da ALBERTO dI mURIA
Padula-Uno studio recente sul fenomeno dell’astinenza che può insorgere in seguito all’interruzione degli antidepressivi, pubblicato sul Journal of Addictive Behaviors, ha fatto il giro del mondo. Gli autori hanno descritto i risultati della loro revisione sistematica effettuata su 23 studi: il 56% dei pazienti che hanno provato a ridurre o a interrompere gli antidepressivi sono andati incontro a sintomi di astinenza; circa la metà di coloro che hanno sperimentato questi sintomi, li ha descritti come “gravi”; i sintomi d’astinenza possono durare settimane o anche mesi.
Secondo l’OMS, l’incidenza di questa patologia è aumentata del 20% negli ultimi dieci anni. In tutto il mondo ne soffrono 322 milioni di persone. Di pari passo, è aumentato anche l’uso di antidepressivi, prescritti da psichiatri, neurologi e medici di base, in particolare di quelli “di ultima generazione”: gli SSRI, che agiscono aumentando i livelli di serotonina, uno dei neurotrasmettitori responsabili del funzionamento cerebrale, la cui scarsità si ritiene essere alla base del disturbo.
L’interruzione degli antidepressivi normalmente avviene in maniera graduale, quando il paziente è ormai asintomatico da qualche tempo. Si stima però che siano milioni le persone in tutto il mondo ad affrontare i sintomi dell’astinenza. Molti si affidano alla rete, dove hanno fatto la loro comparsa diversi forum che offrono consigli e danno la possibilità di condividere la propria esperienza.
I sintomi comunemente riportati in seguito alla sospensione dall’assunzione di antidepressivi includono sintomi simil-influenzali, con nausea, vomito, diarrea, mal di testa, sudorazione e disturbi del sonno. Sono stati segnalati anche disturbi del movimento e sensoriali, tra cui squilibri, tremori e vertigini, e anche disturbi dell’umore, così come disturbi cognitivi come confusione e ipereccitazione.
I sintomi da astinenza da antidepressivi possono essere trattati riprendendo le dosi originali oppure riducendo l’assunzione dei farmaci in maniera adeguata per un periodo determinato. Sarà tuttavia il medico a stabilire il giusto piano d’azione. Tutto ciò ci porta ancora una volta a ricordare l’importanza della prevenzione. E’ giusto ribadire che non bisogna mai prendere decisioni arbitrarie e individuali riguardo l’assunzione o l’interruzione dei farmaci somministrati. Se il trattamento con SSRI è durato tra le 4 e le 8 settimane, l’ideale è ridurre le dosi per una o due settimane prima di eliminare del tutto l’assunzione. Nel caso in cui il trattamento è durato mesi, l’interruzione sarà più progressiva. Interromperli da un giorno all’altro mette noi e il nostro organismo in pericolo.