di Alberto De Marco
ROMA – Pure avendo la consapevolezza come cittadini del non funzionamento della Pubblica Amministrazione, che per alcuni Uffici come in particolare l’INPS, dove per l’operato di alcuni Dirigenti, anche di “dubbia moralità” e di dipendenti, sopraffatti dal “delirio di Onnipotenza”, possiamo definire a dire poco, portatori di “effetti catastrofici”, dovremmo auspicare che ognuno deve assolvere al proprio ruolo con competenza ed etica professionale, al fine di evitare disinformazioni e danni alla collettività. Nel rispetto dell’art. 3 della Costituzione, bisogna pretendere, che le leggi li devono osservare i cittadini, ma soprattutto gli Uffici della Pubblica Amministrazione ed in particolare l’INPS. Questi Uffici non devono ledere i diritti e gli interessi legittimi dei cittadini. Pertanto è indispensabile la creazione di un “Osservatorio”, autonomo dall’INPS, gestito da persone di grande moralità e professionalità, dove i cittadini possono denunciare le violazioni dei propri diritti, senza dovere adire per avere il rispetto degli stessi alle vie legali. Bisogna modificare altresì i contratti dei Dirigenti e del personale della Pubblica Amministrazione, che si ritengono, “intoccabili”, rendendoli con caratteristiche simili a quelli dei privati. Per onestà intellettuale, abbiamo altresì il dovere morale di non generalizzare mai le responsabilità del funzionamento non corretto dell’erogazione di servizi, da parte di altre Amministrazioni, perché attraverso un comportamento culturale rispettoso di una buona educazione e non improntato all’indifferenza, si potrebbero “sanare” con tempestività tantissime problematiche della collettività, che possono mettere al repentaglio anche la nostra vita.
Dopo avere vissuto circa 15 anni nella città di Brescia e 20 anni in quella di Roma, da qualche anno sono ritornato a Salerno nella mia città natia, dove evidenzio le molte criticità, come sono costretto a fare nella città di Roma, che raggiungo occasionalmente per impegni, trascorrendovi alcuni giorni. Nella mattinata di ieri 27 settembre, mentre passeggiavo nella “città eterna”, che potrebbe diventare veramente tale, per la nostra vita, se non guardi alle buche, per Via Aurelia con la dovuta attenzione, guardando per una buona abitudine, anche a terra, si è palesata all’improvviso, al centro del marciapiede, al numero civico 247, una piccola voragine di circa 1 m. di larghezza e di circa cm. 40 di profondità.
Ho messo da parte i miei impegni ed ho cercato di affrontare il problema. Ho scoperto che questo buco esisteva da tempo. Mi è stato anche riferito: “che il danno era stato provocato di notte, dai lavori effettuati dalla società “ACEA” ed era stata fatta agli organi competenti, anche una segnalazione al riguardo, che non ha dato alcun risultato”. Ho cercato di intervenire su alcuni cittadini alquanto distratti che passeggiavano su quel marciapiede. Ho cercato di sensibilizzare alcune suore ed il personale di alcuni conventi vicini a fare segnalazioni al Comando dei vigili urbani. Ho coinvolto la Sig.ra Bolasco Elena con il figlio che era ad una fermata dell’autobus in attesa del mezzo a spostarsi velocemente verso la voragine per fare le foto e di inviarmele sulla mia e-mail, che ringrazio tantissimo per le foto che ci ha messo a disposizione. Mi sono recato presso l’Ufficio del Comando dei Vigili Urbani, presentandomi in modo adeguato, segnalando lo squarcio del marciapiede, pregandoli altresì di attivarsi con tempestività, precisando che sarei ritornato sul luogo della voragine ed avrei scritto un articolo al riguardo.
Nel corso della mattinata, grazie alle responsabilità delle persone che ho coinvolto e all’efficienza in questo caso degli Uffici dei vigili urbani, è stata chiusa rapidamente la voragine con il catrame. Purtroppo la sera poco prima di ripartire per Salerno, ad alcune centinaia di metri dall’inizio della traversa di Via di Torre Rossa, per andare sull’Aurelia Antica, sul lato destro nelle vicinanze dei numerosi e prestigiosi Palazzi di proprietà degli Ordini Religiosi, ho scoperto un buco sul marciapiede, in una posizione sicuramente non centrale, ma altrettanto pericolosa, con un diametro di circa cm. 30 di larghezza e di oltre 50 cm. di profondità, che purtroppo non sono riuscito a denunciare, perché rischiavo di perdere il treno prenotato per ritornare alla mia città di Salerno.