Aldo Bianchini
SALERNO – Anche turandosi il naso bisogna ammettere che l’unico vero protagonista della cosiddetta “politica moderna”, che va ben oltre il politicamente scorretto, è e rimane il governatore della Campania Vincenzo De Luca.
Lui non ha un solo attimo di debolezza, come è naturale in tutti gli altri, e spazza via tutto; senza pietà non solo rottama gli avversari ma li distrugge, ecco perché rimane sempre in sella e se deciderà di ritornare a fare il sindaco di Salerno sarà di nuovo votato a stragrande maggioranza.
Insomma De Luca non ha uguali in fatto di freddezza, spregiudicatezza e glacialità politica. Un vero e proprio “Attila” dei tempi moderni; dove passa con il suo cavallo non cresce più erba.
Gli altri, tutti gli altri, sono lontani anni luce e non imparano mai la lezione.
Ha cominciato qualche anno fa Matteo Renzi che grazie alla propaganda della rottamazione colpì l’immaginario collettivo che questo aspettava e ricevette una valanga di voti. Ma subito dopo ha sbagliato quando non ha completato l’epurazione dei “vecchi soloni” del partito democratico che lo hanno presto impallinato facendolo finire tra i personaggi del passato. Lo ha ammesso candidamente lo stesso Renzi dinanzi alle telecamere di “Buonasera Italia”, il nuovo programma tv di Barbara Palombelli; un errore che gli è costato molto caro e che lo ha praticamente escluso da ogni gioco di potere.
Lo stesso errore, tragico, lo stanno facendo anche i due vice presidenti del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che stanno vivendo un momento molto difficile perché hanno una grossa spina nel fianco che risponde al nome di Roberto Fico, presidente della Camera dei Deputati e “terza autorità dello Stato”. E come terza autorità dello Stato dovrebbe zittire, invece …
Assolutamente contro corrente, Fico, straparla sempre e comunque; assume posizioni nettamente diverse soprattutto da quelle di Matteo Salvini, ma non risparmia neppure Luigi Di Maio. Prima o poi il Governo ne risentirà pesantemente.
L’ultima è dell’altro ieri quando, a margine di un convegno, ha pesantemente parlato dei migranti sulla nave Diciotti dicendo che dovevano scendere subito a terra senza perdere tempo; netta ed irreparabile la frattura con Salvini, un pensiero che non può più essere ritenuto personale in quanto elaborato ed esternato pubblicamente in un convegno ufficiale.
Se Salvini piange, sicuramente Di Maio non ride; il ministro dell’economia sa benissimo che Fico non è un suo uomo e che risponde direttamente a Peppe Grillo, i8l quale a sua volta cerca di tenere in mano i fili del gioco proprio attraverso l’incauto e difficilmente inquadrabile presidente della Camera.
Se non potevano evitare di assegnargli una delle prime cariche dello Stato (altrimenti non avrebbero0 potuto comporre il Governo) potevano, invece, annientarlo quasi subito perché la grande occasione l’hanno avuta.
Mi riferisco allo scandalo della “badante” rumena che veleggia in casa della compagna di Fico senza assicurazione previdenziale (almeno così è stato detto e scritto); la possibilità di sbarazzarsene l’hanno avuta ma non l’hanno saputa sfruttare e adesso Fico si diverte ad impallinarli a turno; e prima o poi li colpirà a morte.
Anche Di Maio e Salvini impareranno la lezione troppo tardi, quando cioè non ci sarà più niente da fare anche perché dietro le quinte c’è già pronto Alessandro Di Battista che mi sembra più vicino al modo di fare la nuova politica di Vincenzo De Luca.
Mi sembra logico pensare che se i due, Salvini e Di Maio, avessero avuto un po’ della spregiudicatezza di De Luca avrebbero potuto abbattere due piccioni in un colpo solo, in modo da avere la strada spianata verso gli obiettivi concertati ed inseriti nell’accordo di governo.
La politica, però, riserva sempre delle sorprese; vedremo.