da Clementina LEONE
Grazie ad un protocollo di intesa tra l’Università degli Studi di Salerno, l’ Istituto Interdiocesano e il Comune di Mercato San Severino, finalmente sono iniziati gli scavi presso il complesso archeologico e monumentale di San Marco a Rota a Curteri di Mercato S. Severino. La stessa, S. Maria de Rota, in seguito S. Marco, è la chiesa più antica della valle. Infatti presso l’atrio sin dall’803 i notai si riunivano per stipulare i vari rogiti. Ebbe anche una funzione parrocchiale fino a quando in Mercato sorse un’altra chiesa per il distretto. La riscoperta di una struttura antica come questa, apre ad una dimensione percettiva del luogo del tutto nuova: ne modifica la topografia producendo delle improvvise discontinuità nel paesaggio. Lo scavo archeologico ha il potere di modificare i luoghi in siti: riportare alla luce equivale ad un atto di natura “giustappositiva” che spesso introduce un‟immagine con una sua propria identità, calata in un luogo in maniera inaspettata senza nessuna capacità di interrelazione. “Siamo orgogliosi – ha dichiarato il Sindaco di Mercato San Severino il dottor Antonio Somma di essere riusciti a dare il via tutti insieme a questa meravigliosa iniziativa che riguarda una villa romana e si propone di dare nuova dignità ad uno dei monumenti più rappresentativi del territorio, il complesso di San Marco a Rota che le poche notizie di cui disponiamo ci fanno risalire appunto all’età romana”. “Inoltre grazie alla lettura stratigrafica, sostengono gli esperti, si evince che un evento catastrofico, forse un terremoto o un alluvione, ha causato la distruzione della villa romana, al posto della quale, pochi decenni dopo, si impianta un edificio di culto cristiano (costituito da un’aula absidata con l’abside rivolto ad est e l’ingresso ad ovest), i cui resti più antichi sono stati individuati grazie a campagne di scavo”. Infine ha precisato il Sindaco di Mercato San Severino dott. Antonio Somma –“gli esperti dell’Università di Salerno impegnati nell’attività di ricerca, che ringrazio per aver aderito all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale con il coinvolgimento di tecnici e studiosi che garantiscono la qualità del livello scientifico dell’intervento, ci hanno spiegato che lo scavo ci aiuterà a chiarire i rapporti della chiesa di S. Marco a Rota con il contesto territoriale.
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