Aldo Bianchini
SALERNO – In premessa dichiaro di non conoscere e di non aver mai incontrato l’avv. Nicola Senatore, scrivo di lui e della sua brillante azione professionale soltanto perché correlata alla vicenda “commissario ad acta di Sassano” che, nel corso dell’estate appena passata, ha suscitato molto scalpore e attenzione tenendo un’intera comunità, quella sassanese, in fibrillazione per alcuni mesi nell’attesa di assistere alla conclusione della storia che soltanto alcuni buontemponi davano per conclusa in favore del commissario ancor prima che cominciasse.
La battaglia dinnanzi al T.A.R. (sezione di Salerno), per l’avv. Senatore, si presentava indubbiamente difficile e soprattutto rischiosa sul piano professionale; combattere in sede amministrativa per mettere in discussione una scelta soltanto politica del Difensore Civico Regionale (avv. Giuseppe Fortunato) non era impresa facile neppure per i collaudati soloni del mestiere; non era facile, difatti, combattere contro una figura che doveva essere una istituzione super partes a tutela di tutti i cittadini e che, invece, è presto diventata uno strumento soltanto politico nelle mani della presunta opposizione che lo ha utilizzato a suo uso e consumo.
Insomma il Difensore Civico (non molto diffuso sul territorio), che per definizione dovrebbe essere sempre attribuito alla minoranza come garanzia di autonomia e indipendenza e non come un mero “strumento politico” (così come è accaduto per il D.C.R. di Napoli), è stato utilizzato malissimo dal MoV 5 Stelle almeno in Campania dove ha cercato di fare battaglia politica con uno strumento democratico “gentilmente” concesso dalla maggioranza.
Dunque, nonostante la politica di maggioranza (governo De Luca !!) avesse astutamente alzato i giusti paletti di contenimento dell’ipotizzabile tracimazione dal campo amministrativo in quello politico, il d.c.r. avv. Giuseppe Fortunato ha ben pensato di inviare in alcuni comuni della regione (e tra questi Salerno e Sassano) dei commissari ad acta per l’imposizione del regolamento atti alla gestione degli istituti di partecipazione popolare, baipassando i vincoli comunque imposti dalla giunta regionale.
In tutto questo si è inserito, alla grande, l’avvocato amministrativista Nicola Senatore che con una strategia difensiva ineccepibile, tutta costruita in punta di diritto, ha messo nelle condizioni ideali il collegio giudicante del Tar-Salerno per entrare direttamente nella faida politica e smantellare le nomine sancite dal d.c.r. in maniera assolutamente non corretta rispetto alle regole stabilite in sede di governo regionale.
E lo ha fatto, Nicola Senatore, osservando una linea silenziosa, professionale e produttiva, evitando strombazzamenti di sorta e scontri frontali con la controparte che non avrebbero portato da nessuna parte.
Oltretutto la strategia difensiva dell’avv. Senatore, al quale il Comune di Sassano aveva concesso carta bianca per la difesa dinanzi al Tar (n.d.r.: il Comune aveva già approvato il regolamento il giorno precedente all’arrivo della commissaria ad acta), ha mandato letteralmente in crisi una mia personale convinzione in merito ai ricorsi al Tar. Difatti in giro per Salerno si dice che per vincere i ricorsi dinanzi al Tar bisogna, gioco forza, avvalersi delle prestazioni professionali dei notissimi avvocati Lorenzo Lentini e/o Antonio Brancaccio.
Io non sono un giurista e neppure un esperto di ricorsi al Tar, ma quando appresi che il Comune di Sassano si era messo nelle mani dell’avv. Senatore per risolvere un caso molto complicato espressi le mie perplessità all’amico dr. Pietro Cusati (giurista) che, invece, mi bloccò repentinamente spiegandomi che, a suo parere, l’avv. Nicola Senatore aveva tutte le carte in regola per portare avanti e con successo la battaglia più politica che amministrativa che vedeva il Comune di Sassano coinvolto in una vicenda che, invece, agli occhi di tanti appariva alquanto scontata.
L’avv. Nicola Senatore, quindi, è stato molto capace sul piano professionale, ha prima scisso i due argomenti (politico e amministrativo) mettendoli su due piani molto distinti e distanti tra loro, per poi vincere (almeno per ora !!) lo scontro nei confronti del d.c.r. sul piano prettamente interpretativo delle leggi, dei decreti e dei successivi protocolli interpeetativi.
Ma Senatore ha, tra l’altro, smantellato anche un luogo comune come quello riferito prima, cioè “che per vincere i ricorsi dinanzi al Tar bisogna, gioco forza, avvalersi delle prestazioni professionali dei notissimi avvocati Lorenzo Lentini e/o Antonio Brancaccio”; da oggi di fronte alla giustizia varrà la preparazione professionale di tutti e non soltanto l’accreditamento di singoli e ben individuati studi legali.
Onore e merito, dunque, all’avv. Nicola Senatore che si è imposto all’attenzione generale di tutta la provincia di Salerno come uno degli avvocati amministrativisti di ottimo livello; complimenti anche al Comune di Sassano ed in particolare al sindaco Tommaso Pellegrino che ha voluto, con forza, la nomina di Senatore a difensore del Comune in una vicenda molto difficile e rischiosissima per lo stesso comune.
E la storia continua; appuntamento alla prossima puntata