Ordine dei Medici di Napoli e provincia
«Vorrei che arrivasse alla famiglia del collega scomparso prematuramente un forte messaggio di cordoglio da parte dell’intera categoria che rappresento». A parlare è Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e segretario generale della Federazione Nazionale dei Medici di Medicina Generale (FIMMG). «Apprendo dai media del gesto di grandissima generosità – dice Scotti – per la autorizzazione della donazione degli organi, donando un cuore nuovo ad un piccolo paziente. Lavorare per salvare delle vite è la missione di ogni medico e non poteva esserci modo più appropriato per continuare l’opera di un medico e onorare la memoria di chi purtroppo non è riuscito a vincere la battaglia contro la malattia». Scotti sottolinea poi come questa morte debba far riflettere tutti sull’esigenza di ripensare ai passi compiuti negli ultimi anni. «Si è tanto discusso di obbligo o meno – dice – purtroppo approfondendo poco i passi necessari per garantire nell’interesse pubblico la disponibilità di vaccini che possono salvare una vita, anche e soprattutto nei confronti di chi, come i medici, è spesso esposto a grandi rischi di contagio. In questo senso – prosegue Scotti – va dato atto alla ministra Giulia Grillo di aver mostrato sensibilità al tema, partendo dalla necessità di cominciare a discutere del recupero vaccinale per il morbillo anche negli adulti. Come medico ritengo che sarebbe opportuno rialzare la guardia, offrire gratuitamente un vaccino come quello anti-pneumococco, che oggiAggiungi un appuntamento per oggi è già presente negli studi dei medici di famiglia ma solo per gli anziani over 65 o ai soggetti con determinate patologie». Per Scotti aver escluso nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale la disponibilità, per le categorie esposte a rischio (medici e professioni sanitarie) del vaccino anti-pneumococcico è stato ed è un errore. «Non possiamo permettere che chi lavora a stretto contatto con i pazienti non possa contare su una offerta di copertura completa, aspettandoci che continui la sua opera con la donazione degli organi post-mortem e non semplicemente continuando ad assistere con dedizione professionale tutti i pazienti nel corso di una vita che qualcuno potrebbe definire “più fortunata”, ma che io amo definire più normale».
direttore: Aldo Bianchini