stata un’inchiesta condotta da Expertscape (società internazionale che valuta medici e ospedali di tutto il mondo in base alle pubblicazioni e alle ricerche effettuate). I risultati dello studio sono stati pubblicati da “eccellenze meridionali.it” nello scorso mese di ottobre 2019.
Tra i tanti medici bravissimi il primato spetta al dr. Paolo Ascierto, oncologo, definito il primo medico in Italia per la cura del melanoma.; il riconoscimento gli viene da una selezione di 4 mila specialisti italiani; a livello europeo ha conquistato il secondo posto su 25 mila medici; è quarto a livello mondiale su 65 mila esperti di tumori della pelle.
Quali sono gli altri medici del Pascale che eccellono nelle loro rispettive specializzazioni: per i vaccini terapeutici anti tumore Luigi Buonaguro che si risulta essere al primo posto in Italia, ventesimo in Europa su 4.100 esperti. Il collega Franco Buonaguro invece è terzo in Italia e 33esimo in Europa. Mentre Maria Tornasello si aggiudica l’ottava posizione in Italia.
In riferimento alle patologie molecolari, Nicola Normanno si piazza al quinto posto in Italia. Sempre quinto anche Alessandro Morabito ma per le neoplasie del polmone a piccole cellule. Terzo posto in Italia invece per Sandro Pignata per il carcinoma dell’ovaio, mentre è 22esimo in Europa su 18mila esperti.
Nello staff del Pascale ci sono anche Antonio Avallone, undicesimo posto italiano per le neoplasie del retto, e Gaetano Facchini, tredicesimo posto per i tumori urologici.
L’Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori “Fondazione Giovanni Pascale” è stato fondato nel 1933 ad opera del Senatore Giovanni Pascale. Oggi è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) di diritto pubblico che, coniugando attività di ricerca (sperimentale e clinica) e prestazioni assistenziali di elevata complessità e qualità, rappresenta una tra le più importanti realtà sanitarie del Sud d’Italia in campo oncologico. L’Istituto si occupa di:
- Tumore cervice uterina
- Tumore del Corpo Uterino
- Tumore del fegato e delle vie biliari
- Tumore del Rene
- Tumore della Vescica
- Tumori al Polmone
- Tumori al seno
- Tumori della pelle e melanomi
- Tumori della Testa e del Collo
- Tumori delle Ossa e delle parti molli
- Tumori Ovarici
- Radioterapia