da Nicola Arpaia
Question time del consigliere regionale: “Risposta in aula conferma il disinteresse della Regione”
“Abbiamo interrogato la giunta della Campania per chiedere le ragioni del mancato sostegno all’iter per il riconoscimento Unesco per le abbazie di Cava de’ Tirreni e di Montevergine. I nostri luoghi di culto vantano, ad oggi, più titoli e maggiori caratteristiche di altri siti candidati, eppure non c’è traccia di un loro inserimento nella pratica per il riconoscimento tra le abbazie benedettine italiane in corso da due anni presso la Commissione Nazionale Unesco. Il tutto nel silenzio assordante dell’ufficio Unesco regionale, che ha ottenuto da De Luca una dotazione di ben 2.5 milioni di euro per la promozione dei nostri siti, ma che dimentica due tra i luoghi di culto più importanti non soltanto nel nostro paese. In assenza dell’assessore al Turismo, ci viene letta una risposta che nei fatti decreta la morte delle speranze di candidatura. Palesando totale incompetenza sulla materia, viene nominata una fantomatica fondazione privata quale responsabile, quando è piuttosto il ministero a dover proporre le candidature”. E’ quanto commenta il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano a margine del question time sulla questione nell’aula del Consiglio regionale.
“Sebbene la Regione Campania sia dotata di decine di uffici, dirigenze e poltrone con competenze specifiche sui beni Unesco – sottolinea ancora Cammarano – e ci sia una società pubblica con una dotazione di 2.5 milioni da spendere solo per la promozione di nuove candidature, abbiamo appreso in aula che non esiste procedura o atto propedeutico per la tutela dei siti in questione. Ci aspettiamo ora un atto di responsabilità del presidente De Luca e dell’assessore Matera nei confronti dei sindaci e dei tecnici di Cava de Tirreni e Mercogliano, lasciati soli a districarsi tra le maglie della burocrazia per vedere riconosciuto un patrimonio incomparabile. Perdere questa occasione sarebbe l’ennesima dimostrazione che mette in luce l’incapacità di un’intera classe dirigente e di questa amministrazione regionale”.