Aldo Bianchini
PADULA – Le immagini di degrado ambientale, ampiamente illustrate dalle foto, fortunatamente i turisti e i visitatori agostani non le vedranno. Le hanno, però, viste in tantissimi nei mesi di giugno e luglio.
Tutto questo ora non c’è più, con la speranza che fra qualche settimana la direzione della Certosa e il Comune di Padula non rallentino o dimentichino la manutenzione ordinaria e quotidiana di uno dei siti più belli d’Italia.
A far compiere il miracolo della pulizia dell’antica passeggiata dei monaci certosino ha contribuito sicuramente un po’ l’inchiesta condotta da due anni da questo giornale, altrettanto certamente la parte del leone l’ha recitata stavolta anche il “Comitato Civico Città di Padula”, diretto dall’Avv. Giuseppe Perito, il 22 luglio scorso denunciava lo stato di incuria e di degrado di un’area nelle immediate vicinanze dell’ingresso principale del Monumento. Difatti il CCCP nei giorni scorsi si era fatto sentire a gran voce con una nota inviata all’attenzione del Sindaco Paolo Imparato, del consigliere delegato al turismo Settimio Rienzo e per conoscenza alla nuova direttrice della Certosa dott.ssa Anna Maria Romano che per completezza di informazione viene riportata qui di seguito: “Con la presente segnaliamo il vergognoso stato di incuria e di degrado nel quale risulta abbandonato il viale padre Semeria, già passeggiata scoperta dei Monaci della Certosa di San Lorenzo. Poiché riteniamo di non dover commentare quanto rappresentato dalle foto allegate, la invitiamo e diffidiamo ad ogni effetto di legge a voler adottare misure urgenti per il ripristino della fruibilità del monumento Certosino da parte dei turisti che copiosi arrivano in questa stagione. Si rappresenta inoltre di aver informato anche la direttrice del polo museale dott.ssa Annamaria Romano per ogni determinazione del caso”. Sul sito web del Comitato le foto scattate sull’area interessata dall’incuria ci sono anche i commenti di sdegno: “Ci si auspica che l’amministrazione di Padula passi una buona volta dalla propaganda ad azioni concrete di tutela del proprio patrimonio culturale.” e “Vergognoso il livello di incuria, proprio nel periodo di massimo flusso turistico e lungo uno dei tratti più suggestivi del percorso turistico che termina nei pressi del monumento a San Brunone e della padella della famosa frittata dalle 1000 uova di Carlo V.”
Onore e merito al sindaco del Comune di Padula Paolo Imparato che è intervenuto rapidamente e già nella giornata di sabato scorso sono stati avviati e pianificati gli interventi di pulizia al fine di rendere l’area dignitosa quotidianamente e non solo dopo le segnalazioni dei cittadini e/o lo sdegno dei visitatori, come da questo giornale è stato più volte segnalato.
Agli occhi del pur attento CCCP, però, sarà sfuggita la situazione di incuria della Corte Esterna della Certosa, area in cui non è presente nemmeno un cestino per gettare piccoli oggetti, tant’è che i visitatori più disciplinati, tralasciando i numerosi piccoli oggetti abbandonati nell’area, usano un vecchio vaso di terracotta abbandonato all’ingresso dell’ormai chiuso Bar della Certosa gestito eccellentemente per anni dalla famiglia Pannullo; chiusura affrontata nell’articolo che invito a rileggere “Certosa di Padula: l’attesa dell’accordo di valorizzazione mentre il declino inarrestabile continua… chiuso lo storico bar della famiglia Pannullo!!” che così come dopo la chiusura dell’attività del conosciutissimo Alfonso Monaco, vedeva l’esposizione di una stampa poi vigliaccamente fatta sparire in fretta che riportava le seguenti parole: “Quando ti rendi conto che, per produrre, è necessario ottenere il consenso di coloro che non producono nulla. Quando hai la prova che il denaro fluisce a coloro che non commerciano con merci, ma con favori. Quando capisci che molti si arricchiscono con la corruzione e l’influenza, più che di lavoro e che le leggi non ci proteggono da loro, ma al contrario, essi sono protetti dalle leggi. Quando ti rendi conto che la corruzione è ricompensata, e l’onestà diventa auto-sacrificio; allora puoi affermare, senza paura di sbagliarti, che la tua società è condannata”.
Tornando all’incuria dello spazio antistante l’ingresso della parte statale della Certosa, ovvero la Corte Esterna, viene spontanea una domanda: A chi compete la manutenzione e la pulizia dopo la concessione degli spazi e dei servizi aggiuntivi, al Comune di Padula o al Concessionario? Perché non si installa almeno un cestino?
Ma la storia non finisce qui; c’è un problema organizzativo di fondo che drammaticamente si snocciola nel corso di tutti gli eventi organizzati in Certosa e cioè i bagni per il pubblico. Solo per la cronaca è giusto ricordare che proprio sabato sera 28 luglio 2018 gli spettatori della manifestazione “La rassegna canora di canzoni inedite de I due volti della Luna” non hanno trovato un bagno funzionante dove poter soddisfare i loro bisogni fisiologici. Inutile dire le numerose proteste accomunate a commenti poco lusinghieri sulla gestione del complesso monumento.
Prima di chiudere un’ultima chicca; sembra che fin dai primi giorni di agosto la biglietteria della Certosa (cioè il Consorzio) organizzerà le visite guidate interne con affiancamento alle guide autorizzate anche quelle non autorizzate; il tutto per soddisfare qualche legittima aspirazione. Anche in questo caso, però, la sig.ra Bruna Macrì rimarrebbe fuori dal discorso; seguiremo con attenzione.
Per oggi è bene fermarsi qui; come sempre, quasi sicuramente non arriverà una risposta, ma l’auspicio è che situazioni come queste, di cui non si dovrebbe nemmeno scrivere su un giornale vista la facile gestione e soluzione, non siano più un fattore negativo per l’accoglienza dei visitatori e dell’immagine della Certosa.