da Davide Guida
La Associazione Italiana Parkinsoniani si muove con energia, con una lettera aperta a firma del loro presidente, il dott. Gianni Pezzoli, che è anche presidente dlela Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson. La lettera è rivolta al Ministro della Salute ed è stata resa pubblica lo scorso 8 aprile tramite il sito Internet ufficiale della associazione e attraverso i social network.
“Il Sinemet a base di levodopa+carbidopa è un farmaco molto importante per i parkinsoniani. La metà dei pazienti italiani che assume levodopa, cioè quasi tutti, è costretta a prenderlo per tutta la vita, come farmaco sostitutivo, cioè per integrare la dopamina cerebrale che manca nella malattia. Improvvisamente scompare dalle farmacie. Il farmaco in Italia costa poco. Costa così poco che neanche esiste un generico per la formulazione pronta 100+25, oramai introvabile, sentiamo dire che “la produzione di carbidopa è costosa”, che l’azienda deve “riorganizzare la produzione” ma sta di fatto che all’estero, dove costa due o tre volte di più, non manca. I pazienti ci chiamano a decine per sapere come possono sostituirlo. Può non essere facile rispondere, visto che manca un preparato identico. La malattia di Parkinson può essere una condizione critica che mal sopporta cambiamenti terapeutici improvvisi. Attenzione quindi! Il ministero lo paga pochissimo, l’Azienda lo produce poco, i grossisti e molti farmacisti italiani possono venderlo legalmente in Europa dove viene pagato di più. I pazienti italiani soffrono. Attendiamo una risposta subito! I malati non possono aspettare.”