Aldo Bianchini
SALERNO – Il problema dei problemi, a Salerno, è la sistemazione a regime dei traffici veicolari disegnati, fino ad oggi, da menti eccelse che hanno scaraventato la città intera in balia del “fai da te” che ognuno prende e gestisce come meglio crede.
Il traffico, ovviamente, è la croce di tutte le città italiane e del mondo; a Salerno, però, assume un valore molto particolare perché spesso si ha la percezione precisa che chi sta al timone dell’organizzazione dei flussi veicolari non ne capisca molto in fatto di “traffico veicolare urbano”; e che, soprattutto, non è disposto ad ascoltare niente e nessuno.
Caparbiamente, difatti, insistono (i soggetti addetti a quegli uffici) a non esplorare neppure in via sperimentale altre soluzioni, semmai quelle suggerite da più parti o da tecnici che dovrebbero essere specializzati. Come nel caso del parere licenziato dagli ingegneri dell’ UNISA.
Su questo parere espressi dai docenti universitari si è subito lanciato, e giustamente, il consigliere comunale Roberto Celano che ha diffuso la notizia con un apposito e molto concentrato comunicato del 3 novembre scorso: “Apprendiamo con soddisfazione dall’attenta analisi pubblicata del documento pubblicata dal quotidiano “il Mattino” che anche gli ingegneri dell’Università che hanno esaminato la viabilità cittadina ritengono necessaria la riapertura del doppio senso di marcia in via Croce per decongestionare il traffico sul viadotto Gatto. Una nostra proposta più volte avanzata e per cui abbiamo anche proceduto ad una partecipatissima petizione. L’assessore alla viabilità a sua insaputa ha sempre respinto la nostra proposta adducendo motivazioni e giustificazioni evidentemente risibili e supportando le sue convinzioni proprio con uno stralcio del suddetto studio non sottoscritto e “raffazzonato” della cui originalità non siamo mai stati convinti. Ora si proceda immediatamente anche per i motivi di sicurezza più volte evidenziati. Riporteremo in Consiglio la mozione evidentemente bocciata sulla base di inesistenti e infondate convinzioni”.
Ed è stata subito tensione nella maggioranza comunale e per questo, credo, che l’argomento anche se è stato annunciato all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di domani (lunedì 11 novembre 2019) non sarà mai discusso. Questo il mio pensiero, perchè l’ottusità da parte di molti consiglieri comunali è tanta che davvero c’è da rimanere attoniti.
Mi sembra incredibile che ogni volta che si vuole discutere della riapertura al doppio senso di marcia di Via Croce viene innalzato immediatamente un muro di gomma che tutto rispedisce al mittente.
Quale tipologia di “malefico potere” abita in Via Croce ? sarebbe molto interessante scoprirlo; perché non viene pubblicato l’elenco dei sottoscrittori della raccolta di firme fatta da Donato Pessolano contro la riapertura del doppio senso. Solo così potremmo conoscere l’identità di chi ha la sfacciataggine di opporsi contro un’intera città che soffre per il beneficio di pochi intimi. Perché se l’intera circolazione stradale della città deve dipendere da qualcuno di potere che abita in Via Croce, stiamo davvero messi male.
Domani sarà la giornata della verità e vedremo se i consiglieri Roberto Celano, Nico Mazzeo, Mimmo e Peppe Ventura, Horace Di Carlo, Felice Santoro, Corrado Naddeo, Antonio D’Alessio, Leonardo Gallo, Pietro Stasi, Antonio Fiore, Rosa Scannapieco, Lucia Mazzotti e Paky Memoli saranno capaci fino al punto di scompaginare sia la maggioranza che l’opposizione facendo discutere il punto all’ordine del giorno. Inspiegabile, almeno per me, il fatto che Antonio Cammarota non abbia firmato la richiesta.
Ma il traffico a Salerno trova altri drammatici “punti neri” con la circolazione che si blocca e manda in crisi tutta la parte orientale della città.
Basta pensare a quanto accade per Via Settimio Mobilio da dove, per colpa di una piccola traversa chiusa al traffico, ogni santo giorno ci sono ripercussioni su tutta la città in maniera asfissiante e devastante con traffico in coda che arriva fino a Pastena e Mercatello.
