CONSULENTI LAVORO: Decreto Dignità, Cig e Welfare

 

Maddalena Mascolo

SALERNO – Con il convegno formativo tenutosi venerdì 26 ottobre 2018 nei saloni del Mediterranea Hotel di Salerno sul tema “Decreto dignità, Cig e Welfare” si chiude praticamente il cerchio avviato nel precedente convegno del 29 settembre; una discussione informativa e formativa trattata in maniera esemplare dai vari relatori che si sono succeduti alla tribuna allestita dall’Ordine dei Consulenti del Lavoro della Provincia di Salerno presieduto dal dr. Carlo Zinno.

Sia i relatori che i molti consulenti presenti, nei due convegni, hanno cercato di esplorare nel dettaglio il famoso “Decreto Dignità” (D.L.vo 12.07.18 n. 87 convertito nella Legge 09.08.18 n. 96) che si annunciava come una vera e propria rivoluzione copernicana e che, in realtà, non ha cambiato quasi niente se non, in peggio, in qualche specifico caso. Con detto decreto il Governo ha cercato di apportare importanti modifiche sulle attività di imprese e datori di lavoro e introdurre semplificazioni fiscali per i professionisti. Contratti, bonus occupazione, licenziamenti, delocalizzazioni, fattura carburanti, redditometro, spesometro, split payment, queste le linee generali del decreto. Per quanto riguarda le disposizioni in materia di lavoro, oltre alle modifiche ai contratti di lavoro a termine e di somministrazione, era previsto il parziale reimpiego dei voucher, l’introduzione di sgravi contributivi per le aziende che assumono under 35 a tempo indeterminato e l’aumento dell’importo delle indennità per i licenziamenti ingiustificati.

Quasi niente di tutto questo, se non in maniera confusa, è stato centrato come obiettivo finale. Del resto è risaputo, noi italiani abbiamo il pallino delle cose complicate e tutto quello che potrebbe essere fatto in maniera semplice e comprensibile non ci piace.

Finisce così che ogni decreto possibile diventa impossibile ed anche incomprensibile perché chiunque va al governo del Paese non riesce a superare alcuni tabù storici che ci accompagnano almeno dal momento dell’entrata in vigore dello Statuto dei Lavoratori (Legge 20 maggio 10970 n. 300) che disciplina e giustamente tutela tutta la vita di un lavoratore ma è assolutamente carente nel rapporto “assunzione – licenziamento” dando ampia facoltà al datore di lavoro nel momento dell’assunzione e dando al lavoratore tutte le armi possibili di difesa in caso di licenziamento; in questo squarcio infinitamente stridente sta, a mio avviso, la possibilità di risoluzione dell’annoso problema. E’ vero che nel 1970 eravamo ancora agli albori della difesa dei diritti dei lavoratori ma è altrettanto vero che alla necessità di porvi rimedio (nel passaggio dall’epoca di Valletta ai sindacati attivi) non è stata aggiunta la giusta mediazione tra assunzione e licenziamento; cosa questa che ha provocato un irrigidimento delle posizioni in campo e un sicuro danneggiamento alle possibilità di intermodalità e/o di mobilità del lavoro in generale. In pratica il nostro sistema legislativo è bloccato solo sulla difesa del lavoratore e non riesce ad allargarsi fino al punto di consentire allo stesso lavoratore la gestione del suo rapporto con il datore come accade in tanti altri Paesi, cosa da noi sconosciuta ma  che consentirebbe una crescita sia dell’offerta che della rinuncia.

Tutto questo non è stato estraneo alla discussione formativa del 26 ottobre scorso che ha toccato il suo apice con le relazioni degli avvocati Giovanni Ambrosio e Roberto Tempesta che hanno trattato, nell’ordine, temi come “Il regime transitorio dei rinnovi e delle proroghe, la somministrazione irregolare e fraudolenta” e come la “Cassa Integrazione Ordinaria per le piccole e medie imprese”. Direttamente connesse a quella che doveva essere la rivoluzione del “Decreto Dignità” e che, invece, si è trasformata forse nella Caporetto del Governo, almeno in questa prima fase di riorganizzazione del mondo del lavoro.

Gli altri relatori hanno trattato, comunque, temi di grande attualità quali: Le best practices di nuove opportunità lavorative” con Luigi Vitale; e il Welfare aziendale” con Gabriele Sepio.

I lavori erano stati aperti, con i rituali indirizzi di saluto, dal presidente provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Salerno Carlo Zinno e dal responsabile nazionale Unica Formazione Alessandro D’Amico; subito dopo i brevi interventi di FULVIO DE GREGORIO – Presidente Nazionale ENBIC; VINCENZO CARATELLI – Segretario Nazionale CISAL Terziario; GIANNI GRUTTADAURIA – Promozione e Sviluppo Fondo Fon. AR. Com. e LUCA APOLLONIO – Area Relazioni Industriali CIFA Italia.

La partecipazione al Convegno ha attribuito n. 4 crediti ai fini della formazione continua obbligatoria.

Nello staff organizzativo nomi di tutto rispetto: Anna Adinolfi, Giovanni Cuomo, Anna Lo Iacono e Mario Greco, oltre gli immancabili e insostituibili Giulia e Salvatore (dipendenti dell’Ordine).

I lavori del convegno sono stati coordinati dal prof. avv. Armando Lamberti – ordinario di diritto costituzionale presso l’università degli studi di Salerno – che come al solito è stato preciso, puntuale e impeccabile.

In apertura ho parlato di secondo convegno sul Decreto Dignità e, dunque, corre l’obbligo di precisare che il tutto è stato organizzato grazie all’intervento sostanziale e diretto di “UNICA formazione” (agenzia nazionale di formazione) con il contributo di FonArCom.

 

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