Aldo Bianchini
SALERNO – Per scrivere una commedia comico-satirica-sarcastica-irriverente e molto briosa bisogna necessariamente essere liberi; e l’avvocato Luciano Provenza, autore della commedia “La Bolletta” è sicuramente uno spirito libero, uno dei pochi che ho il piacere di conoscere in questa città basso-borghese fatta di persone e di personaggetti inaffidabili nel migliore dei casi, per non dire infide, spocchiose e pericolosamente in vendita al miglior offerente nei casi peggiori.
Luciano Provenza, invece, si è sempre elevato al di sopra della massa ed è riuscito a sviluppare un rapporto paritario con la città in senso lato, dando una caratterizzazione molto particolare al suo “essere personaggio” di un certo spessore culturale e professionale in una marea di assoluta mediocrità (vado sul leggero, per non essere molto cattivo !!).
Nel corso della sua vita, quella vissuta fin qui, Luciano (mi consento di chiamarlo solo per nome di battesimo grazie alla sincera amicizia che ci lega) ha sempre dimostrato la sua libertà di spirito, senza se e senza ma; e lo ha fatto in ogni circostanza ed in ogni attività; anche in quella politica con i due mandati di consigliere comunale cui era stato eletto con un certo successo in termini squisitamente elettorali. Nel momento in cui ha capito che per andare avanti (e per conquistare qualche gradino in più nella scala dei disvalori che in tanti scambiano per successo personale e valorizzazione della propria nullità !!) doveva depositare il suo cervello nelle mani del potente di turno ha mollato ed è andato via senza nemmeno sbattere la porta; non ce n’era bisogno perché la pochezza insulsa di molti dei tanti attori della politica nostrana non meritava neppure un gesto così forte.
Luciano è stato anche un protagonista radio-televisivo di questa città con un repertorio che ha spaziato dallo sport, al sociale, all’imprenditoria ed anche alla politica e con succosi interventi sulla carta stampata; riuscendo sempre ad essere se stesso, mai ripetitivo e molto spesso geniale nel trovare modi innovativi di dare una notizia, nel condurre una trasmissione o nel mettere a segno un’intervista importante.
Qualche anno fa ha toccato l’apice del suo successo con l’invenzione del famoso “salotto gastronomico” che oggi conta migliaia di affezionati aderenti che lui, da par suo, riesce a pilotare tra i vari ristoranti-pizzerie della città e del territorio per commentare e giudicare la cucina locale, senza mai aver timore di narrare sempre e soltanto la verità da buon avvocato matrimonialista qual è.
Gli mancava, forse, la ciliegina sulla torta che ha raccolto al volo nella commedia comico-satirica-sarcastica-irriverente-briosa “La Bolletta” per portare sulla scena le espressioni più caratteristiche dei “personaggi salernitani veraci” che con la loro genuina e simpatica irresponsabilità tracciano i confini molto apprezzabili di una salernitanità quasi dimenticata che si discosta molto dalla generica napoletanità.
In effetti “La Bolletta” è già una precisa sceneggiatura pronta per essere confezionata e portata in scena sia a teatro che in televisione; bisogna solo sperare che qualche editore teatrale e/o televisivo si faccia avanti per trasportare il libro in un testo teatral-televisivo per incominciare a fermare nello spettacolo puro la dimenticata salernitanità.
Ma a Salerno, a questo punto mi chiedo, ci sono editori di questo calibro e capaci di trascurare almeno per una volta quelle mance miserevoli che ricevono dal potente di turno, dagli Enti e dal piccolo commercio?
Il libro di Luciano Provenza sarà presentato al grande pubblico domani 23 maggio 2019, dalle ore 17.00 in poi, nel salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino (sede della Provincia); interverranno Carmelo Stanziola (vice presidente della Provincia), Vincenzo Napoli (sindaco di Salerno), Paki memoli (consigliere provinciale con delega alla cultura) e Amerigo Montera (eterno e carismatico presidente dell’ordine degli Avvocati di Salerno).
Ma ecco cosa ha scritto lo stesso avv. Provenza nella prefazione della sua opera letteraria:
- La commedia offre uno spaccato della cultura, delle tradizioni e della filosofia del popolo napoletano. Attraverso il racconto di una domenica vissuta a casa di Don Vittorio, autista di pullman in pensione, con l’hobby della bolletta, si pone l’accento su aspetti rilevanti della società, che caratterizzano la nostra vita quotidiana. Così tematiche significative, quali la scelta della scuola secondaria, l’importanza del latino, la scaramanzia, la fedeltà coniugale, l’apparenza, la camorra, il delitto d’onore, il calcio scommesse, la televisione, il rispetto delle regole, il culto dei morti e la gelosia, si intrecciano in dialoghi simpatici e divertenti tra i diversi protagonisti della commedia. Uno dei personaggi principali è Don Antonio Guariglia, impresario di pompe funebri, realmente esistente nella città di Salerno. Proprio dalla trasposizione del modus agendi nella vita reale di Don Antonio Guariglia, sono stati tratti gli spunti più caratteristici della commedia. Con leggerezza ed in modo simpatico si “gioca” con la morte, quasi a voler deridere la necrofobia. Nel testo sono presenti espressioni dialettali che non coincidono con la vera lingua napoletana, anzi, spesso si discostano da essa. Si chiede umilmente scusa ai cultori e agli estimatori del dialetto napoletano. Il testo, oltre a poter essere rappresentato in teatro, può costituire anche un momento rilassante di lettura, al pari di tanti altri libri in commercio. Con la commedia l’autore non ha l’ambizione di veicolare chissà quali valori o messaggi, ha soltanto la voglia di condividere con i lettori il divertimento e le emozioni che ha provato nello scriverla.
Nel corso della presentazione l’attore Ciro Girardi interpreterà alcuni passi della commedia; l’evento sarà allietato dalla musica live di Maurizio Rossi e dalla straordinaria voce di Francesco Del Prete.
Interessate iniziativa, con utile richiamo alle tradizioni culinarie della nostra terra, ricca di poliedrici ingegni nel settore.