Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – La vecchia nomenclatura di regime è professionalmente esperta nell’uscire dalla porta per rientrare dalla finestra passando per quel detto antico come l’uomo che dice “fatta la legge … trovato l’inganno”.
Parlo del tanto sbandierato “tavolo tecnico”, tutto ancora da costituire, che dovrebbe risolvere tutti i problemi della sanità pubblica del Vallo di Diano con la preparazione di una specifica agenda degli impegni da individuare prima e risolvere poi; dovrebbe cioè fare ciò che per decenni non ha fatto il sospeso “Collegio dei Sindaci del Distretto Un “poi” che secondo il mio umile parere è lontanissimo nel tempo futuro, esattamente come lontanissimo è il tempo consumato nel passato per spartire soltanto posizioni di potere ed incarichi non solo di prestigio ma anche ben remunerati. Il tutto lasciando sempre la risoluzione dei veri problemi della sanità pubblica ai margini dei discorsi, delle promesse e dei tavoli tecnici.
E’ di pochi giorni la notizia (battuta da tutti i giornali locali) che previa ispirazione quasi divina il sindaco di Polla, Rocco Giuliano, ha chiamato a se alcuni dei vecchi plenipotenziari politici della zona per mettere in piedi un tavolo tecnico per la soluzione degli annosi problemi della sanità pubblica valdianese.
Anche se lavoro di fantasia mi pare di vedere la scena in diretta.
Re Luigi XIII (Rocco Giuliano) seduto al centro tra i suoi tre moschettieri Athos (Luigi Mandia), Porthos (Raffaele Accetta) e Aramis (Francesco Cavallone); e con tutta la sua presunta autorevolezza derivata dal fatto di governare la “città ospedaliera di Parigi” (alias Polla) sciorinando parole senza un preciso senso logico ordina: “Io e voi tre fidatissimi moschettieri dobbiamo snidare i malfattori della sanità pubblica della Francia (alias sanità valdianese); chiamate a voi anche quei fastidiosi rappresentanti del popolo (sindacalisti) e tutti insieme partiamo alla ricerca di tutti i mali per debellarli definitivamente e conquistare la riconoscenza di tutti gli utenti di questo sistema risanato anche se soltanto con promesse verbali”. Ha appena pronunciato queste storiche parole che ecco apparire nel salone anche l’insondabile e imprevedibile D’Artagnan (Donato Pica) che appare e scompare dalla scena a secondo delle necessità. Il primo a prendere la parola è Athos (ultimo arrivato e sicuramente incolpevole) che cerca di dare i giusti suggerimenti tecnici per affrontare e risolvere il disfacimento ormai forse insanabile del sistema sanitario pubblico. Lo stoppa subito Porthos che tuona con il fatidico “qui comandiamo noi, io sono il presidente della comunità del territorio e Aramis è il presidente uscente del precedente tavolo (quello del Distretto) e poi c’è D’Artagnan espertissimo di entrate e uscite dalle tante commissioni del Re”. Sul più bello della breve discussione arriva in sala anche il Cardinale Richelieu (assessore regionale Corrado Matera) che, sicuro del fatto di tenerli tutti in pugno, non parla e non si pronuncia ma, in silenzio, benedice l’iniziativa; atteggiamento conveniente, se va bene è opera sua, se va male è incapacità degli altri. Visto e considerato che l’unica cosa certa è la sospensione dell’attività della Conferenza del Kaimano (la conferenza dei sindaci dell’asl) e dei Collegi Distrettuali (Collegio dei Sindaci del Distretto Sanitario) ogni utopistica iniziativa può sempre ritornare utile alla battaglia in corso per la conquista definitiva di tutto il potere politico-amministrativo del territorio.
Ma ritorniamo, dopo la ricostruzione fantasiosa, alla realtà dei fatti. Non appena sono stati sospesi i vari livelli di gestione della sanità pubblica, provinciale e locale, ecco spuntare l’idea geniale del sindaco di Polla Rocco Giuliano con la quale si erge a paladino della “sanità pubblica valdianese” e si proietta nel futuro quale risolutore di tutti gli annosi problemi legati alla disastrosa gestione di un presidio ospedaliero morente (Polla !!) e di una insufficiente distribuzione dei servizi sanitari sul territorio.
Questa idea, diciamo la verità, andrebbe bene se Giuliano andasse, ad esempio in Toscana, a presentare a qualche scolaresca la sua geniale idea; il guaio è che il sindaco di Polla (scortato dal sindaco di Monte San Giacomo, dal sindaco di Sala Consilina, dal sindaco di Sant’Arsenio e dal direttore sanitario del presidio ospedaliero Luigi Curto di Polla) si permette di presentare questa genialissima idea proprio nel Vallo di Diano con una irriverenza fuori dal normale. Dico questo perché viene spontaneo chiedere pubblicamente al Re ed ai suoi moschettieri dove fossero fino all’altro giorno quando erano ancora in auge le conferenze dei sindaci e i collegi distrettuali.
