Tangentopoli: 25 anni da raccontare

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – C’è ancora molto da raccontare su quanto accadde nel corso della famigerata “presunta tangentopoli salernitana” per affermare, ancora una volta, il dovere di ricordare e la strada per ricostruire.

La tangentopoli nazionale esplose ventisei anni fa, esattamente il 17 febbraio 1992 quando in una fredda mattinata milanese venne arrestato l’ing. Mario Chiesa (presidente del Pio Albergo Trivulzio e socialista impenitente).

A Salerno la tangentopoli partì addirittura cinque giorni prima quando i due carabinieri, Fortunato Arena e Claudio Pezzuto, furono trucidati su un marciapiedi di Faiano dalle mani luride di due camorristi di mezza tacca.

Ma la vera tangentopoli salernitana partì il 31 maggio 1993, venticinque anni fa, nel momento in cui nella tarda serata venne raggiunto e arrestato Vincenzo Giordano che da pochi giorni si era dimesso dalla carica di sindaco di Salerno che aveva ricoperto con onore per oltre sette anni.

Quella sera Salerno tocco sicuramente il punto più basso di giustizia ingiusta con l’esposizione mediatica del povero Giordano tenuto per le braccia da due agenti della polizia giudiziaria di stanza presso il tribunale; fotografato e ripreso da molte telecamere l’immagini straziante dell’ex sindaco fu letteralmente buttata in pasto a tutti gli assetati di giustizialismo.

Ho scritto tanto sulla tangentopoli salernitana e nazionale arrivando anche alla pubblicazione di due libri, continuerò a scrivere anche in futuro e lo farò soprattutto dopo aver seguito attentamente i relatori chiamati a discutere nei locali del Gran Caffè Moka (Corso Vitt. Em/le – Salerno) dalle ore 17.30 di domani, mercoledì 30 maggio 2018, proprio alla vigilia del 25° anniversario del provocatorio arresto di Vincenzo Giordano.

Interverranno Nicola Carnovale, Giuseppe Ruberto, Gaetano Amatruda, Salvatore Memoli, Carmelo Conte, Stefano Caldoro e Stefania Craxi sotto la regia di Franco Esposito (direttore di Telecolore).

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