da Alberico Gambino
Continua imperterrita l’unica attività in cui il Governatore solo mediatico De Luca ha dimostrato di essere impareggiabile, cioè la nomina di persone di propria fiducia a capo degli Enti di derivazione regionale, tanto da battere il record mondiale delle quasi “mille nomine” in meno di tre anni di governo.
Nulla riesce a fermare questa costante e spasmodica attività, nemmeno le decisioni del Consiglio Regionale che, con atti di imperio e di arroganza, vengono addirittura modificate e stravolte con semplici atti di Giunta Regionale.
E’ il caso dell’ACER (Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale), e degli Istituti Autonomi Case Popolari, per il quale il Consiglio Regionale – con L.R. 29.12.2017 n. 38 art. 13 comma 4° – aveva deciso di prorogare il già disposto Commissariamento, con funzionari regionali, fino al 31.12.2018.
Con un atto giuntale irregolare ed illegittimo (n. 72 del 13.02.2018), assunto peraltro in carenza di potere, il Governatore solo mediatico ha reso carta straccia questa solenne decisione della massima Assise rappresentativa ed ha ridotto i tempi di commissariamento al 30 Giugno 2018.
Evidentemente “le promesse di incarichi”, allorchè non possono essere disposte perché impedite temporalmente dal momento elettorale, devono comunque essere garantite nella loro conferibilità ed in tempi più brevi possibili al solo fine di assicurarsi quei sostegni elettorali necessari per blindare candidature che gli stanno a cuore.
Non se ne può più di un governo solo mediatico della Regione Campania che, oltre a non concretizzare nulla di “ quanto quotidianamente viene promesso”, si preoccupa esclusivamente di “produrre, creandone coscientemente le condizioni, per nomine ed incarichi lautamente retribuiti”.
L’ACER, e gli Istituti Autonomi Case Popolari, sono una cosa seria ed il lavoro svolto finora, dal Commissario e dai Subcommissari nominati per come scelti tra esperti e valenti funzionari regionali, va proseguito e portato avanti senza condizionamenti di sorta, senza la “minaccia” della disposta fine anticipata e così come aveva stabilito il Consiglio Regionale, la cui decisione non può MAI essere stravolta da un atto di Giunta Regionale che va immediatamente revocato perché irregolare ed illegittimo.