Aldo Bianchini
PADULA – La vicenda relativa al concorso per “due posti” presso l’Amministrazione Comunale di Padula si complica, almeno sul piano mediatico, nell’attesa delle decisioni che la Procura della Repubblica di Lagonegro deciderà di adottare in merito all’esposto consegnato dal candidato Angelo Petrizzo contro le modalità con cui sono stati banditi i due concorsi (uno per esecutore amministrativo e l’altro per operatore amministrativo) e conseguentemente portati a termine.
Per meglio chiarire i concetti espressi in uno dei precedenti articoli dedicato alla vicenda è opportuno far presente che il ricorrente, nel suo esposto consegnato ai Carabinieri, fa appello in maniera generica ad una “normativa vigente” che la A.C. avrebbe disatteso e che avrebbe consentito, invece l’assunzione diretta dello stesso ricorrente, portatore di una invalidità pari all’ 80%.
Il Comune per sua parte, invece, continua con molta decisione a sostenere la sua linea di condotta fondata su un articolata quadro di riferimento legislativo.
Quadro che la dott.ssa Tilde Di Pierri (responsabile dell’area amministrativa e culturale del Comune di Padula) ha descritto in maniera più che perfetta elencando una serie di riferimenti di legge che hanno ispirato la nomina prima e il lavoro poi delle due commissioni di esame. E lo ha fatto coscientemente e in grande autonomia redigendo e sottoscrivendo le due proposte di conferma ed esecutività delle due distinte graduatorie concorsuali.
Naturalmente è lecito pensare che il ricorrente, in questa fase preliminare, ha deciso di muoversi da solo per raccontare le sue sensazioni e i suoi punti di vista; l’elencazione dei riferimenti legislativi arriverà, probabilmente, quando sulla scena apparirà anche l’avvocato difensore del ricorrente, avvocato che molto verosimilmente ha già preparato sia l’esposto consegnato ai Carabinieri di Padula alle ore 11.00 del 26 gennaio 2019.
E’ lecito anche pensare che alla luce del nostro primo articolo (pubblicato il 27 gennaio 2019) in Comune nel giorno successivo già si sapesse dell’esposto.
La velocità con cui la dott.ssa Di Pierri ha redatto e sottoscritto le due proposte (datate entrambe 28 gennaio 2019) non fa altro che confermare quanto ho scritto più sopra; cioè che la responsabile dell’area non avesse alcun dubbio sulla legittimità delle procedure ricadenti sotto la sua responsabilità; e quindi non ha neppure atteso il deposito dell’istanza in autotutela che sempre in quel primo articolo avevo annunciato.
Detta istanza è stata depositata il giorno 29 gennaio 2019 (prot. 615) con un giorno di ritardo rispetto a quello annunciato.
Nel frattempo la stazione dei Carabinieri di Padula ha già trasmesso alla Procura l’esposto di Petrizzo anche perché, vista la complessità della materia, ogni sua indagine immediata poteva compromettere l’iter naturale dell’inchiesta.
Ma al di là delle disquisizioni filosofiche-legislative con riflessi giudiziari c’è un’altra notizia che in queste ultime ore ha fatto il giro dei bene informati.
Il ricorrente Angelo Petrizzo è stato contattato dal carrarmato “Striscia la notizia” di Mediaset che, credo e spero, abbia valutato molto bene la vicenda prima di sbatterla in prima pagina televisiva nazionale con tutti i riflessi sulla vicenda.
La cosa più seria è che a piombare su Padula e sul concorso potrebbe essere il famoso Luca Abete che nel Vallo di Diano è abbastanza conosciuto (e non solo per la tumultuosa vicenda presso l’agri turismo Erbanito di San Rufo, con botte da orbi e processi successivi).
Non mi contraddico se affermo, nuovamente, che il modello di giornalismo praticato da Abete non mi è mai piaciuto e quindi aspetto, turandomi il naso, questa eventuale nuova performance del giornalista di Canale/5.
L’avevo già scritto e lo riconfermo, questa vicenda andrà seguita punto per punto.
