Aldo Bianchini
LAGONEGRO – Nel mese di gennaio di quest’anno è esploso il caso del “concorso per invalidi” (bandito ed effettuato dal Comune di Padula) in seguito all’esposto-denuncia presentato da uno dei candidati, Petrizzo Angelo, che metteva in discussione la validità e la legittimità delle modalità con le quali lo stesso concorso, suddiviso in due sezioni, era stato espletato da due distinte commissioni.
Due i posti messi a concorso, uno per “esecutore amministrativo” a tempo indeterminato e parziale al 50%, categoria B, posizione economica B1 e l’altro per “operatore amministrativo” a tempo indeterminato e parziale al 50%, categoria A, posizione economica A1; undici i concorrenti per il primo, dieci per il secondo.
Per la cronaca è il caso di ricordare che il “caso Petrizzo” dopo una partenza in sordina suscitò un vero e proprio interesse di molti organi d’informazione del Vallo di Diano e non, fino al punto di indurre l’Amministrazione Comunale di Padula a diramare uno strano comunicato dal contenuto ancora più strano e con il quale si diffidava il mondo del giornalismo di non dare notizie devianti e capziose. Sul caso, quindi, calò il silenzio; ma ecco che all’improvviso dalle segrete stanze del Tribunale di Lagonegro rimbalza all’esterno la clamorosa indiscrezione.
La notizia molto importante è venuta fuori il 14 marzo 2019 (cioè ieri) con la dichiarazione certificata che, in seguito all’esposto-denuncia del Petrizzo, la Procura della Repubblica di Lagonegro ha aperto il fascicolo n. 263/2019 sul “registro ignoti” e il caso è stato affidato al PM Colella Rossella Maria (magistrato in servizio presso il Tribunale di Lagonegro) che dovrà accertare la sussistenza di eventuali reati previsti e puniti dall’art. 323 c.p. a carico di persone da identificare.
Solo per la cronaca ricordo a me stesso e, quindi, ai lettori che l’art 323 del C.P., previsto per l’abuso d’ufficio, così recita: Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico sevizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.
Naturalmente al momento siamo in presenza soltanto di un fascicolo aperto contro ignoti da identificare ed è possibile, quindi, che il tutto finisca in una bolla di sapone e che nessuno venga ritenuto responsabile delle anomalie concorsuali denunciate da Angelo Petrizzo, portatore di rilevante invalidità.
Questo giornale non mancherà di seguire la vicenda e di informare la pubblica opinione sui successivi risvolti, qualora dovessero essere cristallizzati in precise accuse da parte della Procura della Repubblica di Lagonegro.
“Se sono rose fioriranno, se sono spine pungeranno…”
C’è il diritto di sapere e sono certo che la procura di Lagonegro verificherà senza fare “sconti” a nessuno.