Maddalena Mascolo
SASSANO – Non so se il “premio giornalistico nazionale” di Sassano, partorito da un’idea geniale del dr. Tommaso Pellegrino (sindaco di Sassano e Presidente del Parco Nazionale) sia un attestato di stima al mondo giornalistico (come ha scritto qualcuno !!); non credo assolutamente, perché l’affermazione (così semplicisticamente enunciata) potrebbe rischiare di essere confusa con un premio annuale (e ce ne sono tanti in giro !!) offerto come una sorta di contentino da dare alla stampa per tenersi buono questo o quel singolo giornalista.
Il “premio giornalistico nazionale” di Sassano, giunto alla sua nona edizione, è ben altro; è molto altro in quanto, al di là delle singole autonomie riconosciute alla politica ed alla stampa, il premio nel suo spirito istitutivo va alla ricerca, fin dalla sua prima edizione, delle professionalità genericamente riconosciute come tali per dare ad esse quel momento di visibilità e, quindi, di riequilibrio di autonomia e indipendenza che molto spesso la stampa perde strada facendo per colpa di eccessi che, comunque, le vanno attribuiti; senza se e senza ma.
Questa, dunque, è la chiave di volta di un premio giornalistico che ogni anno cresce sempre di più anche nel propagandare la grossa manifestazione nella quale è incardinato come è la festa della “Valle delle Orchidee selvatiche”; dicevo che di premi giornalistici ce ne sono tanti in giro, ma nessuno è riuscito a decollare come quello di Sassano che affonda le sue radici nell’individuazione e nel riconoscimento di noti personaggi da presentare al pubblico come esponenti liberi e indipendenti del mondo del giornalismo che non sempre riscuote inebrianti consensi.
E passiamo alla cronaca di un avvenimento che ha coinvolto molti giornalisti (per la concomitante giornata da cornice al retorico ed ormai stanco, forse inutile, “corso di giornalismo” voluto dall’Associazione dei Giornalisti del Vallo di Diano (presieduta da Rocco Colombo) e dal Comune di Sassano sotto la regia dell’Ordine Regionale della Stampa di Napoli che ne determina le linee e i contenuti.
Per prima cosa è bene dire subito che il premio del 2019 è andato al giornalista Rino Genovese (capo servizio del tg regionale della Campania e conduttore di quel tg itinerante la cui istituzione fu annunciata proprio a Sassano, dal palco del cine teatro Totò, qualche anno fa quando il premio fu assegnato all’allora direttore responsabile del tg regionale Antonello Paolo Perillo).
Nel corso del suo intervento, sempre molto costruttivo e molto seguito dal numeroso pubblico presente, il sindaco di Sassano e presidente del Parco Nazionale, Tommaso Pellegrino, nonché ideatore del premio ha dichiarato (fonte Ondanews.it): “Il Premio è cresciuto e stiamo facendo un bellissimo viaggio nel mondo del giornalismo, quello serio e fatto con amore per il territorio. Bisogna dare attenzione al giornalismo di periferia e non mettere in discussione quel minimo di flusso vitale che lo porta avanti. Mi auguro che l’Orchidea d’Argento possa accendere un faro su questa tematica“.
La passione per l’ambiente da parte di Tommaso Pellegrino, del resto, è molto nota ed è stata la caratteristica principale del suo impegno politico che qualche anno fa portò anche in Parlamento. L’orchidea d’argento, insomma, può essere annoverata con facilità tra le manifestazioni ambientaliste che meglio delle altre riescono a colpire l’immaginario della gente.
La manifestazione si è svolta nel cine-teatro Totò di Sassano ed è stata condotta con grande abilità dal noto giornalista Pietro Cusati (detto Pierino).