Aldo Bianchini
SALERNO – La carrellata delle grandi, medie e piccole navi naufragate o semplicemente arenate è molto lunga e, per certi versi drammatica; la notizia che una motonave turca si è arenata sulla spiaggia “Pane e pomodoro” di Bari fa ritornare alla mente alcuni momenti di cronaca vissuti in questi ultimi quarant’anni.
Prima di andare alla cronaca tragica è bene iniziare con l’immagine di una nave da crociera che sembra essersi arenata sulla sommità di una collina che degrada verso il mare della stupenda Corea del Sud. Una immagine che evoca la tragedia della Costa Concordia al contrario; difatti se la Concordia ha deturpato uno dei più belli paesaggi del mondo (l’isola del Giglio), la nave che vedete nell’immagine restituisce tutta la bellezza, e forse la ingigantisce, di un tratto di costa del Pacifico che già di per sé è incantevole. La nave è un grand hotel di lusso e si chiama Sun Cruise Hotel ed è, come dicevo, in Corea del Sud. Meta dei vip di tutto il mondo sta registrando il tutto esaurito fin dal momento della sua straordinaria inaugurazione.
Ma andiamo subito alla cronaca drammatica. Era il 4 gennaio del 1979 quando lo Stabia I, poi denominata carretta del mare, affondò davanti al porto di Salerno con a bordo un equipaggio composto da 13 uomini. Uomini delle marinerie Torrese e Puteolana e da due giovani della Costiera Amalfitana: uno di Amalfi e l’altro di Maiori. Tredici in tutto, di cui dodici morti ed un solo sopravvissuto. La sciagura avvenne in piena notte, lungo la diga foranea del porto. Qui affondò quella motonave scagliata dal mare sugli scogli a Salerno. Quattro salme furono recuperate nelle ore successive il naufragio che avvenne in pochi minuti. Il mercantile (con tredici uomini di equipaggio) fu investito dal fortissimo vento che sollevava onde alte una decina di metri. A Salerno e non solo si parlò di tragedia antica nell’era tecnologica. La tragedia si consumò nella notte tra giovedì e venerdì nella rada del porto di Salerno: la nave da carico «Stabla I», del compartimento marittimo di Napoli, lunga 78 metri, 1615 tonnellate di stazza lorda, in balia dei marosi e del vento di burrasca, dopo drammatici sos andò a schiantarsi contro il molo di sottoflutti. Il mare nei giorni successivi restituì soltanto quattro salme mentre l’unico a salvarsi fu il direttore di macchina Vincenzo Scotti Fasano, 22 anni: finito in acqua sulla cresta di un’onda gigantesca fu letteralmente catapultato all’interno del porto superando con un salto di oltre 20 metri il molo di sottovento.
Il 4 febbraio 2003 cominciò l’odissea della M/N Yasmina Kingstown, di proprietà dell’Armatore QUAY SUCCESS LTD delle BRITISH VIRGIN ISLAND, nei Caraibi. Proveniente dalla Cina, con venti uomini di equipaggio, in attesa di entrare nel porto di Salerno, il cargo si trovò a fronteggiare condizioni meteorologiche tremende. Il vento da SW ad oltre 70 nodi e il mare forza 7-8 l’avevano spinta più volte a ridosso degli scogli del molo di sovra flutto. Dopo oltre un’ora di tentativi andati a vuoto, la Yasmina era stata messa in sicurezza in rada. Dopo che il cargo era stato tratto in salvo da due rimorchiatori, l’armatore si era rifiutato di pagare le spese come prevede invece il codice di navigazione. Il giorno dopo, perdurando le difficili condizioni meteo e, secondo gli esperti, per le gravi negligenze del comandante, raggiunto da un avviso di garanzia con l’accusa di naufragio colposo, la nave Yasmina dalla posizione nella rada del porto di Salerno si arenava nello specchio d’acqua antistante la zona di Torrione, a circa 50 metri dalla riva. Bisogna ricordare che la nave trasportava 34 tonnellate di nafta, 17 mila litri di olio combustibile e ben 160 tonnellate di nafta solida. I primi tentativi di recupero della nave, con la chiglia incagliata nei fondali e i motori in avaria, iniziarono già il giorno successivo, a cura di tre rimorchiatori operanti nel Porto di Salerno. Queste operazioni continuarono fino al 2 marzo 2003, quando la prua della nave si spostò di 52° rispetto alla posizione originaria ponendosi quasi perpendicolare rispetto alla linea di costa.
Il 4 marzo 2003 i rimorchiatori napoletani interruppero le operazioni che non avevano dato gli effetti sperati. La nave nel frattempo si trasformò in un vero spettacolo, addirittura con bancarelle: la folla dei curiosi creava seri problemi alla circolazione stradale sul lungomare Marconi. Le operazioni di recupero furono lunghe e complesse, tanto da concludersi dopo 169 giorni, il 23 luglio 2003. La nave, grazie ad una serie di contrappesi e trainata dal rimorchiatore «Olanda» del porto di Salerno, viene spostata di circa 120 metri dalla riva nel canale scavato dalla draga olandese Salamander che aspirava sabbia sotto la chiglia, prima che le operazioni fossero sospese in attesa dell’alta marea. La Yasmina lasciò Salerno il 15 settembre 2003.
Ed arriviamo a Bari, spiaggia di “Pane e Pomodoro”.Il vento forte che sferza mezza Italia non risparmia Bari, dove la nave mercantile turca Efe Murat, spinta dalle raffiche e dalla mareggiata si è arenata sul litorale sud, all’altezza della spiaggia di Pane e Pomodoro. La situazione è critica poiché l’imbarcazione si è inclinata di 12 gradi a 200 metri dalla riva. L’equipaggio ha abbandonato la nave. A quanto si apprende il mercantile starebbe anche imbarcando acqua da una falla. Sul posto ci sono la Guardia costiera, i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia locale. Un rimorchiatore ha tentato inutilmente di avvicinarsi alla nave per agganciarla e trainarla al largo. Le condizioni del mare non hanno sinora consentito di portare a termine l’operazione. La nave è arenata sul basso fondale sabbioso e sbatte contro i frangiflutti. Da Brindisi è in arrivo un ulteriore rimorchiatore che entrerà in azione domattina, mentre la Guardia Costiera ha disposto l’arrivo da Catania di un elicottero per ogni evenienza. Probabilmente il rimorchio del mercantile sarà più difficile per l’inclinazione che potrebbe anche aumentare. Un militare della Guardia Costiera impegnato nelle operazioni di soccorso al mercantile è rimasto leggermente ferito ad una mano dopo essere scivolato sulla motovedetta sulla quale si trovava. L’uomo è stato soccorso dai colleghi ed è sottoposto a cure mediche.