da Dr. Alberto Di Muria
Padula-I famaci, finasteride e dutasteride, sono inibitori della 5-alfa-riduttasi (5ARIs), una classe di agenti che negli ultimi anni sono spesso nel mirino delle autorità deputate alla regolamentazione dei farmaci negli Stati Uniti e in Canada a causa di un possibile collegamento con problemi di salute mentale.
La finasteride è una molecola approvata per il trattamento sia della ipertrofia prostatica benigna che dell’alopecia androgenetica in quanto inibisce la formazione del diidrotestosterone, ormone responsabile di queste due condizioni patologiche. Mente l’efficacia di questa molecola è stata ampiamente confermata, il peso relativo dei suoi effetti collaterali sulla funzione sessuale e sulla qualità della vita non è stato ancora del tutto definito. I dati scientifici recenti al riguardo, riportati ad esempio sui numeri di giugno e marzo della rivista Journal of Sexual Medicine, confermano che la finasteride determina principalmente calo del desiderio sessuale, disturbi dell’erezione e del tono dell’umore in un certo numero di pazienti, ma non in tutti. L’eventuale sospensione del farmaco induce la risoluzione dei suoi effetti collaterali.
Comunemente molto usati dagli urologi questi farmaci mancano di studi approfonditi su questo tema, e per i ricercatori della Western University e dell’Institute for Clinical Evaluative Sciences in Ontario hanno analizzato i dati di 93.197 uomini che avevano almeno 66 anni quando hanno ricevuto le prescrizioni per questi farmaci tra il 2003 e il 2013, più altri 93.197 uomini, sempre over 66, che non avevano mai ricevuto una prescrizione di questi farmaci.
In primo luogo i ricercatori hanno complessivamente evidenziato che l’utilizzo di finasteride non era sostanzialmente legato ad un aumentato rischio di suicidio, come hanno segnalato nel loro articolo su JAMA Internal Medicine. Tuttavia si è visto che nei primi 8 mesi di trattamento, gli uomini che assumevano 5ARIs mostravano un rischio dell’88% più elevato di compiere atti di autolesionismo; e tale rischio non si estendeva oltre i 18 mesi. Inoltre chi aveva assunto 5ARI mostrava anche un rischio del 94% più elevato di depressione nei primi 18 mesi, rispetto agli uomini che non utilizzavano questi farmaci. Superati ii 18 mesi, l’aumento del rischio di depressione è sceso al 22%. In ogni caso, gli scienziati hanno tenuto a precisare che il rischio reale di depressione e autolesionismo erano molto bassi e che sarebbero necessari ulteriori studi di lunga durata e altrettanto ampia campionatura.