Aldo Bianchini
SASSANO e VALLO/LUCANIA – Domenica 10 giugno 2018, nelle vallate della montagna alle spalle di Sassano, è stato celebrato il rituale appuntamento annuale della gente comune (e non) con la natura; un appuntamento ufficiale ed anche codificato, molto lontano dalle tradizionali gite fuori porta; un appuntamento che il sindaco di Sassano, Tommaso Pellegrino, ha preso – modificato e rilanciato dopo che i suoi predecessori lo avevano ormai ridotto soltanto ad una grande abbuffata mangereccia di ipotetici prodotti gastronomici locali; un appuntamento che anno dopo anno cerca di riavvicinare la gente alla montagna, soprattutto quella gente che in montagna ci andava per fare legna da ardere nei camini domestici e raccogliere castagne da mangiare ben cotte dinanzi allo scoppiettante fuoco della stessa legna.
Una prima considerazione che mi viene da fare dopo la festa di domenica 10 giugno 2018 è che Tommaso Pellegrino, al di là delle favole e delle principesse raccontate agli scolari ed agli studenti nell’ambito del progetto “Il Parco spiegato a fumetti”, da anni e con un lavoro meticoloso – semplice e certosino (che a qualcuno può apparire quasi infantile !!), senza sedersi dietro la cattedra e senza impartire “lectio magistralis”, per non scadere in quelle enunciazioni di stampo filosofico che la gente non capisce e non digerisce, sta cercando di inculcare nella gente comune il valore della montagna, la preziosità della natura e la ricchezza dell’ambiente in cui vivono, operano e lavorano.
E tutto questo è già di enorme valore politico, sociale e culturale; senza necessità di ricorrere alle considerazioni di scrittori e di filosofi che si ergono a maestri di vita politica, culturale e sociale.
Qualche settimana prima della festa delle orchidee (inserita in un più vasto ed articolato progetto denominato “Orchidea tutto l’anno”) ho letto con stupore le considerazioni scritte da Giuseppe Galzerano di Castelnuovo Cilento (scrittore, storico, editore, pensatore e ideologo dell’anarchia degli Avengers) in merito al progetto del “Parco spiegato a fumetti” che con tanto-convinto calore il presidente dell’Ente Parco (che è sempre Tommaso Pellegrino) da qualche mese a questa parte, con “la complicità” di Paco Desiato (napoletano solo di nascita ma cittadino del mondo !!), va raccontando nelle scuole che ricadono nella competenza del PNCVDA. Non conosco direttamente Giuseppe Galzerano ed anche se rispetto tutto quello che ha scritto devo dichiarare, in tutta sincerità, di non condividerne neppure una parola; non tanto e non solo perché l’anarchia in generale non mi piace, ma soprattutto perché con la maschera dell’anarchia molto spesso si tenta di imporre con la forza le proprie ragioni e i propri convincimenti.
Difatti se la Principessa cilentana Primula non è mai esistita, come non è esistita, non ha neanche mai pronunciato quel “miei cari sudditi” (che Galzerano tenta di mettere sulle labbra di Pellegrino), in maniera ossessiva e imperiosa; un’affermazione che è lontanissima dal modo di operare di Pellegrino sia sul piano politico che su quello più squisitamente professionale. E se non è esistita la Principessa non è esistito neppure il “Regno del Cilento”, e cosa importa quindi se a disegnare il fumetto-racconto sia stato un “non cilentano” se, come dice lo stesso Galzerano, oggi viviamo in un mondo completamente cambiato e purtroppo globalizzato; il Cilento e i cilentani sono rispettabilissimi ma non per questo possono auto ritenersi l’ombelico del mondo. La cultura non ha radici territoriali ed è, forse, il primo esempio di globalizzazione non solo planetaria ma universale.
