Brigante Tittariello: da Sant’Arsenio con furore !!

Aldo Bianchini

SALERNO – La Pro-Loco di Sant’Arsenio, ottimamente presieduta da Mario Marmo, quest’anno ha fatto le cose in grande ottica di una inusuale (per questo tipo di manifestazioni !!) trasparenza e richiesta di partecipazione è riuscita a portare a Salerno, presso la prestigiosa sede dell’ex EPT (Ente Provinciale Turismo) di Via Velia la conferenza stampa di presentazione della 18^ edizione della rievocazione delle gesta e della fine del famoso o famigerato “Brigante Tittariello”.

A causa del caldo e del traffico asfissiante il salone dell’EPT non era stracolmo, come si doveva, ma c’erano tutti i personaggi importanti, eccezion fatta per l’assessore al turismo della Campania avv. Corrado Matera. Assenti anche Attilio Romano (sindaco di Casalbuono e presidente del Gal Vallo), Raffaele Accetta (sindaco di Monte S.G. e presidente della Comunità Montana Vallo di Diano), Tommaso Pellegrino (sindaco di Sassano e presidente del Parco).

In compenso c’era il neo presidente del Consorzio delle Pro Loco Vallo di Diano Alfonso Pepe, lo storico Giuseppe Aromando (che bontà sua si diletta anche a fare il moderatore, come mi ha riferito uno storico giornalista del Vallo !!), il sindaco di Sant’Arsenio Donato Pica; posso sbagliarmi ma non ho registrato neppure la presenza di Mario Perrotti (segretario provinciale UNPLI); mentre invece tra i presenti c’era sicuramente Antonio Mastrandrea (responsabile ufficio comunicazione della Banca Monte Pruno che ha, in parte,  sponsorizzato l’evento).

A farsi largo sul frastuono delle interviste, click fotografici e fari di telecamere è arrivata la voce stentorea, quasi metallica, della brava moderatrice Gianna Giandomenico già pronta ad affermarsi, credo, come la vera novità dell’intera manifestazione che si dispiegherà nei giorni 17 e 18 agosto prossimi.

Per il resto tutto abbastanza noto e ben incastonato in una manifestazione che rievoca, dicevo, le gesta e la fine del Brigante Tittariello, registrato all’anagrafe di Sant’Arsenio come Giovan Battista Verricella; gesta che hanno attraversato buona parte del XV secolo e che hanno coinvolto trecento briganti (molto distanti ideologicamente dai quei trecento che, giovani e forti, furono uccisi tra Sanza e Padula).

Sul depliant della manifestazione si legge che: “In virtù della sua tempra di uomo determinato, sprezzante del pericolo, audace nelle imprese più temerarie, i suoi seguaci gli obbedivano ciecamente. Le sue imprese suscitavano sempre scalpore, in quanto non si limitava a semplici scorrerie, furti o reati minori, ma osava attaccare perfino dei paesi e compiere atrocità”.

Dopo aver letto queste parole, pur comprendendo le esigenze ludiche delle calde stagioni estive Sant’Arseniesi, mi chiedo perché rievocare le gesta di un brigante che compiva anche, se non soprattutto, atrocità senza alcuna possibilità di accostare le sue gesta a quelle, a volte anche nobili, di alcuni altri briganti che la memoria ha relegato nell’oblio del tempo.

Ma se la manifestazione è arrivata alla sua diciottesima edizione vorrà pur dire qualcosa; e dovrebbe essere soprattutto lo storico Aromando a spiegarlo anche a chi, come me, è assolutamente poco erudito in questa materia.

Faccio appello diretto al presidente Mario Marmo, noto per la sua intransigenza, affinchè dopo la manifestazione si preoccupi di convocare una nuova conferenza stampa, semmai sempre a Salerno, per spiegare a tutti i giornalisti cosa è stato fatto e come sono stati spesi i soldi pubblici che la Pro Loco avrà comunque incassato. Sarebbe la prima volta che ciò accade e potrebbe inaugurare una nuova stagione di trasparenza e legalità da esportare su tutto il territorio provinciale, comprese le orecchie sorde della notissima Principessa Costanza che proprio ieri ha dato il via alla tre giorni della mitica tavola sotto l’incalzare degli spari dei pistonieri di Cava che saranno presenti anche a Sant’Arsenio il 17 e il 18 agosto prossimi.

 

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