Aldo Bianchini
SALERNO – Il nostro sistema elettorale è abbastanza complesso e intricato; tra maggioritario a turno unico, recupero proporzionale, proporzionale con liste bloccate, sbarramento al 4%, proporzionale con premio di maggioranza e liste bloccate; insomma un insieme di leggi e di norme applicative che fanno del nostro “sistema elettorale” uno dei inesplorabili del mondo forse perchè, come sostengono in tanti, la nostra cultura della democrazia è ancora molto giovane ed ha bisogno di continui aggiustamenti a garanzia della tenuta della stessa.
Il nostro complesso sistema elettorale sembra, però, avere un unico comune denominatore nella persona dell’attuale Presidente della Repubblica on. prof. Sergio Mattarella che dal 1993 mette sempre il suo zampino nelle diverse tipologie di leggi elettorali; il guaio è che Egli stesso dopo oltre ventisei anni si è ritrovato spesso nelle sabbie mobili di elezioni che non consentono una vittoria chiara ed una sconfitta netta. Tanto è vero che dal 1993 in poi tutto resta sempre abbastanza nebuloso e nessuno riesce a governare democraticamente questo Paese.
Da più parti, anche in questi giorni di una delle più gravi crisi del governo, il ritorno al “proporzionale puro” che aveva accompagnato la Prima Repubblica per ben 45 anni dal 1948 al 1993 in una ingovernabilità che spesso rasentava il ridicolo e consentiva accordi elettorali sottobanco ed ai limiti della legalità costituzionale.
Tutto questo ha prodotto una ingovernabilità a cavallo tra maggioranze e minoranze fluide e mai ben definite; un sistema che non ha mai funzionato bene neanche quando nel 2001 e nel 2008 (leggasi Berlusconi) le elezioni furono vinte da schieramenti con larga maggioranza.
Un sistema molto complicato, fino al punto che forse nemmeno lo stesso Mattarella riesce a svincolarsi dai lacci e lacciuoli da Egli stesso creati.
Ma vediamo quali sono le varie ramificazioni del nostro sistema elettorale:
Mattarellum: Nota come legge Mattarella, dal nome del suo relatore, Sergio Mattarella, si intende una riforma della legge elettorale della Repubblica italiana, attuata in seguito al referendum del 18 aprile 1993, con l’approvazione delle leggi 4 agosto 1993 n. 276 e n. 277, che introdussero in Italia, per l’elezione del Senato e della Camera dei deputati, un sistema elettorale misto così composto:
- sistema maggioritario a turno unico per la ripartizione del 75% dei seggi parlamentari;
- recupero proporzionale dei più votati non eletti per il Senato attraverso un meccanismo di calcolo denominato “scorporo” per il rimanente 25% dei seggi assegnati al Senato;
- proporzionale con liste bloccate per il rimanente 25% dei seggi assegnati alla Camera;
- sbarramento del 4% alla Camera.
Porcellum – legge n. 270 del 21 dicembre 2005 ideata da Roberto Calderoli e firmata da Carlo Azeglio Ciampi – era una legge elettorale proporzionale con premio di maggioranza e liste bloccate che ha disciplinato l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica in Italia nel 2006, 2008 e 2013
Italicum: La legge elettorale italiana del 6 maggio 2015, denominata ufficialmente legge 6 maggio 2015, n. 52 e comunemente nota come Italicum, successivamente dichiarata in alcune sue parti costituzionalmente illegittima … firmata da Mattarella e abrogata il 12 novembre 2017
Consultellum: definizione più ampia del Porcellum dopo le modifiche imposte dalla Corte Costituzionale, da qui cioè dalla Consulta in nomignolo di Consultellum nel 2017
Rosatellum: La legge Rosato, dal nome del suo relatore Ettore Rosato, ufficialmente legge 3 novembre 2017, n. 165 e comunemente nota come Rosatellum bis o semplicemente Rosatellum, è una legge elettorale della Repubblica Italiana che disciplina l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica.