di Michele D’Alessio
PISA – Dopo il pranzo sociale di benvenuto, offerto dalla Associazione Amici Del Vallo Di Diano in Toscana, accompagnati dal segretario della stessa associazione, Gaetano Petrizzo di professione Ingegnere (Nucleare), abbiamo fatto visita alla società “La Navicelli srl di Pisa”.
A capo dei dirigenti dell’eccellente società c’è l’ingegnere nucleare Gaetano Petrizzo (responsabile della sicurezza) nato a Sassano nel 1950 e laureatosi a Pisa in ingegneria nucleare a fine anni ’70 e dove per alcuni anni è stato docente universitario, sposato e vive a Cascina (PI).
La prima tappa della speciale visita è stata il centro ricerca della società, con uffici moderni e all’avanguardia. Una società interamente a capitale pubblico, ci racconta il dirigente Petrizzo, costituita al fine di gestire il Canale dei Navicelli e le aree demaniali limitrofe. Provvede al mantenimento dell’efficienza e dell’utilizzo del canale, in particolare per quanto riguarda gli interventi di dragaggio e l’apertura dei ponti per il passaggio delle imbarcazioni. Dal 2008, la Società gestisce e amministra il Centro Servizi “Yachting Lab”, che ha il compito di erogare servizi non solo alle imprese e agli operatori della nautica, ma anche alle aziende appartenenti ad altri settori i cui prodotti possono essere applicati al comparto nautico (arredo degli interni, design, nuovi materiali, prodotti innovativi, etc.).
Durante la visita insieme al neo- presidente Salvatore Pisano, l’ingegnere Petrizzo ci ha raccontato del suo specifico lavoro che svolge tra la società e l’università di Pisa e gli altri enti pubblici.
“Oggi il Canale dei Navicelli misura 17 km di lunghezza, 33 metri di larghezza e 3 metri di profondità – racconta l’ing. Gaetano Petrizzo – viene utilizzato dai cantieri (attualmente ci sono 23 cantieri, entro il 2020 saranno 40) navali, situati sulle sue sponde, per l’uscita in mare delle imbarcazioni prodotte e per l’entrata delle imbarcazioni che necessitano di opere di manutenzione e refitting. All’interno dei cantieri navali, situati lungo il Canale, vengono realizzate imbarcazioni/navi da diporto in acciaio di oltre 40 mt. e imbarcazioni da diporto in resina fra i 25 e i 40 metri, allestiste e motorizzate. Oltre una certa dimensione e peso, le imbarcazioni vengono trainate lungo il canale dai rimorchiatori fino al mare, oppure vengono utilizzate delle chiatte, trainate anch’esse dai rimorchiatori, per ovviare al problema del limitato pescaggio di 3 mt. Il sistema composto dal Porto, il Canale e la vicinanza del mare, offre enormi possibilità sia per la lavorazione e la movimentazione delle imbarcazioni di grandi dimensioni, sia per la manutenzione e il rimessaggio delle stesse.”
In due ore l’ingegnere ci ha riferito tante curiosità accadute in questi secoli, dalla costruzione avvenuta nel 1547 (ad opera di Cosimo I dei Medici) fino ai giorni nostri, con il famoso varo di Valeria Marini. Il canale non è solo una via dell’acqua tra Pisa e Livorno, ma un centro strategico commerciale unico in Europa, vicino al mare, vicino all’aeroporto e ben collegato con le stazioni ferroviarie, oltre a servire la grande base americana adiacente al canale. Per rendere meglio la grandezza del luogo, diciamo un’altra piccola curiosità, (prima di chiudere l’articolo) che la chiatta, che trasportò la famosa Concordia della tragedia del Giglio a Genova, per essere demolita, proveniva da questi cantieri.