Capisco che ogni iniziativa politica può e deve essere analizzata e, semmai, citicata e contrastata (faccio questo per mestiere da decenni); ma nessuno può venirmi a dire che Tommaso Pellegrino si muove a pagamento in un mondo prezzolato che sta imbarbarendo anche gli aspetti culturali e filosofici che un tempo ci hanno fatto sognare, proprio attraverso quei fumetti tanto contestati da Galzerano che fa finta di non sapere che ogni progetto pubblicitario di grande impatto sociale e giovanile passa attraverso i fumetti come racconto per raggiungere il primo gradino dei messaggi culturali che si vogliono riversare sulle nuove generazioni che governeranno il futuro; figurarsi che anche i princìpi (non i “prìncipi”) della sicurezza e igiene sul lavoro passano attraverso una fumettistica internazionale. Per favore, dunque, non toglieteci i fumetti; e soprattutto non toglieteci le “principesse” anche se da secoli hanno fatto il loro tempo e che, nonostante tutto, al giorno d’oggi scatenano l’interesse di miliardi di persone in tutto il mondo per un semplice matrimonio “da favola”.
Ma quali lancette indietro della storia o quale regresso politico e culturale; il progetto del Parco a fumetti è di una semplicità e di una comprensione assolute, e la cosa più bella è che non è rivolto ai sudditi ma ai protagonisti del nostro futuro destino e non soltanto quello dell’ambiente e della natura; ma tutto questo Giuseppe Galzerano, di fronte alla cui cultura mi inchino, probabilmente non potrà mai capirlo ed ha sbagliato Tommaso Pellegrino a non invitarlo espressamente nelle verdeggianti vallate in cui domenica scorsa è stata celebrata la festa dell’orchidea selvatica in una zona che è ricompresa nel pieno del PNCVDA; se Galzerano avesse assistito all’arrivo di un migliaio di persone (tra cui donne e bambini) avrebbe capito che anche i messaggi più semplici e fumettistici possono aiutare l’uomo a capire la natura.
Non so se i Presidi delle scuole chiamati brutalmente in causa da Galzerano hanno pensato di contestare gli assunti dello scrittore; se non lo hanno fatto hanno sbagliato anche loro; ritengo che i Presidi non siano né distratti e né complici di un progetto che è assolutamente giusto calare sul capo delle scolaresche perché soltanto così il messaggio culturale potrà passare e radicarsi con facile semplicità.
Lo scrittore Galzerano, infine, utilizza il plurale maiestatis quando scrive “noi vorremmo … consigliamo …riteniamo” per illudere il lettore comune e fargli credere che quello non è il suo pensiero (rispettabile ma non forzatamente condivisibile) ma il pensiero di intere comunità di cittadini normali, di politici, di filosofi, di scrittori ed anche, perché no, di giornalisti umili e di periferia come chi scrive.
Per le feste e le prospettive indicate nel titolo è giusto il caso di ricordare a tutti che la contemporanea celebrazione di sagre, feste, festini ed eventi non fa altro che danneggiare tutte le iniziative (lodevoli o meno che siano). Per procedere ad un riequilibrio non ci vogliono, ovviamente, scrittori – filosofi o giornalisti, è sufficiente che le Pro loco e i Consorzi di Pro Loco facciano valere le loro prerogative di guida almeno nella stesura dei calendari che con i loro accavallamenti rischiano seriamente di minare alla base l’associazionismo che in questo Paese recita un ruolo importante da sempre.
Per la legalità è soltanto il caso di segnalare, anche allo stesso Galzerano, che il sindaco di Sassano e Presidente del Parco Tommaso Pellegrino per la Valle delle Orchidee 2018 (in parte finanziata dalla Regione Campania) ha adottato un provvedimento, inatteso perché seppur previsto non è stato mai praticato da altri, a tutela della legalità nominando un revisore ad acta che dovrà fare le pulci a tutte le spese dei finanziamenti-contributi ottenuti negli ultimi tempi dalla regione Campania, ivi compresa la Valle per capire se il denaro pubblico è stato ben impiegato. E questo, sinceramente, per quanto mi risulta non è mai avvenuto in nessun altro posto.