Angela D’Alto
PADULA – Sabato 30 marzo 2019, a partire dalle 18.00, nella splendida Sala del Refettorio della Certosa di San Lorenzo, è stato ospitato il convegno dal titolo “Il poeta della canzone: ricordi e riflessioni per una lettura critica di Fabrizio De André”.
A vent’anni dalla morte dell’artista genovese, si è ricordato la sua figura di intellettuale, musicista e poeta, tramite il direttore artistico della Kermesse Antonello Mercurio; Giovanni Vacca, antropologo e musicologo e Dario Zigiotto, esperto di strategia della comunicazione e management artistico, nonché tra i fondatori del Festival di Villa Arconati e organizzatore del Negro Festival a Pertosa-Auletta.
Durante il convegno c’è stato l’esibizione del Back Door Trio che hanno eseguito alcuni brani del vasto repertorio di Fabrizio De André.
Profondamente influenzato da Bob Dylan e Leonard Cohen e dagli chansonnier francesi, su tutti George Brassens, De André è stato tra i primi a rivoluzionare il perimetro della canzone italiana, dando voce a emarginati e derelitti, in un collage poliedrico, dove Cecco Angiolieri va a braccetto con il Baudelaire dei Fiori del male e le ballate medievali hanno il sapore dei Vangeli apocrifi. Ironico, irriverente e dissacrante, pronto a dare filo da torcere a borghesi benpensanti e farisei, il grande e indimenticato Faber è stato tra i principali cantori della libertà.
Nella serata celebrativa sono stati proiettati filmati inediti dell’artista
L’evento si è concluso con i saluti dell’assessore alla cultura Filomena Chiappardo che ha dato i saluti istituzionali e ha ricordato, che tra gli eventi di punta di questa ventunesima edizione del festival, c’è il concerto del Coro del Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma diretto da Franz Karl Prassl che si terrà nella chiesa di San Michele Arcangelo domenica 7 aprile, alle ore 19.30, un evento da non perdere.