Vincenzo Mele
SALERNO – Il musicista trentaduenne inglese di origini ugandesi Michael Kiwanuka ha pubblicato “Kiwanuka”, il suo terzo album in studio, dopo i sorprendenti successi dei primi due “Home Again” e “Love & Hate”, grazie al suo stile vocale che ricorda quelli di Bill Whiters e di Otis Redding.
Con influenze legate al Soul e al Folk, Kiwanuka ha voluto sperimentare una mistura del suo Soul con altri generi come l’Afrobeat degli Anni ‘70, il Gospel classico, il Jazz e la Psichedelia. L’album, pubblicato dalla Polydor Records, è stato registrato tra Londra, New York e Los Angeles ed è stato prodotto da Danger Mouse.
La traccia d’apertura “You ain’t the problem” è un omaggio alla Motown con un assolo chitarra con effetto fuzz. Il testo è un incoraggiamento a essere sé stessi e ad abbandonare il senso di inadeguatezza che ci circonda nell’affrontare l’uscita dalla propria comfort zone.
In “Piano joint (This Kind of Love)”, Kiwanuka è accompagnato dall’orchestra e da un giro di accordi di pianoforte che riecheggiano della nostalgia di una storia d’amore finita male, mentre in “Living in denial” un assolo di chitarra accompagna il coro in perfetto stile Doo-wop.
“Hero” è una tribute song che, con estrema espressività, omaggia Fred Hampton, giovane militante delle Pantere Nere, ucciso a soli ventuno anni il 4 Dicembre 1969 dalla Polizia di Chicago.
Il tour dell’album inizierà il 22 Novembre a Lisbona e terminerà il 20 Novembre 2020 a Londra. Kiwanuka suonerà in Italia, il 7 Dicembre al Fabrique di Milano.