SALERNO – Prendo atto della volontà del professore Aniello Salzano di lasciare l’incarico di coordinatore cittadino di Salerno e anticipo che intendo rispettare la sua volontà. Tuttavia devo contestare l’analisi e il quadro complessivo che offre di Forza Italia. Innanzitutto non è assolutamente vero che sia un partito chiuso, addirittura arroccato. Non lo è mai stato e non lo sarà mai. Il dibattito e le opinioni diverse restano una ricchezza che è dentro un movimento liberale di massa quale Forza Italia. Non facciamo uno sforzo particolare rendendo queste affermazioni. Sono nel Dna di Forza Italia e nei comportamenti inclusivi che sempre il nostro gruppo dirigente ha adottato. Riteniamo un diritto e anche un dovere far sentire il dissenso o offrire spunti di riflessione e valutazioni di merito non omologate. Il discorso è un altro. Il risultato di Forza Italia in provincia di Salerno è un risultato importante in positivo, riconosciuto dalla dirigenza regionale e nazionale. In assoluto è stato valutato uno dei migliori in tutto il Paese. E lo è dal punto di vista delle percentuali e dal punto di vista degli eletti. Rivendicare al termine di uno sforzo così impegnativo il risultato riconosciuto per altro da tutti gli osservatori politici e da tutti gli altri partiti in competizione non è esercizio muscolare. È il doveroso tributo a un gruppo dirigente che oltre alla passione ci ha messo anche la faccia. Il dato è chiaro. E va letto in un contesto dove c’è stato un fortissimo voto di protesta incardinato massicciamente nel partito a 5 Stelle e, qui da noi, in misura minima anche sulla Lega. In questi giorni siamo in giro per i territori ad ascoltare i nostri elettori, i nostri militanti e i nostri dirigenti. A breve ci sarà un’assemblea pubblica che ci impegniamo a rendere più partecipata possibile per approfondire dati collegio per collegio e per comprendere i punti di crisi. Allo stesso modo bisognerà riconoscere a tantissime persone il merito di risultati che in alcune città anche importanti della nostra provincia sono stati superiori a ogni aspettativa. Non so quale fosse l’asticella del professore Salzano. Sembra quasi di capire che la complessità del fenomeno del voto di protesta si poteva superare candidando qualcuno al posto di un altro. Tale approccio presenta limiti così evidenti che valorizzano l’idea di una strumentalità.
Spiace per il professore Salzano ma non siamo alla ricerca di nessuna rivincita né di processi sommari a chicchessia. Tuttavia vorremmo che fosse chiaro anche al professore Salzano che il controcanto al gruppo dirigente, ripetuto e insistito, è apparso a tutti preconcetto. E anche le ultime valutazioni lo confermano. Noi vogliamo valorizzare chi si è impegnato. Ci sembra il minimo. Dal professore Salzano ci aspettavamo ben altro, sia sul piano personale che nel ruolo specifico di segretario cittadino dove non si ricorda neppure un’iniziativa nel corso di una campagna elettorale spasmodica. Quando è stato cooptato nel gruppo dirigente, su input di Mara Carfagna ma con la mia piena condivisione, immaginavo una persona che mi aiutasse a prendere decisioni e a fare scelte. Me lo sono ritrovato a fare da sponda a chi remava contro. E ancora oggi non ho sentito una parola, un’espressione di presa di distanza da chi ha palesemente dichiarato di non votare Forza Italia per scelte legate ad ambizioni legittime ma pur sempre individuali. Abbiamo ben chiare le difficoltà che una fase politica complessa ci pone davanti, sia a livello locale che nazionale. Allargheremo il gruppo dirigente, non lo stringeremo, stia tranquillo il professore Aniello Salzano. Metteremo dentro nuove energie e nuovi entusiasmi. Le difficoltà non si sono mai superate con le dietrologie e con i mugugni. Rivendico il merito di avere contribuito all’elezione in Parlamento di Gigi Casciello e Marzia Ferraioli, due storie non solo di passione per Forza Italia ma anche d’impegno civico nel giornalismo e nella docenza universitaria. Sarebbe stato generoso riconoscere almeno questo. C’è sempre tempo per farlo.
Enzo Fasano