Aldo Bianchini
VALLO della LUCANIA – “Ci vediamo alla prossima avventura”, questa la frase apposta in contro copertina di ogni puntata del romanzo a fumetti “PRIMULA, la principessa del regno del Cilento, Vallo di Diano e Alburni”; un romanzo ideato, si, dall’Associazione Equinozio Eventi nell’ambito della collana “storie facili” ma fortemente voluto, condiviso e pubblicato da Tommaso Pellegrino nella sua qualità di presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e degli Alburni, per raccontare le peculiarità del Parco, per indicare i pericoli che lo insidiano e per stimolare la sua tutela facendo passare un “messaggio culturale”, soprattutto a partire dagli alunni delle scuole materne – elementari e medie, capace di inculcare fin dall’infanzia il senso di rispetto della natura e dell’ambiente in cui si vive.
Il romanzo di Primula ha già sciorinato due puntate, racchiuse in due splendidi pubblicazioni a colori del taglio e delle dimensioni tipiche dei fumetti che un bambino o un ragazzino può facilmente tenere fra le mani per sfogliarlo e consultarlo. Le immagini, i colori, le didascalie sono degne del miglior Walt Disney e scelte sempre con la massima attenzione al tema che si vuole far veicolare nell’immaginario collettivo delle nuove generazioni; i primi attori del romanzo sono la fauna e la flora che completano la geografia e l’orografia di un territorio come quello del Parco Nazionale.
Da Martin al Re Ulivo, così come da Mamma Tartaruga a Jonathan Pellicano, è tutto un susseguirsi avvincente di scene, di dialoghi, di paesaggi mozzafiato, riuniti in un discorso ambientalistico che fino a qualche tempo fa non aveva ancora avuto uguali.
La prima puntata del romanzo “PRIMULA” è stata, come dire, il biglietto da visita della splendida idea tradotta in una serie di fumetti leggibili, comprensibili e buoni sia per i bambini (per i quali è nata) che per gli adulti; insomma Primula davvero conquista l’attenzione di tutti.
Con un successivo articolo cercherò anche di ridurre in poche righe giornalistiche le due puntate fin qui pubblicate; oggi mi interessa, però, porre l’accento sulle polemiche che l’annunciata pubblicazione del romanzo suscitò in alcuni testardi critici di tutto e di più. Tra questi ricordo la polemica scatenata dallo scrittore – storico – editore – pensatore e ideologo dell’anarchia degli Avengers “Giuseppe Galzerano” di Castelnuovo Cilento che con un certo insano sadismo cercò di spezzare anche i sogni dei bambini con la rivelazione, fasulla, che la principessa Primula non era mai esistita e che loro, invece, avevano già eletto a vera Principessa del Regno del Parco.
Sfogliando i primi due fumetti del romanzo mi sono chiesto se Galzerano abbia mai avuto modo di dare un’occhiata ai due fumetti; se lo avesse fatto, prima di pontificare, non avrebbe mai usato i plurali maiestatis “noi vorremmo … noi consigliamo … noi riteniamo”.
Gentile Galzerano, non c’è niente da volere, consigliare e ritenere; bisogna soltanto ammettere che l’idea progettuale della Principessa Primula e la sua traduzione in fumetti è la migliore vista in circolazione in questi ultimi decenni per veicolare un messaggio culturale importantissimo come quello dell’ambientalismo.
Non è aggiornato Galzerano, se lo fosse stato non avrebbe affatto parlato; figurarsi che finanche per far passare il messaggio della sicurezza sui luoghi di lavoro l’Inail una decina di anni fa fece ricorso al famosissimo settimanale “Topolino” per raggiungere più agevolmente gli scolari e gli studenti senza bisogno di paroloni o di reminiscenze semi scientifico-filosofiche che non fanno più presa in quanto distorcono il messaggio che si intende lanciare. Tutto questo a conferma che il fumetto rappresenta ancora un messaggio subliminale di grande impatto e di sicuro effetto; altro che “passi indietro”, la scelta di Pellegrino rappresenta un bel balzo in avanti nella difficile battaglia per la tutela dell’ambiente.
Ma anche la scelta del nome da dare alla serie dei fumetti ed allo stesso romanzo andrebbe meglio analizzata da tutti, stampa compresa che dopo aver eclatato la notizia dello scontro Pellegrino-Galzerano si è praticamente disinteressata della vicenda; anche nella scelta del nome Primula il presidente del Parco è stato elegantemente equilibrato ed equidistante; tra le centinaia di varietà della flora del parco ha scelto, democraticamente, quella di Primula che pur nella sua dolce bellezza rappresenta, comunque, una piccola parte ben identificata e meravigliosa del territorio come Palinuro. Ma nel Parco, mi si scusi l’ardire, ci sono anche tante altre specialità della flora e tipicità monumentali e storiche che dovrebbero far applaudire la scelta aldi sopra delle parti e delle appartenenze territoriali del presidente Pellegrino che si è mosso in maniera esemplare senza farsi influenzare dalle sue origini e dai luoghi in cui è nato e cresciuto.
Il romanzo, ovviamente, continuerà e in tanti aspettano con interesse la pubblicazione della terza puntata.