Aldo Bianchini
SALERNO – Se c’è stata fino ad oggi, in questa breve ma intensa campagna elettorale, una novità in fatto di progettualità politica, questa appartiene esclusivamente all’azione costruttiva e ad una accurata operazione mediatica (senza costosi e invasivi manifesti e inutili strombazzamenti !!) messa in campo da Federico Conte, giovane avvocato penalista del foro di Salerno ma già abbastanza esperto in strategie politico-elettorali.
E’ il leader indiscusso di “Liberi e Uguali” (LeU) per la provincia di Salerno, e già questo fatto in un panorama politico molto incerto e senza punti di riferimento depone decisamente in favore del giovane Federico che, pur essendo figlio d’arte, non si nasconde dietro gli splendori del passato e mette la faccia in prima persona. Dovunque e comunque, sempre presente, anche le riunioni con poche persone sono state per lui un momento esaltante di crescita, di confronto e di progettualità.
Ha rispolverato con garbo, con grande umiltà e con l’aggiunta di alcune novità al passo con i tempi, un vecchio progetto della “famiglia Conte” che soltanto l’irruzione di tangentopoli riuscì a far dimenticare: “la divisione del territorio provinciale in quattro macro-aree in grado di produrre notevoli risparmi sulle spese generali omologhe, senza minimamente intervenire su quelle che sono le peculiari identità delle singole comunità”.
Da se e da sola questa proposta vale cento, mille, altre proposte che come in un’eterna litania si arrampicano sulla sicurezza, sul lavoro per tutti, sul contenimento delle tasse, sulla famiglia e sulle pensioni; nella proposta di Conte non c’è ripetitività dei temi nazionali, c’è sicuramente uno scatto d’orgoglio che la nostra provincia dovrebbe avere per poter sopravvivere in un mondo aspramente globalizzato a disdoro di tutte le singole identità; oltretutto il progetto contiano ci metterebbe, tutti, nelle condizioni di poter almeno competere con il “grande attrattore” di progetti e di risorse rappresentato dall’area metropolitana di Napoli.
Alla luce dei disastri messi in fila, l’uno dopo l’altro, dal sistema deluchiano, con la pratica perdita dell’autonomia portuale, del mancato decollo dell’aeroporto, del mancato prolungamento della tangenziale e dell’abbandono del progetto del grandioso interporto di San Nicola Varco (solo per citarne alcuni), l’idea progettuale di Federico Conte assume una luce ancora più pregnante e interessante di qualsiasi altro suggerimento progettuale.
Ma chi è Federico Conte ?
Papà di Giulia e Alfonso Maria, avvocato penalista. Federico Conte è nato a Eboli ed è il coordinatore provinciale di Salerno di Articolo UNO-Mdp, ed è capolista di Liberi e Uguali per la Camera dei Deputati nel collegio di Salerno e candidato nel collegio uninominale di Battipaglia.
Ha accettato la difficile battaglia elettorale senza indugio alcuno; ha girato incessantemente tutte le città e i paesi ricompresi nei suoi due collegi elettorali, ha recepito tutti i suggerimenti e non si è risparmiato nel distribuire speranze concrete per il futuro; e lo ha fatto con tutti i cittadini non badando al fatto che potessero essere o meno suoi elettori.
Tutto questo cambia in positivo il modo con cui si dovrà guardare alla politica dei prossimi anni; scegliere un giovane capace, misurato, disponibile, in grado di ascoltare e di proporre è l’unica possibilità che abbiamo di riavvicinare la politica alla gente e per la riconquista da parte dei partiti della istituzionale rappresentatività, sarebbe e sarà una delle cose più semplici da fare, già da oggi.
Mi è piaciuto molto il post inserito da un fan di Federico Conte in calce alla sua bacheca “Liberi e Uguali” seguita da diverse centinaia di navigatori del web: “Vai amico, buon sangue non mente, dai risalto al riscatto dei deboli e fai rifiorire la cultura socialista di governo”.
E’ proprio questo il ruolo che Federico Conte sta assumendo con la sua azione quotidiana per la restaurazione della cultura socialista di governo; un’azione che parte dal grande progetto finalizzato all’istituzione delle quattro grandi macro-aree del territorio provinciale e sfocia, tra decine di altri progetti, nella politica concertata e dialogata con ogni singolo elettore, proprio come un tempo il mitico Partito Socialista era riuscito a fare in tutta la provincia di Salerno portando, nel 1990, il risultato strabiliante del 33% in un modello sperimentale come il “laboratorio politico di sinistra” (assunto a icona nazionale) di cui ancora oggi si avverte la necessità di un suo ritorno.
Ecco, nel progetto politico a lunga scadenza del candidato Federico Conte c’è proprio questo, la riunificazione di tutte le forze socialiste (che sono ancora tantissime) per il buon governo del territorio. Alcuni, cioè i suoi candidati, lo hanno già seguito; altri lo faranno di sicuro prima e dopo l’appuntamento elettorale di domenica prossima.