Aldo Bianchini
SALERNO – All’inizio di questa campagna elettorale ho dedicato un articolo, dal titolo “la ricandidatura di Bottigliero e i tanti perché !!”, al sindaco uscente di Castiglione del Genovesi che si è ricandidato per una seconda investitura a sindaco del suo paese d’origine.
Lui medico cardiochirurgo, impegnato professionalmente presso la Torre del Cuore del Ruggi di Salerno, in questi ultimi cinque anni si è dedicato alla migliore interpretazione possibile del suo ruolo, impegnandosi sempre con la sua innata disponibilità professionale, intellettuale e umana in favore dei suoi concittadini. Ha in buona parte riportato al centro del dibattito culturale locale e universitario la figura e l’opera del suo più illustre concittadino del passato, quell’Antonio Genovesi, dal quale discende anche la denominazione dello stesso paese di Castiglione del Genovesi.
Dopo la pubblicazione di quell’articolo il 16 aprile scorso ci ha scritto affettuosamente un nostro accanito lettore, il prof. Mario Senatore (docente, scrittore, poeta e giornalista); una lettera che volentieri pubblichiamo facendola, ovviamente, nostra:
- Ho qualche riserva sulla famosa “Torre del Cuore” che è il vanto vero, forse unico, della nostra città capoluogo di provincia. Avrei usato senza tentennamenti il passato dell’ausiliare “essere” perché il presente lascia parecchi dubbi. A conferma ne è la definizione datale: “La Torre di Babele …” (oltre all’esperienza negativa personale vissuta in seguito alla recente degenza e morte di mia moglie). Leggo un elenco di motivi che ipoteticamente hanno indotto il dott. Generoso Matteo Bottigliero a ricandidarsi a sindaco di Castiglione del Genovesi. Li ritengo tutti meritevoli di considerazione e attenta valutazione nella loro pregnanza di serietà, trasparenza, impegno, concretezza, amore per il territorio e rispetto degli abitanti. I perché elencati dal bravo direttore Aldo Bianchini hanno sempre un grande “peso specifico” ma, secondo me, non sufficienti (o trascurabili) in grossi centri urbani (Milano, Roma, Napoli, ecc.) dove contano altre ragioni che spesso, purtroppo, hanno poco da spartire coi valori che caratterizzano le piccole comunità. Io credo che il dott. Bottigliero sarà responsabilmente riconfermato nell’incarico proprio (e innanzitutto) perché la decisione viene presa dagli abitanti-elettori di questo paese che si chiama Castiglione del Genovesi. E’, questo, un paese ancora sano: i suoi abitanti sono custodi e testimoni di valori antichi e veri. Valori ereditati dai genitori e dai nonni (espressioni di saggezza e laboriosità altrove sfumate). I Castiglionesi non hanno bisogno di blaterazioni infinite, non danno eccessivo credito alle apparenze preferendo, sapientemente, la sostanza e sanno valutare le persone che possono fare il meglio per loro, per i figli, per il territorio, da una stretta di mano, da uno sguardo non sfuggente, da un gesto sincero. Il dott. Generoso Matteo Bottigliero è figlio di Castiglione, è cresciuto nella grossa Famiglia Castiglionese, ha ricordi, legami, amicizie, progetti, sogni comuni. Per cui una parte di sé è in ogni Castiglionese, e viceversa. Questo gli abitanti del Borgo lo sanno, lo portano dentro e lo apprezzano. Essi, per educazione ricevuta, per rapporti intercorsi, per vicende e destini condivisi (proprio perché appartenenti a piccolo centro) lo valutano quale patrimonio di grande valore e considerano il filo sottile e invisibile che li lega insieme, come corda robusta che difficilmente si spezza. Le cose che farà o non farà, le cose realizzate o non, sono questioni importanti ma che vengono sempre dopo l’uomo. Sono cose che fanno parte di un cammino comune ma, prima di esse, viene sempre l’UOMO, la PERSONA … E questo, nella grande Famiglia Castiglionese, sanno tenerlo ben presente.