Aldo Bianchini
SCAFATI – Questo intervento non deve essere visto alla stregua di dietrologia politica, piuttosto come un modo per porre in luce una circostanza riguardo il dopo-elezioni amministrative tenutesi nella città di Scafati per il rinnovo del “consiglio comunale” dopo la dolorosa parentesi commissariale dovuta ai fatti giudiziari che hanno travolto la precedente amministrazione retta dall’ex sindaco Pasquale Aliberti.
Il risultato delle elezioni democratiche è sotto gli occhi di tutti; ha vinto la coalizione guidata da Cristoforo Salvati che è legittimamente il nuovo Sindaco di Scafati che al ballottaggio infila un bel 51,87% contro l’avversario Michele Russo che si è fermato al 48,13 %.
Come dire che si è passati da un centro destra spurio di Aliberti ad un centro destra altrettanto spurio di Cristoforo Salvati, a disdoro di una sinistra che aveva fatto il diavolo a quattro per cavalcare l’onda giudiziaria che, come dimostrato a Scafati, non paga mai sotto il profilo squisitamente politico-elettorale. Anzi, per dirla tutta, ha vinto un centro destra decisamente più spurio del precedente anche perché, e non è un elemento trascurabile, nella maggioranza si registra almeno una presenza che viene dal profondo passato; un uomo che le cronache avevano ben individuato come uno dei maggiori detrattori di Pasquale Aliberti.
Ma su questo avremo tempo e modo di ritornare; per il momento è la cronaca recente che deve entrare a pieno titolo in questo commento. Qualche giorno fa si è svolta, presso Palazzo Meyer, la proclamazione del sindaco e degli eletti, e tra i presenti vi era anche Pasquale Coppola, l’ultimo presidente del Consiglio Comunale durante il sindacato di Angelo Pasqualino Aliberti, primo dello scioglimento nel 2017 della compagine amministrativa per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata.
Da più parti si sostiene (fonte La Città del 13 giugno 2019 – “C’è il ritorno di Coppola. Alleato indagato dalla DDA”) che Pasquale Coppola, in questa tornata elettorale, pur non essendo ufficialmente candidato, abbia sostenuto Cristoforo Salvati; che non si sia mai allontanato dal gruppo di “Fratelli d’Italia“, e che abbia composto una lista civica a sostegno di Salvati. Lista civica che ha visto l’elezione del consigliere comunale Pasquale Vitiello.
Ma al di là dei dubbi, delle supposizioni e/o delle indiscrezioni, un fatto comunque è certo: Coppola si trovava alla proclamazione da semplice cittadino e da semplice spettatore; così come è altrettanto certo è indagato per il reato di scambio elettorale politico-mafioso dalla Procura Antimafia di Salerno per una vicenda legata ad un presunto tentativo di scambio di voto alle elezioni regionali del 2015, in cui Coppola era candidato come consigliere regionale.
Secondo la pubblica accusa, tutta ancora da provare con eventuale sentenza, Pasquale Coppola avrebbe offerto, al fine di avere supporto elettorale, 500 euro al pregiudicato Dario Spinelli di Scafati; accusa decisamente smentita dall’indagato essendosi trattato di un semplice scambio di biglietti per sponsorizzare un parco dedicato ad una bambina di Scafati, purtroppo deceduta. L’accusa, è bene precisare, si trova ancora nella fase delle indagini preliminari.
A questo punto la prima domanda è: “perché ad Aliberti, tuttora innocente, è stato addirittura vietato di risiedere a Scafati durante la fasi elettorali ed a Coppola è stato consentito di organizzare una lista di sostegno ?” e ancora: “C’è un accanimento giudiziario solo contro Aliberti ?”. E questo sempre al di là di tutte le dissertazioni, discutibili o meno, che si possono fare circa la limitazione della libertà personale e di pensiero.
Insomma se per Pasquale Aliberti è valso il sospetto del “possibile condizionamento dell’opinione pubblica“, come mai lo stesso principio non è valso in presenza addirittura di una lista di candidati.
Anzi, a voler essere più precisi ed incisivi, nella fattispecie dovrebbe prevalere sicuramente un’attenuante in favore dell’ex sindaco, perchè Aliberti, seppur imputato, incandidabile e sottoposto al divieto di dimora, non poteva tecnicamente occuparsi di politica, mentre invece Pasquale Coppola avrebbe addirittura organizzato la composizione di una lista senza che si scatenassero i mass media violenti.
Al netto di tutte queste argomentate vicende che per passare alla storia hanno bisogno di un pronunciamento giudiziario, la domanda precisa è: “Come è possibile che da un lato Pasquale Coppola venga indagato per il reato ex art. 416 ter (e per essere accaduto vuol dire che il P.M. ha ritenuto sussistente una notizia di reato nei suoi confronti) e dall’altro venga ritenuto credibile a tal punto da diventare uno dei testimoni principali del Pm Vincenzo Montemurro contro l’ex Sindaco Pasquale Aliberti nel procedimento “Sarastra”?.
Ma, giornalisticamente parlando, sarebbe interessante sapere se la presenza di Pasquale Coppola a Palazzo Meyer sia il preludio al suo ritorno a pieno titolo nella scena politica scafatese. Non ha proposto una sua candidatura, ma all’interno dell’amministrazione comunale è possibile rivestire cariche politiche per nomina e non per elezioni … ci sarà per Lui un incarico tecnico ?
Staremo a vedere.