Aldo Bianchini
SALERNO – Appena qualche giorno fa avevo scritto delle opere pubbliche salernitane che non decollano. Sbagliavo, non mi ero accorto della grandiosa opera cementizia sorta all’improvviso e quasi dal nulla in zona Mercatello, proprio di fronte all’ex pastificio Amato ormai trasformato, almeno sulla carta, in un’altra grande speculazione edilizia.
Ovviamente mi sbagliavo per la definizione di opera pubblica, nel senso che nessuna opera finanziata con soldi pubblici è mai decollata; quella di Mercatello non è finanziata difatti con soldi pubblici ma è pur sempre pubblica perché le case per civile abitazione, quando saranno pronte e se saranno pronte, saranno messe in vendita pubblica al miglior offerente; una specie di ciò che sta avvenendo per l’altra mostruosa speculazione edilizia (tra privato e pubblico) che passa sotto il nome di Crescent.
Se possibile, però, quella di Mercatello è ancora più mostruosa perché è sorta in una zona senza cementificazione e libera alla vista sia dei residenti che delle migliaia di automobilisti di passaggio sulla statale che è l’unica strada di accesso da sud verso la città.
Per il momento si tratta di una struttura cementizia ancora non completata e per questo lascia ancora qualche spiraglio di visuale attraverso gli spettrali pilastri che si ergono a sostegno degli oltre dieci piani dell’edificio; non c’è che dire, un ottino biglietto da visita per chi arriva e per chi esce da Salerno. Una novità in senso assoluto che, comunque, ha attirato e sta attirando non solo l’attenzione della gente comune ma anche delle persone addette, più o meno, ai lavori. Conseguentemente sono in tanti a chiedersi se una simile struttura ha ottenuto tutti i “permessi” dalle Autorità Comunali e dalla Soprintendenza, sia sotto il profilo urbanistico che ambientale.
Sarà sicuramente stata una mia manchevolezza ma, credetemi, mi sono accorto di quella enorme struttura soltanto quando aveva toccato i livelli altimetrici attuali, cioè di come la vediamo tutti oggi.
Non sarebbero mancati, secondo alcuni, i ricorsi nelle sedi istituzionali più opportune e sembra (il condizionale è d’obbligo) che i lavori siano stati fermati a causa di alcune palesi violazioni della volumetria concessa per l’edificazione del possente fabbricato. Vedremo, comunque, come andrà a finire.
Inutile ricordare a tutti com’era quella zona fino a quando qualcuno non ha pensato bene di sottrarla alla natura e di edificare quello che in tanti già chiamano “il mostro di Mercatello”.
Ad onor del vero dobbiamo anche ricordare che quella era una zona parzialmente abbandonata a se stessa, con piccoli insediamenti produttivi, e che l’impresa costruttrice nel cercare di realizzare un giusto profitto ha anche risanato l’intera area che va dalla strada statale alla sottostante litoranea. Gli appartamenti potranno essere considerati a giusta ragione “da sogno” in un palazzone che si affaccia su due strade molto importanti della città.
Per il momento l’enorme struttura è lì ferma, e si offre ai raggi del sole che la penetrano da tutte le direzioni e in tutte le direzioni.