CERTOSA: l’accoglienza da “cani” a Pasqua e Pasquetta … dov’è la direttrice ?

 

Aldo Bianchini

PADULA – Gli sforzi organizzativi dell’Amministrazione Comunale di Padula, ed in particolar modo dell’assessore alla cultura Filomena Chiappardo (che interpreta il suo ruolo al meglio) e del sindaco Paolo Imparato, non porteranno da nessuna parte se gli imput che loro due lanciano quasi quotidianamente non verranno raccolti dalla direttrice della Certosa Anna Maria Romano e dai responsabili della Arte’m (l’agenzia napoletano specializzata nella gestione di monumenti storici).

Bisogna trovare un’altra direttrice, bisogna trovarne una che risieda finalmente in Certosa,  se è vero (come sembrerebbe) che la dott.ssa Romano si appresterebbe a fare le valige per andare altrove (promoveatur ut amoveatur ?) e per allontanarsi definitivamente da un ambiente che probabilmente non le è stato mai decisamente congeniale per una serie variegata di motivi che non starò qui ad elencare perché non interessano a nessuno. Cos’ come necessiterebbe ottimizzare lo sforzo innegabile da parte del Comune (di organizzare tout-court la Certosa !!) con una maggiore e piena collaborazione da parte dell’agenzia napoletana Arte’m; altrimenti le cose rischiano di non cambiare, anzi di precipitare.

No, non è uno scherzo o un bisticcio di parole, ma è proprio così, dopo i tanti articoli-inchiesta prodotti da questo giornale sulla Certosa di Padula le cose sembrano non cambiare, anzi peggiorare come dimostrato dal recente caso dei rifiuti nella corte esterna, nonostante i numerosi comunicati stampa che ci inondano sul rinnovo dell’accordo di valorizzazione e sui risultati raggiunti (quali !?).

Giusto un anno fa questo giornale denunciava la presenza di cani randagi e addirittura mucche nelle immediate vicinanze della Certosa di Padula (l’invito è a rileggere l’articolo Certosa di Padula: addio sicurezza con cani e mucche all’accoglienza dei visitatori. Arriva il concessionario super-star !!), purtroppo nulla è cambiato, addirittura in due giorni super festivi come Pasqua e Pasquetta in cui è risaputa e prevedibile un’affluenza maggiore di visitatori in Certosa, l’accoglienza è stata delegata nuovamente ai cani randagi che si raggiravano tra il parcheggio antistante il monumento e la nuova biglietteria nella corte esterna.

Il dubbio resta sempre sulle competenze nella cattura dei randagi e nella rimozione del potenziale pericolo per i visitatori. Sembra, comunque, che la competenza ricada sulle spalle del Servizio Sanitario Nazionale e quindi del distretto sanitario di Sala Consilina a cui, però, il Sindaco di Padula, la Direttrice della Certosa dott.ssa Anna Maria Romano e il Consorzio Arte’m (concessionario di alcune aree e dei servizi aggiuntivi) devono ricorrere con mirate e ripetute pressioni, anche perché la cattura di un animale randagio prevede tecniche e precauzioni molto particolari che sicuramente la Polizia Municipale non può svolgere.

Questo giornale è sempre aperto alle risposte ufficiali ed è disponibile alla relativa diffusione pubblica, al solo fine di eliminare i problemi che permangono nella Certosa. Duole raccontare delle carenze organizzative che contornano il monumento; il contributo del giornale è stato e sarà sempre quello di spronare chi ha il dovere di dare dignità ad un monumento troppo bello per essere trascurato. Infatti la trascuratezza in questi due giorni di festa è stata sotto gli occhi di tutti.

Soltanto il piazzale della corte esterna si è presentato ottimamente ai visitatori in ottimo stato di manutenzione e igienica pulizia (grazie al rapido intervento della domenica della Palme effettuato, come già scritto, dall’assessore Chiappardo sostenuta dal vice sindaco Cimino)  e nel posizionamento dei cestini, decisione che ha dimostrato che, quando ci sono, i “servizi” vengono usati dai visitatori, non è possibile dire lo stesso degli spazi interni al monumento. La mattina del giorno di Pasqua ho deciso di portare con me degli amici in visita al nostro principale attrattore, e purtroppo non è stata una scelta felice in quanto il chiostro grande si presentava con erba altissima, transenne divelte, gente oltre le transenne senza alcun controllo e con piccioni pronti a colpire con il loro guano sopra le nostre teste. Insomma un biglietto da visita a dir poco pessimo.

Che immagine della Certosa viene lasciata ai visitatori? ai lettori l’ardua risposta. Risposta che però questo giornale vorrebbe dalla direttrice Romano che, anche se in procinto di abbandonare l’incarico a breve come si vocifera negli ambienti del Polo Museale della Campania, dovrebbe avvertire il dovere e la sensibilità di dare.

Alla prossima!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *