Aldo Bianchini
PADULA – Metti una serata fredda e di maltempo, metti la non perfetta conoscenza dei luoghi, metti una donna incerta alla guida e metti una fatale distrazione per via del chiacchiericcio con la figliuola ed ecco che la frittata è fatta.
L’auto, con due donne a bordo, invece di infilare il parcheggio dell’Hotel Certosa, tira dritto e via giù per lo scalone esterno attraverso il quale si arriva dinanzi al portone principale di ingresso della Certosa di Padula.
L’ora è tarda, siamo intorno alle 22.00 – 22.30, e i soccorsi tardano ad arrivare anche per via del maltempo; ma alla fine tutto si risolve per il meglio in quanto qualcuno ha assistito all’errata manovra ed ha dato, incredulo, l’allarme.
Nessun ferito, solo tanto spavento e le due donne (madre e figlia) vengono tratte in salvo; poco dopo con l’aiuto di un mezzo pesante l’autovettura viene agganciata e riportata sullo stradone la cui percorribilità è riservata soltanto ai clienti dell’albergo (una trovata molto strana quanto inutile !!) ma il cui utilizzo viene praticato un po’ da tutti.
Questa la notizia di cronaca che abbiamo deciso di pubblicare per poterla commentare anche in considerazione del fatto che non è comparsa su nessun giornale o notiziario tv del Vallo di Diano.
Una prima considerazione si impone in riferimento alla selezione delle persone che possono utilizzare il vialone che in pratica ha spezzato la strada prima esistente per far posto all’anfiteatro-emiciclo che consente ai visitatori-turisti di accedere alla Certosa attraversando all’aperto un primo assaggio storico-culturale-urbanistico di assoluta bellezza. In pratica quel vialone lo percorrono tutti in barba al parcheggio che giustamente ed opportunamente è stato creato a valle sia della Certosa che dell’albergo in cui erano probabilmente dirette le due sfortunate visitatrici.
La seconda considerazione riguarda la sicurezza del vialone, per capire come sono stati disposti i presidi tecnici atti a garantire l’incolumità di tutti; questo anche al fine di verificare come sia stato possibile che un’autovettura (al di là del tempaccio, della non conoscenza dei luoghi e della distrazione della guidatrice) possa essere finita già per le scale che coprono un dislivello di diversi metri tra il piano stradale e il piano di accesso alla Certosa.
La terza ed ultima considerazione riguarda come ed a chi attribuire eventuali responsabilità dell’accaduto che vanno ben oltre la presunta distrazione della conducente. Bisognerà capire se la strada è comunale, provinciale, statale o mondiale; solo allora si potrà capire qualcosa di più, ovvero se la responsabilità è del sindaco di Padula, del presidente della Provincia o della direzione della Certosa quale diretta profanazione del Polo Museale Campano.
Per il momento l’incidente è stato tenuto, così dicono, nascosto e la notizia non è stata svelata da alcuno (almeno così sembra !!).
Le foto che pubblichiamo in esclusiva dimostrano la veridicità del racconto; le stesse sono ovviamente a disposizione delle competenti Autorità qualora volessero approfondire la vicenda.