Aldo Bianchini
PADULA – La notizia principale di oggi è: “Probabilmente la nuova direttrice della Certosa, la dott.ssa Anna Maria Romano, va via da Padula; destinazione al momento ignota”. La voce, perché al momento si tratta soltanto di una voce, serpeggia negli ambienti bene informati della Soprintendenza e del Polo Museale Regionale. La domanda successiva è “L’indiscrezione si tradurrà in realtà ?”, difficile dirlo ma spesso quando le voci circolano in questo modo si traducono poi in realtà.
Comunque se la direttrice dovesse andare via (ha preso servizio il 1° giugno 2018) è un fatto che indiscutibilmente dispiace, perché fin dal primo momento è parsa come la persona giusta per il posto giusto.
Non c’entrano assolutamente le polemiche di questi ultimi giorni in merito ai rifiuti abbandonati nella corte esterna della Certosa di San Lorenzo di Padula e prontamente rimossi, nelle prime ore della scorsa domenica delle Palme, in seguito all’azione decisa, concreta e veloce dell’amministrazione comunale di Padula che nella fattispecie ha operato all’esterno con il vice sindaco con delega all’ambiente Michela Cimino e l’assessore alla cultura Filomena Chiappardo.
Che, come già scritto nel precedente articolo, si sono mosse all’unisono per far fronte e risolvere un problema davvero increscioso che rischiava di allargarsi a macchia d’olio con una ricaduta rovinosa sull’immagine di tutti (Certosa, Comune, Direzione Certosa, azienda Arte’m e i tre gestori delle attività commerciali presenti nella stessa Certosa) proprio in coincidenza della settimana santa prima di Pasqua.
Sulla scena è intervenuto anche il consigliere comunale Settimio Rienzo (fonte Ondanews.it) che ha evidenziato l’inciviltà di chi abbandona i rifiuti ben sapendo che all’interno dell’Ufficio Turistico (posto all’ingresso principale della Certosa) da tempo sono stati sistemati appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti e che quelli esterni erano stati rimossi non solo per problemi di compatibilità paesaggistico-ambientale con un mou mento storico ma anche, se non soprattutto, per il fatto che frequentemente venivano lasciati sacchetti e rifiuti per terra.
Ma sulla vicenda sono intervenuti anche i tre gestori degli esercizi commerciali siti all’interno del monumento che, per voce riportata, hanno evidenziato come in passato spesso i rifiuti non sono stati raccolti con sollecitudine, quasi come chi era tenuto alla raccolta avesse scaricato il grave problema sugli stessi gestori che, a loro dire, spesso raccolgono i sacchi della spazzatura e sono costretti a riporli in un apposito locale nell’attesa che il servizio comunale provveda alla bisogna.
Questa ultima insinuante affermazione è stata subito contestata dalle autorità comunali che raccomandano una maggiore tempestività nella segnalazione degli eventuali disservizi per consentire rapidi interventi (come accaduto per i cestini) e migliorare le condizioni ambientali generali.
Tutto questo, ovviamente, non fa altro che confermare i dubbi e le perplessità che avevo espresso nel precedente articolo sulla qualità del rapporto esistente tra l’A.C. e i tre gestori da tempo in contrasto per via del problema dei fitti dei locali.
Il problema, quindi, almeno per il momento persiste e l’annunciata risoluzione fatta enfaticamente da Ondanews.it è ancora tutta da venire. Come a dire che spesso, purtroppo, non è sufficiente un articolo giornalistico (e questo giornale ne ha prodotti alcune centinaia !!) per risolvere un problema serio che affonda le sue radici in motivazioni discusse e discutibili.