RITA: il caso è risolto ?

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Per amore della chiarezza e per dovere deontologico dedico un’altra puntata (l’ultima) alla storia di RITA, la ragazza diversamente abile di Sassano che ha avuto nel recente passato alcune difficoltà nel rapporto con l’istituto scolastico comprensivo “G. Camera”  che ha frequentato a Sala Consilina.

            E subito mi corre l’obbligo di precisare che all’indomani della pubblicazione dell’ultimo articolo, la mattina del 25 giugno scorso, sono stato telefonicamente contattato dalla mamma di Rita che, nel corso della lunga conversazione, mi ha chiarito che tutto era stato risolto (ancor prima della pubblicazione di quel secondo articolo) sia con il Comune di Sala C. che con l’istituto scolastico e mi invitava di chiudere il caso.

            La logica, quindi, mi impone di chiudere qui questa inchiesta ma anche di avanzare i miei pesanti dubbi sulla veridicità della risoluzione dei problemi lamentati e pretestati dalla stessa genitrice con il suo post su FB di svariate settimane fa; non svelo niente se ricordo anche a me stesso che gli stessi dubbi li ho avanzati nel corso della predetta lunga telefonata.

            Nella vicenda dolorosa un fatto, però, mi consola e mi riappacifica con me stesso; ho letto il post scritto sempre su FB dalla mamma di Rita in merito alla risoluzione definitiva di alcuni problemi di salute della figlia; ho partecipato, leggendo, alla gioia di una mamma che scrive “… La salita è terminata, ora da qua, da Lecco questa bella città che è diventata la nostra seconda casa, con il nostro traguardo raggiunto la gioia è troppo grande per non condividerla con tutti voi. Lo dico anche alle tante mamme che si trovano nella mia stessa situazione: si può fare, non vi scoraggiate e credeteci sempre perché il risultato vi ripagherà di tanti sacrifici fatti …”.

            Detto questo mi corre, comunque, l’obbligo di approfondire i vari aspetti inquietanti che la vicenda  ha  evidenziato in merito alle difficoltà che più di qualcuno ha lasciato inopinatamente cadere sulle spalle dei genitori di Rita. I problemi erano (e secondo me sono) due: la vigilessa che aveva parcheggiato la macchina di servizio sul posto riservato e la macchina anonima che molto spesso occupa lo spazio riservato a Rita e tracciato dinanzi al duplice ingresso “scuole medie e liceo” situato nella parte superiore del grosso edificio, cioè verso la strada nazionale che è poi la strada principale di Sala Consilina.

            Avevo scritto che la vigilessa era stata deferita alla Commissione di Disciplina del Comune di Sala C. e la cosa è risultata veritiera; l’esito della procedura (come avevo già in un certo senso anticipato) è stato favorevole alla vigilessa in quanto la Commissione ha accolto la tesi difensiva “mi ero fermata per qualche minuto perché dovevo dividere due ragazzi che stavano litigando e li avevo accompagnati all’interno dell’edificio scolastico”. La pratica è stata archiviata in maniera corretta così come è stata corretta l’azione del sindaco che aveva disposto il deferimento della vigilessa. Il Comune di Sala, però, farebbe bene (continuo a dirlo !!) a pubblicizzare gli atti che hanno portato all’archiviazione anche se su tale pubblicazione ci sarebbe la complicazione della privacy che potrebbe essere superata da una dichiarazione pubblica del sindaco che, fino ad oggi, ha preferito il silenzio. Bisogna dare atto che il Comune, comunque, ha parlato a metà; difatti sembrerebbe che la sera stessa del doloroso evento un assessore abbia rilasciato un’intervista ad una emittente locale (sembra Italia/2) per offrire le scuse alla mamma di Rita.

            L’altro aspetto, forse quello più inquietante, riguarda la presenza continua della macchina anonima nell’occupazione del posto riservato dalle strisce gialle ed anche il “rumoroso silenzio” della dirigenza scolastica del liceo classico in quanto sembra che l’autovettura appartenga proprio ad un “operatore scolastico” del liceo Cicerone. In tal senso ci sarebbero più segnalazioni dei Vigili Urbani al Comune di Sala, con regolare identificazione del proprietario.

Perché la dirigente del liceo non parla e non chiarisce ?; non è facile rispondere alla domanda, si rischia di avanzare solo spiacevoli ipotesi e nulla più. Ritengo, però, doveroso sottolineare che una scuola pubblica, ed anche blasonata come il Cicerone, dovrebbe immediatamente chiarire la vicenda senza chiudersi a riccio su se stessa; ne va della credibilità della scuola e del suo messaggio educativo verso gli studenti e la cittadinanza tutta.

Per quanto mi riguarda, l’inchiesta, come dicevo, finisce qui.

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