Aldo Bianchini
LAGONEGRO (PZ) – Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro ha rinnovato le sue cariche istituzionali che rimarranno in sella per il quadriennio 2019-2022 con questi risultati: presidente avv. Gherardo Cappelli, vice presidente avv. Sebastiano Tanzola, consigliere segretaria avv. Mariateresa La Froscia e consigliere tesoriere avv. Paolo Alfano.
Questa la notizia che, presa così come è stata sapientemente diffusa dalla segreteria organizzativa del Cof, non lascia altro spazio se non quello di rappresentare i più sinceri auguri di buon lavoro, auguri miei personali e di tutta la redazione de ilquotidianodisalerno.it che segue spesso i fatti che accadono nel Vallo di Diano e nel lagonegrese.
Auguri speciali, innanzitutto per l’immarcescibile l’avv. Gherardo Cappelli che consolida la sua leader schip in un contesto forense non tanto facile da governare; Gherardo viene da una tradizione forense che in quel distretto forse non ha eguali, e questo gli consente da anni di conciliare e concertare le varie posizioni. Auguri anche agli tre avvocati (dei quali conosco direttamente soltanto Tanzola e Alfano, che apprezzo per la loro professionalità e sensibilità umana) per il duro lavoro che li attende nel prossimo quadriennio.
Il mio commento potrebbe fermarsi qui se non fosse per la mia insana passione di andare “dentro la notizia” (per anni ho condotto una trasmissione televisiva quotidiana con questo nome) per cercare di approfondire anche un’apparente semplice notizia come la sterile elencazione di cariche elettive con l’annotazione degli incarichi specifici.
E dalla prima cosa che mi viene da osservare scaturisce naturale una domanda:
- Come mai un COF letteralmente dominato, come proporzione numerica, dagli avvocati che facevano parte del Foro di Sala Consilina debba essere contrassegnato come COF di Lagonegro e non come COF di Sala Consilina, così come è stato per tanti decenni ?
Per qualcuno potrà apparire come una domanda retorica, anche se a ben pensare la stessa domanda riporta prepotentemente sul tappeto la discussione che dal settembre 2013 cerca di rimettere sulla via giusta con “la restituzione del tribunale” a Sala Consilina che qualche incauto dirigente ministeriale, guardando soltanto la cartina geografica, ha deciso impunemente di cancellare.
Solo per la cronaca è giusto ricordare che un tribunale più grosso (Sala C.) è stato inglobato in un tribunale molto più piccolo (Lagonegro) a causa di una scelleratezza senza pari nel voler, a tutti i costi, riformare la pianta organica della geografia urbanistica giudiziaria. Causando grave pregiudizio per gli utenti e per gli addetti ai lavori. Non solo, la scelleratezza è continuata trasferendo il tribunale più grande in uno più piccolo che faceva parte, come fa, di un’altra provincia, di un’altra regione e di un’altra Corte di Appello.
Basterebbe questo per far arrossire (non dico altro !!) l’intera classe politica valdianese che, sebbene punto terminale di una ”filiera politica di comando” con Governo Nazionale, Governo Regionale, Governo Provinciale e quasi tutti i Comuni schierati a sinistra con il PD, non è riuscita non dico a fermare ma almeno arginare il gravissimo problema.
Da qui una seconda domanda:
- Quale tipo di appagamento può venire dall’essere sindaco per decenni se non si riesce neppure a far capire agli sprovveduti (non so fino a che punto !!) dirigenti ministeriali lo scempio che stanno combinando ?
Ma anche in questo caso il ragionamento sarebbe troppo lungo e troppo articolato per poter essere spiegato in poche battute se non dicendo semplicemente che tutti i sindaci che erano in sella nel momento dei fatti dovrebbero almeno vergognarsi se non dimettersi dai rispettivi incarichi di amministratori, così come qualcuno aveva annunciato e non lo ha mai fatto.
Ma naturalmente ci sono anche diverse altre responsabilità per quanto accaduto; a queste responsabilità non è estraneo neppure l’ormai cancellato COF di Sala Consilina che, all’epoca, non era presieduto dall’avv. Cappelli e da nessuno dei componenti l’attuale giunta.
Su queste responsabilità è stato scritto di tutto e di più, a volte anche inesattezze come quella occasione in cui, a causa di una cena lagonegrese, il Cof di Sala abbia svenduto il Tribunale salese a quello di Lagonegro difeso a spada tratta dall’allora vice presidente del Parlamento Europeo on. Gianni Pittella che il Vallo di Diano, nel marzo 2019, ha nuovamente premiato e salvato da una inquietante e ingiuriosa non rielezione al Parlamento Nazionale.
E si potrebbe continuare all’infinito.
Resta il rammarico di aver perso, speriamo non per sempre, una struttura istituzionale importantissima come quella del Tribunale in una zona territoriale posta a cuscinetto tra la Calabria e la Campania, ovvero tra ‘drangheta e camorra.
Non so cosa la nuova giunta targata Cappelli potrà fare per il ripristino della giustizia che è stata così violentemente alterata almeno sul piano della distribuzione urbanistica giudiziaria; so per certo che Cappelli, Tanzola e Alfano (e perché no anche La Froscia) si impegneranno con tutte le loro energie per respingere al mittente i danni subiti.