Aldo Bianchini
SALA CONSILINA – Nell’epoca in cui si sente forte il bisogno di avere dei “miti”, quello creato intorno alla figura professionale e politica dell’avvocato milanese Giorgio Ambrosoli è uno dei più credibili e resistenti nel tempo, anche al di là dei dubbi che accompagnarono la sua attività commissariale all’interno della Banca Privata Italiana di Michele Sindona (il banchiere siciliano notissimo in tutto il mondo). L’avvocato milanese fu ucciso l’ 11 luglio 1979 da almeno tre sicari (dei quali uno solo esecutore materiale, poi identificato in un malavitoso statunitense) che l’inchiesta giudiziaria e il successivo processo sentenziarono come ingaggiati dallo stesso Sindona. Da quel giorno, grazie anche all’intervento dei servizi segreti, partì uno dei tanti “misteri” che hanno accompagnato la Prima Repubblica lungo tutta la sua storia.
Ambrosoli operò (dicono in maniera super partes !!) in uno degli scandali più intricati ed intriganti che contrassegnarono la cosiddetta “notte della repubblica”; uno scandalo a cavallo tra Michele Sindona della B.P.I. e Roberto Calvi del Banco Ambrosiano, due personaggi inquietanti che furono entrambi suicidati, il primo nel carcere di Voghera e il secondo sotto il ponte dei Blackfriars Bridge a Londra, due personaggi che avevano sullo sfondo la loggia massonica segreta di Licio Gelli (P/2) e la figura immensa e inarrivabile di Giulio Andreotti che rimarrà per sempre nella storia come il vero e unico protagonista della precitata notte della repubblica (1948-1994). Per arrivare fino a Paul Marcinkus (Vaticano), Mino Pecorelli (giornalista) e Giuseppe Calò (cassiere della mafia). Una figura molto complessa ed articolata quella di Ambrosoli, osannato dai più ma anche attaccato e denigrato da quelli che nel ruolo di “briganti” si opponevano all’azione dei “gentiluomini”.
E’ proprio per chiarire i contorni di questa dicotomia “briganti – gentiluomini” (facce opposte e contrapposte della stessa medaglia) che è stato chiamato il neo Procuratore della Repubblica, presso il Tribunale di Lagonegro, dr. Gianfranco Donadio nell’ambito della convention “La vicenda umana e professionale dell’avv. Giorgio Ambrosoli: quale lascito ?” che si terrà venerdì 22 marzo 2019 a Sala Consilina nel teatro comunale Mario Scarpetta a partire dalle ore 16.00 in poi.
Nella convention, condotta dai giornalisti Geppino D’Amico ed Erminio Cioffi, porteranno il loro saluto i seguenti personaggi:
(n. 4 crediti, concessi dall’Ordine degli
- Avv. Nicola Colucci
Responsabile per il Vallo di Diano Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno
- Dott. Raffaele Battista
Presidente Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno
- Avv. Pasquale D’Aiuto
Segretario Associazione Giorgio Ambrosoli Salerno
- Avv. Francesco Cavallone
Sindaco di Sala Consilina
- Avv. Gherardo Cappelli
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro
- Avv. Americo Montera
Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno
- Arch. Gelsomina Lombardi
Assessore alla cultura del Comune di Sala Consilina
Seguirà la replica dello spettacolo “Giorgio Ambrosoli” di e con Luca Maciacchini.
Chiuderanno la convention le relazioni di:
- R
a) Dott. Michele Albanese
Direttore Generale Banca Monte Pruno
TUTELA DEL RISPARMIO E TRASPARENZA BANCARIA
b) Prof. Avv. Giovanni Capo
Ordinario di Diritto commerciale presso l’Università degli studi di Salerno
FIGURA E RUOLO DEL COMMISSARIO LIQUIDATORE
La convention è destinata a chiunque vorrà partecipare. L’accesso al teatro è gratuita. In particolare, l’incontro è stato concepito in favore degli Avvocati accorsi, cui saranno riconosciuti n. 4 crediti formativi, di cui n. 2 di deontologia.
Nella mattinata della stessa giornata di venerdì 22 marzo 2019 ci sarà un lungo momento-incontro dedicato agli studenti del Liceo Classico “M. T. Cicerone” di Sala Consilina; agli studenti illustreranno la figura di Giorgio Ambrosoli alcuni dei relatori della convention pomeridiana, sempre sotto la guida dei due giornalisti innanzi citati.
Giorgio Ambrosoli, un Vero Integerrimo Servitore dello Stato, contro i poteri forti, gli interessi personali e le mafie.
Un Uomo senza prezzo e, pertanto, non in vendita.
Un Uomo libero, mai domo; nessuno è stato capace di mettergli un giogo e tirarlo dalla propria, illecita, parte.
Contro Eroi della specie, solo la vile eliminazione fisica può momentaneamente sopirne il ricordo.
Poi la Memoria della gente umile, perbene ed onesta Lo riporta in Vita onorando il suo sacrificio ed illumina le nefandezze altrui come le luminarie di un paese in festa.
Agli adolescenti ed ai loro insegnanti invito a studiare la bigrafia di Giorgio Ambrosoli : una Vita, lustro dell’Italia e degli Italiani onesti.
Una lezione di senso civico di Chi avrebbe potuto arricchire la sua progenie per varie generazioni e vivere anch’egli nel lusso e nella mondanità del tempo . Invece, il Dott. Ambrosoli ha scelto la strada più difficile : quella dei martiri laici, i quali sanno di essere uccisi e far soffrire, pertanto, i propri cari, in nome di un ideale di rettitudine e orgoglioso disprezzo del malaffare.
Farsi trascinare dalla folla è semplice ( questa è l’arte degli opportunisti e degli ignavi di ogni specie, pronti a seguire il padrone di turno ) , andare contro corrente, sacrificando se stessi, è opera da Eroi destinati a diventare Mito.
Stefano Antonello Aumenta