E’ stato diabolico riaprire al traffico l’incrocio di Via Settimio Mobilio con Via Torrione quando la soluzione, già sperimentata, è a portata di mano con la chiusura di detto incrocio per far affluire tutto il traffico nel tunnel della Lungoirno, a meno di non riaprire quella piccola e maledetta Traversa Romano che il comune ha toponomasticamente cartello nato come “Via G. Romano”; un bene pubblico chiuso e donato al privato.
Ma tant’è, bisogna proprio rassegnarsi a vedere e commentare gli scempi che qualche illuminato cervello mette in atto dalle segrete stanze di Palazzo Guerra, arrecando un danno in termini economici e di inquinamento che va ben oltre le soglie di allerta.
La risposta arriverà, nell’uno o nell’altro senso, dal Consiglio Comunale di domani; se niente sarà discusso, allora vorrà dire che in molti dovranno vergognarsi di rappresentare il popolo nello storico “salone dei marmi”.
Sono pienamente d’accordo con le argomentazioni esposte in questo articolo dal dr. Bianchini.
La vicenda del “doppio senso Si” “doppio senso NO” per le autovetture e i motocicli su via Benedetto Croce è tornata nuovamente alla ribalta sugli organi di informazione cittadini, raccogliendo numerosi pareri pro e contro. Credo per due ordini di motivi: (a) la diffusione di un responso degli ingegneri dell’UNISA secondo i quali, contrariamente a quanto affermato prima, la circolazione nei due sensi di marcia darebbe indubbi vantaggi in tutta l’area interessata; (b) la notizia che l’argomento, dopo una mozione firmata da una ventina di consiglieri, era stato inserito nell’ordine del giorno del Consiglio comunale. Notizia però messa in dubbio a causa di una richiesta di cancellazione dell’item da parte del sindaco e dell’assessore competente.
Gli interventi di vari lettori che si possono leggere, specie sui quotidiani on line, esprimono principalmente da parte dei contrari (in maggioranza, senza tema di errore, residenti della zona) la preoccupazione di perdere il vantaggio non indifferente di disporre quasi sotto casa di molti spazi per parcheggi, autorizzati e non.
Così a sostegno delle propri tesi, si chiama in causa un aumento dell’inquinamento da gas di scarico. Ma la strada in massima parte è come una terrazza sul mare ed esposta quasi sempre ai venti del nord.
Oppure si paventa che a seguito di ingorghi, una autoambulanza in servizio di emergenza rimarrebbe imbottigliata. Ma si tratta di una situazione purtroppo riscontrabile anche su altre strade, risolvibile con il buon senso degli automobilisti pronti a dare spazio al mezzo avanzante a sirene spiegate e con fari lampeggianti.
Quelli del SI evidenziano giustamente che continuare ad immettere piccoli autoveicoli sul viadotto Gatto, con i rischi derivanti dalla commistione con bisonti della strada, non è più accettabile. In effetti, quella bretella sub-verticale con una pendenza al limite della normativa, con un manto stradale male mantenuto e senza idonea segnaletica, al buio nelle ore notturne, non è l’ideale perchè possa essere definita sicura e affidabile. A parte la problematica, sempre incombente, della stabilità di piloni e campate, nonchè il forte incremento del traffico pesante da e per il porto.
C’è poi anche un’altra considerazione che potrebbe sembrare di solo buon senso, ma non lo è per le implicazioni connesse.
Il percorso breve per unire due punti è la linea retta. Ogni deviazione comporta un maggior dispendio di energia. Allora valida é l’affermazione di quanti, anche cittadini di Vietri sul mare e di Cava dei Tirreni, per non andare oltre, sostengono che l’ingresso in città da nord non deve essere reso difficile e tortuoso.
Ovviamente occorre evitare che i residenti siano penalizzati in modo irreversibile.
Codice della strada in mano, va verificato se, oltre al doppio senso di marcia, esistano ancora margini per autorizzare parcheggi liberi o a pagamento. Poi dare una occhiata in zona. Sento citare lo spazio adiacente al Genio Civile. Una sua valorizzazione, magari con una struttura multipiano e con ripiani anche seminterrati darebbe un buon contributo. Ci saranno poi i garage sotto Piazza della Libertà. Si potrebbero studiare convenzioni agevolate a favore di quelli di via Croce.
Credo che con una visione panoramica delle componenti in gioco si potrebbe trovare una soluzione di compromesso. I pubblici amministratori a questo sono chiamati e non a dare l’impressione di privilegiare questa o quella parte.