La risposta è facile: tutti erano o nella Conferenza dei Sindaci a Salerno o nel Collegio dei Sindaci del Distretto Sanitario; e cosa hanno fatto in tutti questi anni ? assolutamente niente. Anzi per essere più precisi qualcosa l’hanno sempre fatta dando vita a guerre intestine per contrastare ogni velleità di chi si affacciava fortemente motivato nei diversi organismi di gestione.
Mi sembra davvero incredibile leggere comunicati o ascoltare interviste televisive del Re e dei Moschettieri che parlano come se loro si affacciassero per la prima volta nel mondo della sanità, quando per decenni hanno soggiornato impunemente in quelle istituzioni consentendo anche che per otto anni il ruolo di presidente della Conferenza dei Sindaci della Asl venisse ricoperto da un personaggio che non essendo più sindaco non aveva alcun diritto a rimanere in quella posizione; ma i Moschettieri lo hanno sempre protetto perché in definitiva era pur sempre il fratello del Re nascosto dietro una maschera di ferro.
E adesso il Re ed i suoi Moschettieri tentano di inventare un nuovo organismo pur di rimanere sempre in sella, non badando neppure al fatto tecnico che fra qualche mese nel Comune capoluogo (Sala Consilina) ci saranno le elezioni amministrative che potrebbero far scendere da cavallo il mitico Aramis.
In politica, si sa, mai dire mai; i personaggi politici ci hanno abituato troppo ad essere cacciati dalla porta per poi rientrare alla chetichella dalla finestra.
Nell’attesa possiamo solo sperare che sul campo non siano due gli organismi (il tavolo e il collegio) ad occuparsi in futuro della sanità valdianese; sarebbe sicuramente un disastro.
I moschettieri del Re Luigi XIII sono passati alla storia e da sempre sono ricordati nei libri di storia per aver agito “uno per tutti, tutti per uno”. I “moschettieri” del Vallo di Diano dovranno saper essere e sapere agire uniti e solidali, nell’interesse del Vallo di Diano e non solo per le problematiche sanitarie, ma anche per lo sviluppo e la crescita economica del nostro Vallo, che sappiamo essere in difficoltà, probabilmente anche per la “diffidenza reciproca”, a volte l’isolamento, che caratterizza la gestione politica dei nostri Comuno.
Io ritengo che questa volta vi può essere una buona occasione per percorrere insieme la strada dell’unità, della solidarietà e dell’agire “uno per tutti, tutti per uno”. Forse è l’ultima occasione, che può invertire la rotta seguita fino ad oggi, ovvero la “orgogliosa gestione” del potere politico conferito dai propri elettori, interessandosi solo del proprio Comune e rendendo vana la prospettiva di “contare” veramente nei Centri di potere provinciali e regionali.
Per aiutare l’Ospedale di Polla e la Sanità del Vallo di Diano bisogna essere protagonisti in sede provinciale e regionale. L’esercizio del cosiddetto “Comitato tecnico” (più che un tavolo, per doveroso riferimento alle persone, più che alle cose) potrebbe invertire la rotta, soprattutto superare la disastrosa esperienza della “Conferenza dei Sindaci”, che per anni ci ha illuso, litigando nelle rarissime riunioni, non producendo alcun atto utile alla programmazione sanitaria della ASL Salerno, come previsto (mi piace ricordarlo) dagli artt. 20 e 21 della Legge regionale Campania n. 32 del 1994, fondante del Sistema Sanitario Regionale della Campania.
Questa volta, quanto meno le riunioni del Comitato tecnico potranno, a mio avviso, stimolare a ricostituire un vero “Comitato di rappresentanza”, previsto dalla legge ed effettivamente da eleggere da parte della Conferenza dei Sindaci della ASL Salerno, costituita dall’insieme di tutti i Sindaci eletti in Provincia di Salerno.
Questa volta Io ho fiducia. Mi auguro soprattutto che questo “Comitato tecnico” sappia interloquire con gli Operatori ospedalieri, cogliere le loro ansie e le loro difficoltà, esaminare i problemi, attraverso il contributo importante e fondamentale dell’attuale Direttore Sanitario. Strategiche e risolutive potranno essere le azioni che contribuiranno a far assumere il personale necessario, a far sostituire le attrezzature obsolete, ad acquisirne di nuove.
Sicuramente sarà necessario stimolare, anche attraverso confronti frequenti e costruttivi, l’impegno del personale per far diventare l’Ospedale di Polla maggiore riferimento di fiducia da parte dei Cittadini. Significativo saranno le capacità “attrattive” del Centro Nascita e di ogni altra singola Specialità medica e chirurgica presente nell’Ospedale di Polla. Il riconoscimento di DEA di I livello deve rappresentare il punto di partenza e non già il punto di arrivo.
Questa volta il Cardinale Richelieu può assumere un ruolo strategico nel rafforzare l’azione del RE e dei moschettieri del Vallo di Diano. E’ l’unico riferimento che il nostro territorio può avere in Regione. E’ evidente che la sua forza sarà proporzionale a quella che gli sarà data dai “Moschettieri” (con la M maiuscola) del Vallo di Diano. Non sarà facile, ma già le prime riunioni ci diranno se siamo sulla strada giusta !