SALERNO – Traffico: in Via Settimio Mobilio … “cherzez l’homme o la femme”

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Qualche giorno fa, esattamente il 25 aprile 2018, in merito ad un serio problema che assilla tutta la parte orientale della città di Salerno avevo scritto:

            “Nelle ore cruciali della mattina e del pomeriggio Salerno, ogni giorno, vive l’incubo del traffico e del caos. Perché ? E’ presto detto; il traffico si forma, come fosse il tappo di un collo di bottiglia, all’altezza dell’incrocio di Via Torrione con Via Settimio Mobilio (ex Via Irno) e per colpa anche di pochi scorretti automobilisti si propaga a cascata verso Pastena (ed anche Mercatello) riempiendo a ritroso tutta Via Torrione, Via Marino Freccia, Via Posidonia e Via Trento in una specie di infernale carosello che produce tra l’altro anche un “costo sociale” notevole sia dal punto di vista economico che ambientale, oltre che di nervi che schizzano per un nonnulla. Il grave problema scoppiò alcuni anni fa quando una piccola traversa, denominata G. Romano con tanto di tabella pubblica, venne letteralmente sbarrata; si dice perché privata ma le cause reali non si conoscono”.

            Chiariamo bene un concetto che non sembra di secondo ordine; la traversa in questione è tuttora toponomasticamente denominata come “VIA” e segnalata con una tabella pubblica del Comune; quindi questo lascerebbe pensare che la traversa è una strada pubblica. E se è pubblica perché è stata chiusa ? Il mistero sembrerebbe abbastanza svelato in quanto ci sarebbe un contenzioso in atto tra il condominio, l’unico, che insiste su quella stradina con il portone d’ingresso che apre i suoi battenti sulla stretta traversa in maniera anche pericolosa. Da qui la chiusura al traffico cittadino che per decenni avrebbe avuto la possibilità impropria di utilizzarla. Sto usando molto il condizionale perché niente è assolutamente certo e tutto potrebbe essere rimesso in discussione da un momento all’altro. Anche perché nelle ultime ore è venuta fuori una notizia che per il momento è soltanto “una voce” che, seppure importante, non è dimostrabile.

            Il caso sembrava comunque risolto con l’apertura dei due tunnel sottoferroviari che portano da Via Torrione in Via Vinciprova e la conseguente chiusura del sottopasso che da Via Torrione porta in Via Settimio Mobilio; quando ecco che gli scienziati urbanistici del Comune riaprono all’improvviso il sottopasso e la storia ritorna; il traffico viene tagliato e tutto si intasa.

            Alla domanda perché la riapertura, una vocina risponde che nel primo palazzo di Via Settimio Mobilio, quello che insiste sulla traversa G. Romano, abita un uomo o una donna che possono fare la differenza, insomma sull’onda del vecchio detto “zompa chi po’ … dicette ‘o ravanuottolo” un bel giorno il sottopasso è stato restituito al traffico perché questo/questa personaggio avrebbe impiantato un tal casino, anche sul piano legale, contro i predetti scienziati che sono stati costretti a ritornare sui loro passi. Naturalmente la versione ufficiale è che il Comune ha preso atto della pseudo rivolta dei commercianti (che stoltamente si ribellarono) e sull’onda della loro petizione ha riaperto il sottopasso al traffico, anche perché le pressioni più o meno lecite mica si possono acquisire agli atti come servizio da rendere.

            La cosa più allucinante del perché detto personaggio avrebbe smosso mari e monti sta nel fatto che, partendo da un ragionamento pseudo legale e calpestando il pubblico interesse, lo stesso non gradiva fare cinquecento metri in più rispetto al naturale percorso per arrivare alla sua destinazione domestica.

            E allora “cherzhez l’homme o la femme” almeno per conoscere la sua identità, se esiste, ed additarlo all’opinione pubblica e conseguentemente svergognare tutti quelli che si sono umilmente piegati di fronte alle sue volontà.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *