Genovesi e Castiglione: grazie al sindaco Bottigliero arriva la cattedra universitaria

 

 

Maddalena Mascolo

 

CASTIGLIONE del GENOVESI – La giornata di sabato 19 maggio 2018 rimarrà ben ferma nella storia della piccola comunità montana di Castiglione del Genovesi, quasi alla pari della vita e dell’opera del suo grande figlio Antonio Genovesi, uomo di chiesa, di cultura e studioso di economia del ‘700.

La storia !! perché molto verosimilmente l’Università degli Studi di Salerno/Fisciano avvierà l’istituzione di una nuova cattedra dedicata esclusivamente all’insegnamento della cosiddetta “economia moderna” ispirata al lavoro ed alle opere del grande economista del 18° secolo nato nell’amena comunità di Castiglione del Genovesi e morto a Napoli dove, unico caso  in Europa per quei tempi, aveva a lungo insegnato nella prima ed esclusiva facoltà universitaria di economia.

Un lavoro lungo e certosino, quasi da antico monaco di abbazia, è stato quello portato avanti del sindaco castiglionese Generoso Matteo Bottigliero (noto cardiochirurgo salernitano) che con grande pazienza è riuscito a portare a Castiglione un’intera squadra universitaria, e che squadra !!, per discutere attorno ad un tavolo dell’ ormai consolidato pensiero di “economia della felicità” varata almeno nelle intenzioni dal genio indiscutibile dell’antico studioso di Castiglione.

Nell’accogliente e maestosa Chiesa di San Michele Arcangelo hanno svolto le loro relazioni alcuni tra i principi della nostra università: –Vittorino Dini ((docente Università Salerno); –Adalgiso Amendola (docente Università Salerno); –Rossella Trapanese (docente Università Salerno). Ognuno a loro modo e con la giusta enfasi letteraria hanno ripercorso la vita e le opere del grande economista; è intervenuto anche Antonio Memoli (responsabile dei problemi sociali e del lavoro dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno).

Ma chi è stato Antonio Genovesi se non il precursore, ante litteram, dell’economia diffusa e disponibile per tutti i ceti sociali; le sue teorie hanno addirittura anticipato lo spirito e l’azione dei rivoluzionari francesi di fine ‘700; anche se la stessa rivoluzione francese, il congresso di Vienna, due guerre mondiali, due rivoluzioni industriali hanno portato (meglio sarebbe dire riportato !!) l’economia mondiale nelle mani di pochi sotto le mentite spoglie della moderna “globalizzazione” che altro non è se non la “terza rivoluzione industriale”. Insomma, come sempre, è stato rivoluzionato tutto per non rivoluzionare niente, e tutto è tornato come prima, addirittura a prima del pensiero di Antonio Genovesi.

E mentre il convegno andava avanti e i relatori snocciolavano le loro rispettive considerazioni sulla figura e sull’opera di Antonio Genovesi dal lato sinistro del tavolo arrivava sui convenuti lo sguardo magnetico, quasi vivo e riflessivo, della sacerdotessa Phitia sotto forma di statua recuperata, dopo oltre due secoli, dal sindaco Bottigliero e portata almeno per due giorni lì da dove era partita alcuni secoli addietro. Della sacerdotessa di Apollo abbiamo già ampiamente parlato nel precedente articolo; possiamo solo aggiungere che la sua maestosità ha trasmesso ai numerosi presenti un flusso magnetico e quasi ascetico, come fosse viva e palpitante ed ancora intenta al culto del suo dio ed alla tutela del suo tempio. E fu proprio in quell’angolo di Chiesa, così recitano le cronache storiche, che Antonio Genovesi mentre da chierichetto serviva messa vide apparire dal nulla una bellissima fanciulla per la quale perse subito la testa innamorandosene perdutamente fino a seguirla nelle profondità dell’anima. Naturalmente la bellissima fanciulla idealizzata da Genovesi portò quest’ultimo a vivere per sempre nel ricordo intimo di quella celestiale visione e forse fu proprio quell’immagine che gli diede la forza di fare tutto quello che fece nei pochi anni della sua vita terrena.

Alla fine del convegno il sindaco Bottigliero ha ringraziato tutti i presenti, soprattutto i docenti universitari che hanno risposto senza condizioni alla sua richiesta di tracciare l’opera del Genovesi per avviare la difficile e lunga strada che porterà proprio a Castiglione una cattedra di economia moderna proprio nei luoghi nei quali, da bambino, si muoveva e si avviava ai suoi studi il personaggio che ha dato il suo stesso nome all’identità del paese e della comunità castiglionese.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *