Aldo Bianchini
SASSANO – La notizia è di quelle di grosso spessore politico e sociale, e degna, quindi, di un commento a trecentosessanta gradi: “Matteo Renzi, già presidente del Consiglio dei Ministri e già segretario nazionale del PD, come prima e unica uscita in provincia di Salerno per presentare il suo libro “Un’altra strada” ha scelto il piccolo comune di Sassano”. Perché ?
Prima di rispondere alla domanda chiarisco subito, per non dare adito ad equivoci, che “Lassie” è proprio Matteo Renzi e nessun altro, e che la casa è proprio Sassano e nessuna altra località.
E veniamo alla risposta che, per forza di cose, deve essere articolata e ben calibrata; altrimenti rischia di scadere a semplice e disarticolato pettegolezzo.
E’ necessario, quindi, riandare ai momenti in cui esplodeva in tutto il Paese l’astro nascente di Renzi nel 2012 ed alle “due primarie” che caratterizzarono la battaglia per la conquista della segreteria nazionale del PD tra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi; la prima fu persa da Renzi che, a distanza di pochi mesi, stravinse la seconda imponendosi come primo, unico ed assoluto “rottamatore” della Prima Repubblica.
All’epoca il nostro Tommaso Pellegrino (sindaco di Sassano, presidente del Parco Nazionale e già deputato verde tra il 2006 e il 2008) almeno nel Vallo di Diano era considerato, insieme a Sergio Annunziata, un renziano di ferro; colui che si era apertamente schierato per il nuovo contro il vecchio (e quindi anche contro De Luca); tutto sembrava filare liscio e già si intravedeva per Pellegrino una “nuova strada” rispianata verso il Parlamento quando all’improvviso, con una delle giravolte delle sue, il kaimano (Vincenzo De Luca, ndr !!) decise di lasciare Bersani e di abbracciare Renzi che, senza alcuna pietà, lasciò al palo il nostro Pellegrino ed anche gli altri tre che in Provincia di Salerno lo avevano portato al successo con una valanga di consensi.
Poi c’è stato il declino, buona parte del partito ha buttato Renzi fuori dal governo del Paese (con l’aiuto del referendum costituzionale) e dalla segreteria PD costringendolo a ridisegnare una nuova strategia politica per cercare di riconquistare terreno mentre De Luca veleggia verso lo sconfitto Martina che qualcuno vorrebbe ancora indicare come renziano.
Nel frattempo, con grande signorilità, Tommaso Pellegrino non ha fatto altro che osservare la regola del silenzio (anche dopo la fregatura della mancata candidatura alle politiche e dopo gli immancabili tradimenti da parte della politica locale) sedendosi sull’altra sponda in attesa dell’arrivo dei corpi degli avversari e non mancando di sfoderare la sua antica virtù di politico assolutamente pulito e riformatore che gli ha consentito di mantenere un bacino di consensi abbastanza quotato. Questo è apparso agli occhi degli osservatori.
E sulla sponda sinistra del “lagno regio” (alias fiume Calore-Tanagro) sono arrivati i resti di quello che fu “Renzi il grande” (con la sua ottava opera letteraria) che aveva illuso milioni di italiani per disilluderli quasi subito con scelte a dir poco scellerate; e sulla sponda sinistra ha ritrovato il vero amico della prima ora, corretto, onesto, trasparente e soprattutto ben disposto a riaccogliere a braccia aperte chi lo ha fortemente trascurato preferendo il più sicuro porto del kaimano.
La politica, ovviamente, non finisce di stupire; e per questo è affascinante più di una bella donna che attira e travolge anche la più insospettabile delle persone integre e tutte d’un pezzo.
La sfida lanciata da Pellegrino (questo invito è una sfida !!), in primo luogo a tutto il territorio valdianese dove in definitiva ha raccolto poco e poi alla politica in generale, è intrigante pur nella sua pericolosità. Ma sappiamo tutti che Tommaso Pellegrino, nell’offrire al suo antico alleato una spiaggia di approdo in provincia di Salerno, che forse nessuno gli ha voluto concedere, non ha fatto altro che rispondere al suo istinto ed al suo innato e spiccato senso della corretta amicizia e della lealtà (lo dice lui stesso), anche nei confronti di un personaggio che lo ha deluso nel momento migliore del suo percorso politico.
Questa mattina, dalle 10.30, nel cine-teatro “Totò” di Sassano vedremo se la mossa di Tommaso Pellegrino è compresa nel contesto di un vero progetto politico o se dovremo registrarla come un atto di pura amicizia, anche se con il sapore della sfida. Se la gente accorrerà in massa vorrà dire che Pellegrino è sulla buona strada del grande ritorno; altrimenti la delusione sarà profonda.
Il Comune di Sassano, visibilmente soddisfatto per la concretizzazione della visita di un ex premier, ha diramato un comunicato ufficiale con la dichiarazione del sindaco: “Quando un leader nazionale sceglie i nostri Paesi non per un’iniziativa elettorale, a prescindere dall’appartenenza politica o dalle personali simpatie, dovrebbe essere sempre un motivo di merito e non di critica strumentale che mira solo a distruggere. Matteo Renzi viene a presentare il suo libro che è tra i più venduti in Italia ed aver scelto Sassano, raccogliendo il mio invito, per me è solo un motivo di orgoglio. È facile prendere le distanze da chi non ha più un ruolo di Governo ma i miei genitori e i miei nonni mi hanno insegnato che la coerenza e la lealtà non sono soltanto un esercizio dialettico ma valori che andrebbero praticati nella quotidianità e in politica, a mio avviso, dovrebbero valere ancora di più”. All’iniziativa sarà presente anche l’On. Maria Elena Boschi, altro importante punto di riferimento del Sindaco Pellegrino. “Maria Elena Boschi è una persona perbene, capace, determinata con una grande sensibilità, caratteristiche non proprio comuni in politica”. Matteo Renzi al termine dell’iniziativa si intratterrà per autografare le copie del libro che potranno essere acquistate direttamente in loco dalla Casa Editrice.
Un unico consiglio per Tommaso Pellegrino; deve rapidamente acquisire un bagaglio di lucidità, fermezza e spregiudicatezza se vuole salire gli scalini più alti della politica e se vuole avvicinarsi al “modello deluchiano” (prendi, usa e getta) che è tuttora l’unico modello vincente; insomma Pellegrino deve giocare bene le sue tante carte di fronte ad un avversario assetato di rivincite per la riconquista di un ruolo che in tanti ancora gli riconoscono. Del resto lo stesso titolo del libro “Un’altra strada” la dice lunga circa le aspirazioni future dell’ex premier.
Comunque, Lassie è tornato a casa anche se da un’altra strada; e già questo fa ben sperare.